Compie vent’anni una delle fibre più innovative e performanti presenti sul mercato. Anche noi abbiamo voluto provarla “sulla nostra pelle”, testando l’abbigliamento per bicicletta in filato Dryarn.
Dryarn è una microfibra al 100% italiana, prodotta dalla trentina Aquafil. Il filato Dryarn vanta caratteristiche tali che le più importanti marche di abbigliamento sportivo lo impiegano per i loro capi più tecnici e performanti.
Tanto per dirne qualcuna, il filato Dryarn pesa il 32% in meno rispetto all’equivalente in lana e ben il 34% in meno rispetto all’equivalente in poliestere. Il suo indice di espulsione del calore è superiore a qualunque altra fibra naturale e sintetica presente sul mercato, così come la sua capacità di dispersione termica. In più ha la capacità di assorbire l’umidità 100 volte inferiore alla lana.
La domanda sorge spontanea: ma cosa vogliono dire nella pratica questi numeri? Stanno a indicare che con il filato Dryarn è possibile realizzare capi sportivi altamente performanti, adatti tanto all’uso amatoriale quanto a quello agonistico.
Capi da utilizzare tutti i giorni perché leggerissimi, altamente traspiranti, con un’elevata capacità di termoregolazione, confortevoli e pratici.
Abbigliamento per bicicletta in filato Dryarn: lo abbiamo messo alla prova
La bicicletta è un’attività ideale, secondo il mio punto di vista, per valutare la qualità di un filato. Perché è un’attività di continuo movimento e cambiamenti del corpo, specie la mountain bike. È fondamentale che i capi che si utilizzano siano confortevoli, leggeri, pratici, versatili.
Altri elementi da tenere in considerazione nella scelta dell’abbigliamento da ciclista sono la stagionalità dell’attività, il variare delle condizioni climatiche (anche nell’arco della stessa giornata), la lunghezza e la tipologia di percorso.
Inoltre bisogna tenere presente che mentre le parte bassa del corpo è sempre in movimento, la schiena e il bacino soffrono di più i cambiamenti termici. Da qui l’importanza di avere a disposizione indumenti tecnici in grado di interagire tra loro per dare la massima protezione, dal punto di vista termico, al nostro corpo.
Leggi anche: Caldo in inverno, fresco in estate: la rivoluzione Dryarn
Da qui la curiosità di provare alcuni prodotti per il mondo bike realizzati con il filato Dryarn: una canotta underwear, un giubbino smanicato prodotto da Biemme, e un paio di calze La Double.
Il banco di prova sono state una serie di uscite in mountain bike in varie condizioni climatiche e a diverse quote: dal caldo afoso di quest’estate ai primi freddi dell’autunno, passando dalla pianura ai 3.000 metri di altezza.
Prima sensazione: al tatto i capi realizzati in Dryarn sono talmente leggeri e morbidi da sembrare una garza. Indossarli è come avere una seconda pelle: sono comodi, morbidi, confortevoli, non creano irritazioni né fastidiosi sfregamenti (specie se sono realizzati con tecnologia seamless, cioè senza cuciture).
Questo anche indossando la canotta sotto il giubbino, cosa che faccio quando le temperature iniziano a scendere. Anche se talmente sottili da sembrare quasi trasparenti, strapazzati e lavati più volte in lavatrice, i capi si sono dimostrati molto resistenti e hanno mantenuto intatte le loro caratteristiche di comfort e vestibilità.
L’importanza della termoregolazione
Seconda sensazione: appena indossato un capo realizzato in Dryarn, questo regala una piacevole sensazione di calore. Ma è durante l’attività che si apprezza la capacità di Dryarn di offrire un’elevata protezione con qualsiasi temperatura e un’ottima capacità di termoregolazione.
Infatti la sensazione che si prova varia a seconda delle condizioni climatiche: se la temperatura scende o l’attività fisica è di bassa intensità, il filato riesce a scaldare il corpo e a mantenere la temperatura; se invece questa sale o il ritmo dell’attività aumenta, la microfibra veicola il calore e l’umidità verso l’esterno del corpo, lasciandolo asciutto e fresco.
Anche le calze La Double, realizzate in Dryarn in combinazione con il nylon, hanno dimostrato di avere le stesse caratteristiche della canotta e della giacca, cioè quelle di mantenere il piede sempre alla giusta temperatura ed asciutto, senza provare alcuna sensazione di affaticamento.
Altro fattore, di non poca importanza, che ho riscontrato nei tre capi testati, è che a fine giornata non hanno alcun odore, nonostante il sudore prodotto.
L’abbigliamento per bicicletta in filato Dryarn è anche eco-sostenibile
Direi che i capi realizzati in Dryarn hanno passato l’esame a pieni voti. Ma le doti del filato Dryarn non si fermano qui perché la fibra è realizzata in modo ecosostenibile. Il suo ciclo produttivo permette l’impiego di un minor quantitativo di energia elettrica e di acqua rispetto agli standard e, inoltre, il filato nasce già tinto. Non è quindi è necessario colorare il tessuto (procedimento che richiede lo smaltimento di sostanze inquinanti).
Infine gli scarti di lavorazione vengono riciclati e re-immessi in nuovi cicli di produzione per la realizzazione di altri prodotti di uso quotidiano (per esempio le buste in plastica trasparenti).
Anche il prodotto finito in filato Dryarn è eco-sostenibile, in quanto è riciclabile al 100%. Oltre a questo deve essere lavato con pochissimo detersivo, senza candeggina e a basse temperature, si asciuga velocemente e non deve essere stirato.
Per conoscere di più sul mondo del filato Dryarn® e sapere quali marchi lo utilizzano, visitate il sito http://www.dryarn.com/
© riproduzione riservata