Come può un accessorio diventare il feticcio (simbolo) che segna il giro di boa nell’annata sportiva di una persona? Storia dei bastoncini N&Wcurve e di quello che hanno portato (di buono) quest’estate.
Lo riconosco: ero scettica. Scettica ma curiosa.
Perché li avevo visti ‘addosso’ a diversi atleti, soprattutto quelli che nel gergo vengono definiti ‘top’, quelli che nelle gare arrivano tra i primi dieci, per intenderci. Quindi pensavo fosse un prodotto da élite, per gente che corre seriamente. Sto parlando dei bastoncini N&Wcurve, inventati da Fulvio Chiocchetti. Li avrete visti sicuramente se bazzicate gare e sentieri: sono bastoni per il trail che, come dice la parola, appaiono ricurvi, piegati verso l’impugnatura con una specie di gobba.
Ho contattato Fulvio questa primavera, spinta dalla sana curiosità di provare se funzionavano davvero o erano solo bastoni dal design sfizioso diventati ‘di moda’. Poi, complice il fatto che all’ultimo Tor des Géants i miei bastoni mi avevano definitivamente abbandonato, ho provato a vedere se questi potevano diventare una valida alternativa.
Fulvio mi risponde con una voce cristallina dettata dall’entusiasmo di chi sa il fatto suo e soprattutto è sicuro del proprio prodotto e delle intuizioni che hanno contribuito a realizzarlo. Si mette subito disponibile, mi racconta di sé e di come sono nati questi bastoncini dall’aria bizzarra.

Le cose sono talmente semplici che a raccontarle si fa presto: nel 2009 Fulvio ha avuto l’idea, studiata anche con l’aiuto di fisiatri, medici dello sport, fisioterapisti e ingegneri (sic!), di disegnare un paio di bastoncini che si armonizzassero il più possibile con il movimento della camminata normale. Due i diktat principali che sono diventati i mantra dell’azienda di Chiocchetti: non è il camminatore che deve adattarsi al bastoncino ma, viceversa, è l’attrezzo che deve accordarsi alla biomeccanica del movimento e i bastoni possono considerarsi un prolungamento artificiale degli arti superiori.
Come fare per realizzare ciò?
Facendo in modo che l’angolazione del braccio fosse non più di novanta gradi ma di 15/30 gradi; e l’impugnatura anatomica di 25 gradi per adeguarsi all’articolazione del polso. In sostanza: bastoncini molto più corti del normale e con curvatura ergonomica che consenta di appoggiare il puntale in prossimità del baricentro del corpo a terra. Detto in soldoni: quando usi questi bastoni è come se davvero beneficiassi di un prolungamento degli arti superiori.
Dopo una bella chiacchierata, Fulvio mi chiede di mandargli via mail le misure precise dal centro del palmo delle mie mani fino a terra. Sì, perché per essere davvero funzionali questi bastoni hanno bisogno di essere fatti su misura. Nello spazio di qualche giorno mi viene recapitato a casa il pacco con i N&Wcurve personalizzati.
Roba da sballo
Non solo perché tutto ciò che è ‘su misura’ ha un sapore speciale, ma anche perché è da un sacco di tempo che non mi alleno, e ricevere un attrezzo così apparentemente performante mi fa venire voglia di sgroppare di nuovo sui sentieri. Cosa che inizio a fare quest’estate, quando ho ben 15 giorni di tempo da trascorrere in Valle d’Aosta.
Courmayeur: mese di agosto
Ricomincio finalmente ad allenarmi, ovvero chilometri sui sentieri e metri di dislivello. E cosa c’è di meglio che avere qualcosa di nuovo da utilizzare per ‘sancire’ il nuovo inizio? Porto con me i miei nuovi bastoni: finalmente è arrivata l’ora di provarli.
Seguo le indicazioni che mi ha dato Fulvio e che ho letto sul sito: mentre si procede, l’impugnatura deve stare più avanti rispetto al punto di appoggio del puntale sul terreno. Inizio a macinare chilometri e ad abituarmi a questa nuova andatura che sostanzialmente ti ‘costringe’ ad avere le braccia sempre scariche perché distese, mentre di solito si è abituati ad averle piegate a 90 gradi. Man mano che trascorrono i giorni mi viene naturale chiedermi: ma come ho fatto senza fino ad ora? Perché il risultato è una maggiore rilassatezza sia delle braccia stesse che delle spalle. E negli ultratrail, quando sei fiaccato da ore di gara, non è cosa da poco.
Questo da un punto di vista di miglioramento posturale.
Ma come efficacia?
Ecco. Avete presente l’andatura dei gorilla, che si aiutano con le loro lunghe braccia telescopiche per correre ancora più veloce? Ebbene è quello che succede con i N&Wcurve: la tua corsa diventa in quadrupedia. Ovvero spingi con le gambe ma anche con le braccia che, nella loro leva ottimale e ‘scarica’ di tensioni (perché il braccio è libero e senza angoli), ti aiutano a procedere in modo propulsivo e armonioso anche sulla salita più impervia.
E in discesa? Ci sono due possibilità: o aiutarti con i bastoncini stessi per salvaguardare le articolazioni sganciando le mani dal lacciolo e facendo pressione sull’estremità; oppure, nei tratti più corribili, li puoi ‘indossare’ grazie alle tracolle elastiche e regolabili di cui sono provvisti. Come una faretra.
E l’effetto Legolas de Il Signore degli Anelli è garantito.
Quindi no, i N&Wcurve non sono solo bastoncini alla moda. Sono, a pieno diritto, il risultato intelligente e innovativo di intuizioni azzeccate da parte di chi evidentemente ne sa.
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