La Kunene Jacket di Ferrino non fa concessioni alle ultime tendenze modaiole in quanto a design. Ma nella sostanza è un capo comodo e affidabile, che pecca un po’ soltanto in traspirabilità.
Aspetta che piova, altrimenti che senso ha? Giusto, ma per fortuna non c’è molto da attendere, in montagna un acquazzone è sempre in arrivo. E finalmente si può iniziare il test. Sotto esame questa volta è la Kunene Jacket di Ferrino. Non è una novità in senso assoluto – è nei negozi da un po’ – ma incuriosisce per la capacità di tenere il passo e quote di mercato, anche al cospetto di capi dall’analogo utilizzo lanciati nelle stagioni successive.
La situazione è da manuale. Sui sentieri dell’Aletsch Arena oggi l’acqua scende copiosa, la temperatura è accettabile ma siamo pur sempre a 1.900 metri di quota, quindi meglio non fermarsi troppo spesso.

La Kunene entra in gioco fin dall’albergo e mostra pregi e difetti fin da subito. Leggerissima, non lascia passare un filo d’acqua grazie anche alle chiusure lampo impermeabili di cui sono dotate anche le due tasche laterali.
Il cappuccio elasticizzato aderisce bene alla fronte e svolge egregiamente la sua funzione che la visibilità sia compromessa. La vestibilità è generosa. È sufficiente, infatti, una taglia in più di quella indossata di solito per riparare anche lo zainetto pur indossando un secondo strato mediamente ingombrante. Un dettaglio, questo, spesso decisivo per il comfort complessivo dell’escursione ma troppe volte sottovalutato o sacrificato in nome dell’assoluta aderenza al corpo.
La salita iniziale pone in risalto la relativa traspirabilità di questo guscio, che pure non è un capo studiato per le basse temperature. Il problema, per altro comune pressoché a tutti i “concorrenti”, è contenuto ma fastidioso. Soccorre però l’impenetrabilità al vento della Kunene, che impedisce all’aria di gelare il sudore all’interno.

Nei lunghi tratti in cresta dell’escursione-test, l’aria fredda non è certo mancata, eppure mai ci siamo sentiti a disagio. Inoltre il tessuto Stormshield Light ha mostrato inattese doti di asciugabilità. Quando ha smesso di piovere infatti sono bastati pochi minuti per far tornare completamente asciutta la giacca anche internamente.
Valutazione positiva anche per peso (220 gr.) e comprimibilità (riposta nell’apposita custodia di compressione, la Kunene ingombra come una pallina da tennis) e soprattutto per il prezzo: i 169 euro di listino la pongono al di sotto della media dei gusci tecnici per trekking e alpinismo.
La Kunene denuncia l’età solo per il suo disegno, che non concede nulla alla moda. Ma per chi predilige la sostanza, è certamente un capo da tenere in seria considerazione al momento dell’acquisto.
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