Da soli si va veloci, insieme si va lontani. Questo lo slogan di A Ruota Libera, evento di escursionismo adattato organizzato dal CAI. La nostra Giusi Parisi, non vedente, era come sempre in prima fila.
Anche quest’anno sono stata presente all’appuntamento A Ruota Libera, il raduno sull’escursionismo adattato organizzato dal CAI. Giunto alla seconda edizione, l’evento si svolge a Domodossola. Organizzatori principali sono appunto la sezione CAI cittadina insieme alle sezioni Est Monte Rosa.
A Ruota Libera si rivolge a persone con disabilità motoria e sensoriale, volontari e chiunque sia interessato all’escursionismo adattato. Il programma si sviluppa in due giornate. Il sabato viene dedicato all’accoglienza dei partecipanti e alle visite guidate. La giornata di domenica è invece riservata alle escursioni a piedi, in joelette e tandem. Assenti purtroppo le handbike quest’anno.
Il numero dei partecipanti, rispetto alla scorsa edizione, è salito comunque a ben 400, nonostante defezioni causa Covid. Siamo arrivati da diverse parti d’Italia, qualcuno addirittura dalla Sicilia.
Sono partita in autobus da Milano con le mie amiche Chiara e Laura. Io e Laura, che mi ha raggiunto la sera prima da Firenze, abbiamo più di un bagaglio. Nel vano dell’autobus abbiamo caricato le borse da cicloturismo e uno zaino. Dentro, tutto il necessario per il viaggio in tandem da Genova a San Vincenzo (Livorno) subito dopo il raduno.
Questa la cronaca del nostro weekend di escursionismo adattato
Al desk dell’accoglienza, organizzato presso la Cooperativa sociale La Prateria di Domodossola, incontro finalmente di persona Paolo e Dario, rispettivamente presidente e segretario del CAI locale. Dopo aver ritirato magliette e gadget, ci accodiamo al gruppo del CAI di Brescia per il pranzo. Il nostro programma prevede la visita guidata al Sacro Monte Calvario alle 16:30. Perciò dopo pranzo decidiamo di fare un giro nel centro della città.

Leggendo i vari totem sistemati nei punti di interesse, scopriamo che Domodossola era un borgo medioevale di cui purtroppo resta poco. Ci colpisce particolarmente la piazza del Mercato, circondata da portici. Riesco a toccare i capitelli delle colonne che – mi accorgo subito – sono tutti decorati in modi differenti.
Merenda veloce in un piccolo bar, e siamo pronte per la visita guidata al Sacro Monte Calvario.
Iniziamo a percorrere la salita della via Crucis. Ogni stazione è rappresentata da una piccola cappella. In ciascuna di queste, statue a grandezza naturale riproducono la scena corrispondente. Il Sacro Monte Calvario è stato edificato sul colle Mattarella come luogo di pellegrinaggio, alla stregua degli altri Sacri Monti piemontesi. Ma sinceramente quello che personalmente mi interessa di più è il bosco in cui è immerso il percorso.
Arriviamo abbastanza velocemente al monastero, dove tra l’altro alloggeremo per la notte. Veniamo guidati nella cappella, poi in alcune stanze. La parte della visita che mi colpisce di più è quella in giardino. Grande, curato e con un’enorme sequoia a vegliare su tutto ciò che ci circonda. Siamo proprio in cima al colle, perciò dal giardino si può ammirare la valle sottostante. Mentre terminiamo la visita, sento belare le pecore allevate all’interno dell’enorme complesso.
Al termine della visita, la guida ci accompagna alla nostra stanza. È davvero un enorme labirinto questo posto, e nel corso della nostra permanenza ci siamo perse più volte sia in entrata che in uscita. Dario viene a prenderci per raggiungere l’oratorio della Collegiata, dove ci viene offerto un gustoso apericena. La serata prosegue con un concerto di canti gregoriani, ma noi optiamo per un gelato veloce prima di tornare al monastero.
La domenica si esce in tandem con gli amici di A Ruota Libera
Domenica mattina, dopo una colazione velocissima, con tutte le borse addosso, riusciamo a lasciare il monastero. Nel parcheggio ai piedi del monastero ci aspetta Paolo, un amico di Laura, con il suo camper. Paolo ci ha raggiunte per percorrere la ciclabile del Toce con noi e per portarci a Genova a fine giornata. Puntiamo verso La Prateria, punto di partenza del percorso. Il gruppo del trekking e delle joelette è già partito da circa un’ora. Il loro itinerario si snoda fra i boschi dell’Alpe Lusentino.

Quando arriva Angelo, un mio amico di Milano che ha fornito i suoi tandem per l’evento di escursionismo adattato A Ruota Libera, torno finalmente in possesso del mio mezzo. Glielo avevo affidato, perché sarebbe stato impossibile caricarlo in autobus. Ci prepariamo sistemando le selle e facendo un giro di prova. Io e Laura rimarremo in giro per cinque giorni, ma non eravamo ancora mai andate in tandem insieme. Questo è dunque il nostro giro di collaudo.
Chiara diventa invece la “passeggera” di Angelo. Ci siamo conosciute grazie a un annuncio che avevo postato su Facebook, in cui cercavo qualcuno con cui poter uscire in tandem a Milano e dintorni. Lei non aveva mai condotto un tandem prima di conoscermi. Qualche mese fa abbiamo provato a pedalare in un parco abbastanza vicino a casa mia, e ci siamo anche lanciate in brevi saliscendi da mtb. Poi vi dico solo che la nostra seconda pedalata è stata da Milano a Lecco per un totale di 80 chilometri. Ed ora ecco qui Chiara a Domodossola, e vi anticipo già che la ritroveremo in un’altra manifestazione sportiva di cui vi racconterò in un altro articolo.
Sulla ciclabile del fiume Toce
Finalmente tutti in sella, partiamo per imboccare la ciclabile del fiume Toce. Con noi anche Paolo con la sua bici appena scaricata dal camper. Il percorso è molto semplice. Scorriamo via tranquillamente. Pedaliamo paralleli al corso del fiume, ma inizialmente non lo vediamo. A coprirlo c’è una folta vegetazione, fra cui pioppi.
Raggiungeremo la collinetta dello sport di Villa d’Ossola per poi tornare indietro verso La Prateria. Procediamo abbastanza spediti anche sulle brevi salite.
Ci fermiamo circa a metà strada per unirci alla commemorazione di Jorge Chavez. Si tratta del primo pilota ad aver effettuato la trasvolata delle Alpi. Purtroppo quest’impresa fu seguita da un incidente che gli costò la vita. Alla commemorazione si aggiungono diversi piloti che con i loro aerei ultraleggeri atterrano a poca distanza da noi.
Riprendiamo il nostro percorso, ed ecco il Toce che ora scorre poco distante dalla ciclovia. L’ultima salita è la più dura, se così si può dire. Arriviamo a Villa d’Ossola, e qui fermiamo qualche minuto nel vasto prato. Ne approfitto per scambiare qualche parola con le guide, e mi lamento un po’ del fatto che il ciclo-escursionismo, ancora per molte sezioni CAI e non solo, è off limit per noi ciechi. Non pretendo di praticare enduro con il tandem, sono io la prima a non sentirmi pronta. Ma di certo si può iniziare con percorsi più semplici, come per qualsiasi principiante.

Rimontiamo in sella per rifare il percorso a ritroso. La fame inizia a farsi sentire, così maciniamo speditamente i 10 chilometri che ci separano dalla Prateria. Parcheggiamo i tandem ed entriamo nel tendone adibito per il pranzo. La prima cosa che colpisce le mie amiche è un enorme pentolone… pieno di risotto! Prima del pranzo, su uno schermo scorrono i video dell’edizione precedente, mentre iniziano i discorsi al microfono.
“Hai voglia di raccontare la tua esperienza al raduno e il vostro progetto?” mi chiede improvvisamente Dario. Panico… e ora? Le mie amiche sono comprensive: “Dai, in fondo ci sono solo 400 persone ad ascoltarti”. Oltre all’ospite d’onore, il ministro del turismo Massimo Garavaglia. Non ho nemmeno tempo di pensarci, mi scaraventano al microfono: “Dai, vieni, parli tu prima del ministro”. Mi alzo quasi tremando, afferro il microfono e sembro miracolosamente disinvolta. Ogni tanto essere sotto stress fa miracoli… Ringrazio naturalmente l’organizzazione e racconto con entusiasmo che la mia passione per il tandem l’ho scoperta proprio l’anno scorso all’evento di Parma.

Appuntamento il prossimo anno a La Spezia
Subito dopo di me è il turno del ministro, ma sono troppo in ansia e stordita per riuscire ad ascoltarlo. Riesco a calmarmi un po’ quando viene servito il risotto. Arrivati all’ottima ed enorme torta, sullo schermo vengono già proiettati i video delle escursioni del mattino. Restiamo ancora un po’ a chiacchierare. Arriva però il momento di partire. Angelo e Chiara tornano a Milano. Io, Laura e Paolo siamo diretti a Genova. E a proposito di Liguria, l’evento di escursionismo adattato A Ruota Libera 2023 sarà organizzato dal CAI di La Spezia.
Saluto gli altri e salgo sul camper. Il mio tandem è già caricato e legato sulla pedana posteriore. Ci aspetta un viaggio di circa tre ore. Per me è anche il mio primo viaggio in camper. Mi sento una bimba nel paese dei balocchi! Mentre Paolo avvia il motore, inizio ad ispezionare il mezzo da cima a fondo. Il tempo scorre via in fretta, nonostante il traffico per strada.
Domani inizierà il “viaggio zero” del nostro progetto…sta succedendo davvero! Ma ve lo racconterò in un altro articolo. Per ora mi basta ricordare lo slogan di A Ruota Libera: da soli si va veloci, insieme si va lontani!

© riproduzione riservata