
Il giorno dell’incontro è tipico del clima invernale milanese (anche se per ora l’inverno 2014-15 si sta dimostrando molto particolare): cielo grigio, pioggerellina fine con rari fiocchi di nevischio, una debole brezza, umidità quel che basta e temperature basse, ma senza esagerare. Insomma, una giornata ideale per una sgambata lungo il Naviglio Grande con Giuseppe Tamburino, professione running motivator.
L’appuntamento è presso la sede della Canottieri San Cristoforo, a due passi dal Naviglio Grande che, negli ultimi anni, ha visto un grande incremento di runner che ne frequentano la sponda destra, dove corre la pista ciclabile dei Navigli. Incontrare Giuseppe Tamburino è come incontrare un amico di vecchia data che non si vede da un po’ di tempo. Sarà per il suo sguardo, sempre radioso, che emana una grande energia, per i suoi modi amichevoli e discreti, ma l’impressione è come se lo conoscessi da sempre.
Si comincia subito a chiacchierare del più o del meno e scopro che, pur essendo di Torino, Giuseppe si sposta come una specie di trottola, cercando di venire incontro a tutte le richieste di aiuto che gli arrivano come running motivator. Sono curioso di sapere come organizzerà l’uscita, a che metodo di allenamento si ispirerà, cosa faremo. Niente di più sbagliato! Niente orologi, podometri o GPS, nessuna tabella! Solo il piacere di correre assieme, di conoscersi e di raccontarsi.
Questo è lo scopo e la funzione del running motivator, figura creata in Italia da Giuseppe sulla base delle sue esperienze di runner con 26 maratone (sotto le 3 ore) nel proprio palmares: capire perché una persona vuole iniziare a correre, quali sono le sue aspettative, i suoi dubbi e/o le barriere che si crea per non praticare.
Giuseppe non è né uno psicologo, né un preparatore atletico, ma una persona che nella sua storia di runner ha conosciuto tantissima gente (solo durante l’Ecomaretona del 2014 ha incontrato più di 1.500 persone!) con cui ha corso assieme, ascoltando le storie che ognuno voleva raccontare. E lui le ha ascoltate tutte!
Grazie al suo modo di accogliere la persona che vede per la prima volta, alla sua capacità di raccontare, correndo Giuseppe ti scruta, indaga, ti fa parlare e, piano piano, fa emergere la tua personalità, con le sue mille sfaccettature e contraddizioni, e ti aiuta a superare le difficoltà che ti bloccano, che ti impediscono di correre.
Giuseppe è un guaritore di anime turbate, complesse, ingabbiate in se stesse. Con le sue storie – di esperienze personale e delle persone che ha conosciuto – ti aiuta a capire quali sono i motivi che ti impediscono di iniziare a correre, a voler fare qualche cosa per te.
Il modo di lavorare di Giuseppe è capire quale sono i tuoi problemi con la corsa e poi di farteli superare accompagnandoti e raccontandoti le storie di altri che hanno già vissuto e superato questa fase. Si corre assieme e si perde il senso del tempo. Le gambe girano “rotonde”, morbide, senza problemi.
Ci si immerge nelle storie di vite vissute che si susseguono una dopo l’altra. E ce ne sono di ogni tipo e per ogni occasione: dalle feste organizzate spontaneamente dai partecipanti all’Ecomaretona per festeggiare il passaggio della corsa, alle persone che hanno trovato nella corsa un modo di affrontare e superare le difficoltà di tutti i giorni o che hanno imparato a “piacersi”, a concedere qualche cosa anche a se stessi.
La mia attenzione è tutta concentrata ad ascoltare gli aneddoti di Giuseppe, nei quali mi perdo sentendomi io stesso il protagonista. Mentre corriamo, osservo i movimenti di Giuseppe che sono fluidi, leggeri. Il correre ce l’ha nel sangue, lo respira. Sprizza energia da ogni poro. Il viso è sempre gioioso e sorridente, gli occhi gli brillano, intensi, riflettendo le immagini delle storie che racconta, degli episodi che ha vissuto.
Questa sua capacità di raccontare, ascoltare, capire le persone gli viene dalle tante esperienze passate ed attuali, non solo di runner. Giuseppe ha fatto un po’ di tutto nella vita: ha organizzato feste in discoteca, ha gestito un locale negli anni ’70, ha fondato una radio (radio Reporter di Torino). Oggi organizza eventi attraverso la sua società EcoEvents, collabora con la rivista Correre, scrive sul Corriere della Sera, è socio di Radio Run ed è l’ideatore della Ecomaretona che nel 2015 si correrà per la sua quinta edizione con grosse novità rispetto alle edizioni precedenti.
Il progetto alla base della Ecomaretona 2015 è lo stesso delle precedenti edizioni: un evento che coniuga lo sport (la corsa) con l’ambiente (le coste italiane). La più lunga corsa a tappe in Italia dove ognuno può partecipare percorrendo la tappa (o le tappe) che desidera, gratuitamente, semplicemente iscrivendosi all’evento e facendosi trovare alla partenza.
Le novità 2015 sono che la quinta edizione dell’Ecomaretona partirà da Trieste, all’incirca il 5 luglio, per concludersi, dopo 90 giorni, a Ventimiglia, il 5 settembre. Il tracciato seguirà le coste italiane (isole escluse), passando da Reggio Calabria, e le varie tappe saranno “costruite” dai runner stessi che potranno proporre il proprio itinerario per far attraversare e scoprire il proprio territorio costiero. La raccolta delle proposte è già iniziata e queste possono essere inviate alla rivista Correre oppure inserite sul profilo FB Ecomaretona o scrivendo a Giuseppe.
Giuseppe è un fiume di parole in piena, un peccato doverlo fermare, un peccato doversi fermare. Abbiamo perso la cognizione del tempo, ma i rintocchi del campanile della Chiesa di San Cristoforo ci fanno capire che il tempo a disposizione sta finendo. Con un compagno così, probabilmente si potrebbe correre una maratona senza accorgersene.
Questo è lo spirito del running motivator. Una funzione sociale in un mondo dove sembra che non ci sia più tempo per nulla. Un ultimo particolare sono riuscito a scoprire di Giuseppe, strappandoglielo praticamente dai denti, prima di salutarci: la sua non è una professione lucrosa, ma è una missione, un aiuto sincero perché tutto quello che lui riceve sotto forma di denaro lo devolve interamente in beneficenza. Il suo vero guadagno sono l’esperienza e i sorrisi delle persone che accompagna.
© riproduzione riservata