Se tuo padre ti ha insegnato l’amore per la montagna, il modo migliore per festeggiare il suo compleanno è un’arrampicata sulle Torri del Sella.
Mio padre ha compiuto 60 anni (anche se non li dimostra affatto). E così abbiamo deciso di festeggiare insieme in maniera un po’ originale, perché non ci sono mai piaciute particolarmente le feste di compleanno. Dal momento che grazie a lui che ho iniziato ad avvicinarmi alla montagna e all’arrampicata, scalare insieme ci è sembrato il modo migliore per celebrare il suo compleanno.
Albi, mio papà, ha accumulato negli anni una vasta esperienza alpinistica e conosce molto bene le Dolomiti. Per questo motivo ho lasciato che fosse lui a scegliere una linea di arrampicata adatta a noi. E la scelta è caduta su un grande classico: il Gruppo del Sella e le sue Torri.
Una volta decisa la destinazione, ci siamo solo augurati che il meteo fosse favorevole. In montagna il tempo può cambiare rapidamente, e l’arrivo della neve o temperature molto rigide possono mettere a rischio la riuscita dell’impresa. Siamo stati però molto fortunati: le previsioni hanno assicurato due giornate di pieno sole, e così siamo partiti.
Come da tradizione, mio padre ha stampato su fogli di carta le relazioni sulle vie che volevamo scalare. Le “relazioni” sono una sorta di guide scritte da altri arrampicatori che hanno già seguito quelle vie. Riportano indicazioni utili sul percorso da seguire, come ad esempio la presenza di chiodi oppure la distanza tra una sosta e l’altra. Prima di ogni arrampicata, ci piace leggerle insieme per farci un’idea di ciò che ci aspetta. Senza contare che risultano sempre molto utili durante la salita.
Torri del gruppo del Sella, un programma ambizioso
Le Torri del Gruppo del Sella sono situate a 2.250 metri di altezza nel cuore delle Dolomiti. Leggendo le relazioni ho capito che come sempre il programma era forse ambizioso, ma perfetto. Il primo giorno siamo saliti sulla Prima Torre del Sella, seguendo una via abbastanza facile, corta e molto ripetuta.
In questo modo ci siamo preparati alla salita più impegnativa del secondo giorno, che rappresentava l’obiettivo vero e proprio. Albi aveva già arrampicato su queste Torri molti anni fa, mentre per me è stata la prima volta. Le Torri sono molto affascinanti: il loro aspetto cambia continuamente a seconda del punto di osservazione. Ma è proprio dal passo Sella che si stagliano nella loro imponenza.
Il primo giorno quindi abbiamo raggiunto la cima della prima Torre lungo la via chiamata Spigolo Steger. Nonostante le indicazioni stampate il percorso non era così evidente e ci siamo persi un paio di volte. Ma l’arrampicata è stata facile e siamo saliti rapidamente.
Da lassù abbiamo potuto osservare da vicino l’imponente parete della seconda Torre e abbiamo cercato di individuare la linea che avremmo salito il giorno seguente. Soddisfatti, abbiamo poi iniziato a scendere lungo il sentiero che riporta al passo, da dove eravamo partiti. Siamo arrivati alla macchina quando ormai si stava facendo buio. La temperatura era scesa notevolmente da quando il sole era sparito dietro le vette circostanti. ma c’era un comodo hotel ad aspettarci per la notte.
Alla conquista della seconda Torre del Sella
La mattina seguente siamo partiti presto e abbiamo dovuto camminare circa mezz’ora per raggiungere la base della seconda Torre. Eravamo un po’ indolenziti dagli sforzi del giorno precedente, e il nostro abbigliamento leggero non era l’ideale per resistere al freddo mattutino.
Abbiamo infatti iniziato a salire quando il sole non aveva ancora scaldato la roccia, e le dita congelate hanno perso subito sensibilità. Fortunatamente le prime lunghezze sono state facili e il sole non ha tardato ad arrivare. La via che abbiamo percorso si chiama Demetz ed è lunga all’incirca 250 metri. Non presenta gradi di difficoltà elevati, ma si tratta comunque di una via impegnativa per noi, sia fisicamente che mentalmente.
Ciò che ricordo con più vividezza di questa scalata è stato l’arrivo sulla cima. In montagna a volte tendiamo a dare un significato simbolico alle vette e quel giorno, quella vetta ha per noi ha avuto un significato particolare. Albi è arrivato per primo, e quando l’ho raggiunto aveva un bel sorriso di soddisfazione in volto. Mentre ci abbracciavamo, ho notato dietro un masso poco lontano il contenitore di ferro all’interno del quale viene custodito il libro di vetta. L’ho aperto e ho scritto le prime parole che mi sono venute in mente: “Buon compleanno, Albi. Via Demetz 20/10/2022”.
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