Il Premio Paolo Consiglio 2024 è stato assegnato al team di alpinisti della spedizione nella Miyar Valley.
Francesco Ratti, Alessandro Baù, Lorenzo D’Addario e Jerome Perruquet: sono questi gli alpinisti che hanno ricevuto il premio intitolato all’alpinista e accademico del Club Alpino Italiano.
Il premio Paolo Consiglio è un riconoscimento assegnato ogni anno dal Club alpino accademico italiano (CAAI) alla spedizione “di carattere esplorativo o di elevato contenuto tecnico, organizzata da piccoli gruppi di alpinisti a prevalente composizione giovanile” che maggiormente si è distinta nell’anno precedente.
Quest’anno, durante l’Assemblea dei Delegati del Club Alpino Italiano riunitasi il 25 maggio a Assisi , il premio è stato vinto dalla spedizione alpinistica formata da Francesco Ratti, Alessandro Baù, Lorenzo D’Addario e Jerome Perruquet in India. Il premio è stato assegnato anche alla spedizione di Mirco Grasso e Giacomo Mauri in Pakistan.
“Siamo veramente molto orgogliosi di ricevere il premio Paolo Consiglio 2024 per la nostra spedizione in India nella Miyar Valley”, ha commentato Francesco Ratti, atleta del team Millet e Guida Alpina della Compagnia delle Guide del Cervino. “La nostra è stata una spedizione esplorativa in puro stile alpino, dove abbiamo aperto due bellissime vie su due pilastri da sogno di granito perfetto”.
L’inviolata parete est della Neverseen Tower è stata fin dall’inizio l’obiettivo principale della spedizione. Si tratta di una bellissima torre di granito alta 5.800 metri, un sogno per alpinisti alla ricerca dell’avventura in quota. Il team della spedizione – composto da Francesco Ratti insieme ad Alessandro Baù, Lorenzo D’Addario e Jerome Perruquet – ha passato due giorni su quel ghiacciaio acclimatandosi e studiando la parete, per individuare i punti deboli e la linea più logica.
Le condizioni climatiche si sono rivelate poi più difficili del previsto con neve in parete, e i piani iniziali sono stati modificati per seguire una linea meno intasata da neve e ghiaccio. “La soluzione del “rebus” di questa parete con la conquista della cima di questa bellissima montagna con l’apertura della via “Wind of Silence” ha segnato sicuramente l’apice della nostra spedizione”, ha dichiarato Francesco Ratti.
La seconda via aperta, invece, si trova su una parete di più facile d’accesso, più bassa e che – pur essendo un bellissimo pilastro di granito rosso ancora inviolato – non rappresentava comunque una cima principale. L’apertura di Superthuraya – così è stata battezzata questa seconda via – è arrivata quindi come una conseguenza di Wind of Silence, con difficoltà logistiche e strategiche decisamente inferiori. Anche se paradossalmente su questa seconda via il team della spedizione ha trovato la roccia più bella, probabilmente il granito più qualitativo di tutta l’area.
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