Il Cammino di Oropa si snoda lungo la Serra Morenica di Ivrea, tra santuari e monasteri. È fattibile anche in inverno, è adatto a tutti e riserva molte sorprese.
“Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina”, diceva Friedrich Nietzsche, uno che di grandi pensieri se ne intendeva. Allora perché non camminare anche in inverno? Passeggiare in mezzo alla natura, anche sotto la pioggia o la neve, rasserena, calma e rischiara la mente allontanando i dubbi e la confusione. Almeno, io quando cammino provo queste sensazioni.
Poi ci sono luoghi dove la natura incontra l’anima e apre lo spirito. Sono posti magici, inaspettati, che ci fanno riscoprire noi stessi. Chi di noi non è in continuo cammino? La nostra strada consiste spesso nel mettere letteralmente un piede davanti all’altro alla ricerca di qualcosa. Ecco allora un cammino praticabile anche in pieno inverno, magari camminando sopra qualche centimetro di soffice neve. Seppur breve (60 km), il Cammino di Oropa offre l’occasione che forse stiamo cercando.
Per percorrere il Cammino di Oropa si parte da Santhià, in provincia di Vercelli, e si arriva appunto al Santuario di Oropa in provincia di Biella. L’itinerario è suddiviso in quattro brevi tappe (da 14 a 16 km) di difficoltà crescente, soluzione ideale per chi non ha mai affrontato un percorso a tappe e vuole mettersi alla prova.
Può essere visto come un “cammino di allenamento”, per prepararsi ad affrontare in primavera i grandi cammini europei come la Via Francigena o il Cammino di Santiago. L’itinerario è fattibile anche in soli tre giorni come ho fatto io, suddividendo le prime tre tappe in due da 23 km l’una, e poi chiudendo con i 14 km dell’ultima, la più impegnativa.
La prima notte si dorme a Magnano, paesino molto caratteristico con un ricetto (raggruppamento medievale di case recinte da mura) ben conservato, e la seconda notte al Santuario di Graglia vicino alla maestosa cima del Mombarone, quasi al confine con la Valle d’Aosta.
Ma vediamo come si sviluppa il percorso tradizionale da quattro giorni. Si arriva a Santhià in treno o in auto, e si comincia a camminare (o pedalare). I primi due giorni lungo la Via Francigena (però contromano), si risalgono poi le colline della Serra Morenica d’Ivrea sulla rete escursionistica della Grande Traversata del Biellese. Qui si incontrano importanti santuari, come appunto quello di Graglia e quello si Oropa (Sacro Monte Patrimonio Unesco), oltre al Monastero di Bose. Qui è possibile soggiornare, ma anche condividere momenti spirituali con la comunità, per poi proseguire alla scoperta dell’Oasi Zegna.
La varietà dei paesaggi è molteplice: si passa dai lunghi sterrati della pianura, circondati da vigneti e piantagioni di kiwi, ai boschi di conifere e faggi, per poi passare a fitti boschi di castagno.
Un percorso tra i 300 e i 1.100 metri di dislivello
Si tratta di un cammino vario, anche se i luoghi abitati che si attraversano hanno vissuto tempi migliori. Ma le poche persone che ci abitano hanno comunque saputo conservare il gusto delle tradizioni, rendendoli ancora vivi e unici. Il dislivello positivo non è molto: ottimo per camminare e, fiato permettendo, parlare con chi condivide con voi il percorso. Si sviluppa tra i 300 e i 1.100 metri di altitudine, ecco perché è praticabile in ogni stagione e consente di scoprire bellezze paesaggistiche e culturali differenti in base al periodo in cui lo si percorre.
Come tutti i cammini, anche questo ha una credenziale (il passaporto del pellegrino da compilare con i timbri dei posti tappa) da ritirare alla partenza a Santhià presso la Casa del pellegrino, posto tappa per chi percorre la Via Francigena. All’arrivo verrà poi rilasciato un Testimonium (attestato che certifica l’avvenuta percorrenza) negli uffici del Santuario di Oropa.
Accessibilità con i mezzi pubblici
Tutte le tappe, anche per chi percorre il Cammino di Oropa in soli tre giorni, sono servite da strutture di accoglienza che praticano prezzi speciali per i pellegrini. Altro vantaggio è l’accessibilità con i mezzi pubblici: si può arrivare a Santhià in treno o in auto, e una volta arrivati a Oropa si ritorna in autobus + treno al punto di partenza in poco più di un’ora.
L’itinerario è completamente segnalato con segnavia gialli e neri con la scritta “Cammino d’Oropa”. Informazioni e tracce GPS del percorso sono sul sito ufficiale: www.camminodioropa.it. Ma se volete approfondire ulteriormente quello che c’è da scoprire di questo territorio, in libreria trovate la guida Il Cammino di Oropa, editrice Terre di Mezzo, autore Alberto Conte. La guida descrive anche altri cammini più impegnativi che portano al Santuario di Oropa, con partenza dalla Valsesia e da Fontainemore in Val d’Aosta, lungo il percorso dello storico pellegrinaggio notturno.
Le tappe ufficiali del Cammino di Oropa
Io, come già detto, ho percorso questo cammino suddividendolo in tre tappe (Santhià-Magnano 23 km; Magnano-Santuario di Graglia 23 km; Santuario di Graglia-Santuario di Oropa 14 km).
Ma le tappe ufficiali in cui è suddiviso il percorso sono quattro. Vale a dire: Santhià-Roppolo 16 km; Roppolo-Torrazzo 16 km; Torrazzo-Santuario di Graglia 14 km; Santuario di Graglia-Santuario di Oropa 14 km.
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