Scegliere l’abbigliamento da trekking più adatto alle proprie esigenze è meno facile di quello che sembra. Ecco qualche consiglio per orientarsi negli acquisti.
Camminare è il gesto più naturale dell’uomo. Lo facciamo da migliaia di anni, e proprio camminando – ancora oggi – riusciamo a ritrovare la parte più autentica di noi stessi. Soprattutto quando possiamo farlo tra prati, boschi, montagne. Camminare nella natura ci aiuta a “ricaricare le pile” e ad allentare lo stress.
È quello che con termine anglosassone si chiama trekking. Una parola che ormai viene correntemente usata in tutto il mondo. Sono infatti sempre più numerosi i praticanti di questa disciplina. Secondo un recente rapporto Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), nelle vacanze 2020 il trekking è stato l’attività preferita degli italiani, arrivando a toccare una percentuale del 39%. Analoghi i risultati forniti dalla App di tracciamento sportivo Strava, che ha pubblicato un report basato sui movimenti dei suoi utilizzatori.
Insomma camminare – soprattutto in montagna – pare diventata la grande passione degli italiani. Probabilmente con la “complicità” del Covid, che imponendo faticose restrizioni ha scatenato la nostra voglia di movimento e aria aperta.
La scelta dell’abbigliamento da trekking non è scontata
Ma se camminare è un gesto scontato, altrettanto scontata non è la scelta dell’abbigliamento da trekking. Oggi le aziende del settore offrono milioni di prodotti, e non è così semplice orientarsi e andare a colpo sicuro nell’acquisto. A questo riguardo, può essere utile consultare siti web specializzati proprio nel fornire al consumatore i consigli per poter distinguere meglio un prodotto dall’altro. Uno dei più seri è abbigliamentotrekking.com, che passa ai raggi X scarpe, zaini, giacche a vento, pantaloni, accessori. Mettendo anche a confronto i diversi prodotti disponibili sul mercato, categoria per categoria.
E tu, che tipo di trekker sei?
Ma perché non è semplice scegliere l’abbigliamento da trekking? Perché esistono tanti modi diversi di fare trekking, così come esistono tanti tipi diversi di camminatori. Si può praticare questa attività lungo sentieri pianeggianti che seguono gli argini dei fiumi, oppure in alta quota tra le creste delle montagne. Si può camminare per poche ore, oppure affrontare escursioni di diversi giorni con un pesante zaino in spalla. C’è chi macina chilometri su terreni aridi e pietrosi, chi si sposta di preferenza sui sentieri alpini, e chi ama camminare tra nevi e ghiacci.
Nell’ultimo anno, a causa della pandemia che ha limitato i nostri spostamenti, c’è addirittura chi ha scoperto il trekking in città. Tanto che il CAI (Club Alpino Italiano) è in procinto di inaugurare un sentiero urbano di 9 km a Milano.
Nella scelta dell’abbigliamento da trekking, vince la funzionalità
Sia come sia, quando ci si accinge a scegliere l’abbigliamento da trekking l’aspetto più importante di cui tenere conto è la funzionalità. Anche se le case di produzione – alla stregua dei fashion brand – lanciano di stagione in stagione nuove palette di colori, propongono materiali sempre più innovativi e magari sempre più spesso strizzano l’occhio allo street style, al momento dell’acquisto non dobbiamo mai perdere di vista il tipo di utilizzo a cui sono destinati i prodotti.
Pantaloni, scarpe, giacche a vento, magliette, zaini… sono tutti preziosi compagni di viaggio con compiti ben precisi. Le scarpe devono essere comode, anti-scivolo, traspiranti. I pantaloni confortevoli e a tenuta di strappo. Le giacche a vento davvero impermeabili. Gli zaini capienti ed ergonomici.
Insomma, se il trekking non è il vostro pane quotidiano, conviene non fare acquisti d’impulso, scegliendo magari in base al colore o all’aspetto estetico. Perché si rischierebbe di incappare in spiacevoli problemi. Trovarsi a camminare in montagna con una giacca che lascia passare l’acqua, con un paio di scarpe che non hanno grip, con una T-shirt che trattiene il sudore o con un paio di calzettoni che lacerano la pelle non è una bella esperienza. E in certi casi potrebbe essere addirittura pericoloso.
Quindi meglio prendersi tutto il tempo che serve per poter scegliere l’abbigliamento da trekking giusto. Consultando schede tecniche e recensioni online dei prodotti, ma anche chiacchierando con chi è più esperto e chiedendo consiglio ai rivenditori.
Cosa mettere nello zaino
Se la scelta dell’abbigliamento da trekking è un elemento così importante per chi ha in programma lunghe camminate nella natura, non lo è da meno la preparazione dello zaino. Ci sono infatti alcune cose che non possono assolutamente mancare durante le escursioni. Prima tra tutte una borraccia (con capienza di almeno un litro). Non sempre infatti è possibile trovare lungo il cammino punti di ristoro o fonti d’acqua.
Se non si prevedono pranzi al sacco o soste in rifugio, sarà comunque utile portare con sé qualche barretta energetica per fare fronte a ogni evenienza. Oltre a una mappa della zona (non sempre i cellulari prendono il segnale), a un coltellino svizzero, ai cerotti anti-vescica. Se è estate, ci vorranno anche una T-shirt di ricambio e una giacca a vento leggera, crema protettiva, occhiali da sole, pomata contro le punture di insetti, eventualmente un cappellino. Se la stagione è fredda, qualche indumento più caldo da aggiungere in caso di necessità, un paio di calzettoni di ricambio, guanti e berretto.
Una buona idea è quella di tenere sempre nello zaino – sia in estate che in inverno – un poncho impermeabile. In caso di improvvisi e violenti acquazzoni, si rivelerà molto più efficace della giacca a vento: perché consentirà di ripararsi dalla testa ai piedi. Zaino compreso.
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