È stata una grande giornata di festa, quella di oggi. La Milano Marathon ha trasformato la città in un variopinto palcoscenico. Anche noi di Action Mag eravamo lì, insieme agli atleti non vedenti di Disabilincorsa.
Sono stati quasi 20.000 i partecipanti di questa 18a edizione della Milano Marathon, che si è presentata con un percorso tutto rinnovato e un’organizzazione decisamente azzeccata: tanti chilometri per le vie del centro, i Giardini di Porta Venezia come punto di partenza e di arrivo, gli atleti divisi tra diversi gates d’ingresso per evitare imbottigliamenti, le pratiche delle ormai necessarie misure di sicurezza accurate ma veloci. Insomma, maratona promossa a pieni voti.
Action Magazine quest’anno ha scelto di seguire la maratona accompagnando tre atleti non vedenti dell’associazione Disabilincorsa con le loro guide. A cimentarsi nella gara sono stati Dario Croci, Chiara Pandolfi e Daniela Vittori. I primi due sono arrivati al traguardo senza problemi (Dario in 5h;23;52 e Chiara in 4h;59,19). Purtroppo Daniela dopo il passaggio del 25° km è stata costretta alla ritirata da problemi gastrointestinali. Ma si è comunque presentata all’arrivo ad accogliere i compagni.
“Era la mia prima maratona, e quindi sono ovviamente un po’ delusa – ha detto Daniela -. Soprattutto per i ragazzi che mi hanno accompagnato. Volevo arrivare anche per loro”. Elettrizzata invece Chiara Pandolfi, nonostante ormai sia passata sotto il gonfiabile dell’arrivo di ben 40 maratone. La sua guida, Fabio Orrù, era però soltanto alla seconda esperienza. Ed era la sua “prima volta” in veste di accompagnatore.
Fabio Orrù era arrivato dalla Sardegna proprio per provare l’emozione di portare al traguardo uno degli amici non vedenti. Aveva sentito parlare di Disabilincorsa e non ci ha pensato due volte a salire su un aereo per venire a correre a Milano.
Accompagnato da Claudio Fulgosi, anche Dario Croci è arrivato al traguardo. “Sebbene un po’ a fatica – commenta -. Superata la metà del percorso, ho iniziato davvero a soffrire. Ma ho stretto i denti e ho tirato avanti: questo del resto era il mio primo lungo in vista della 100 km del Passatore: non potevo certo mollare!”.
La maratona agonistica è partita puntualissima, alle 9.00 di questa mattina, sotto un cielo un po’ ombroso e con una temperatura perfetta per correre. A tagliare per primi il traguardo sono stati come al solito i fortissimi e imprendibili africani: tra le donne la kenyota Lucy Kabuu Wangui (2 ore 27’ 02’’) e tra gli uomini l’etiope Tura Seifu Abdiwak (in 2 ore 09’ 04’’).
Ma come sempre lo spettacolo non si è esaurito nelle due ore e spiccioli che ci hanno messo gli atleti più forti a tagliare il traguardo. Assistere a una maratona, per chi la guarda da vicino, è sempre un’esperienza particolare. Racconti di vita concentrati nello spazio di una mattina. Ci sono quelli che corrono tutti storti, ti sembra che a malapena stiano in piedi, e invece poi li ritrovi finisher sotto le quattro ore; ci sono i ragazzoni palestrati e muscolosi che si fermano a piangere a bordo strada perchè non ce la fanno più; c’è l’anziana atleta che corre vestita da sposa; c’è quello che rinuncia a fare il tempo per non lasciare da solo l’amico in preda ai crampi; c’è quello che lascia da solo l’amico in preda ai crampi (e pure senza cellulare). Sì, la maratona è anche un campo di battaglia.
A noi, tra le immagini colte sul percorso, è piaciuta quella di una coppia un po’ attempata che ha corso tutta la gara fianco a fianco, facendosi forza a vicenda. Li abbiamo anche fotografati.
Poi, una volta all’arrivo, abbiamo avuto la sorpresa di ritrovarli uniti in un abbraccio. E questa volta immortalati addirittura dai fotografi ufficiali della Milano Marathon!
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