C’è un posto in Alto Adige dove si può sciare su piste senza folla, tra panorami unici e con il “rischio” di imbattersi in scoiattoli e caprioli: è Carezza, a soli 20 minuti da Bolzano.
Se non pretendete di sciare in un comprensorio che offra centinaia di chilometri di piste, non siete amanti delle località blasonate e non vi importa di trovare ammiratori che apprezzino il vostro nuovo outfit invernale, c’è un posto in Alto Adige che può fare al caso vostro. A maggior ragione se rifuggite i bagni di folla, odiate il traffico e i problemi di parcheggio, e quando sciate vi piace soprattutto immergervi nella natura. Questo posto si chiama Carezza (anzi, Karersee dal momento che si trova in Alto Adige e la lingua “ufficiale” da queste parti è il tedesco).

Non pensate nemmeno di trovare un paese. Carezza è un agglomerato di villette a quota 1700 metri, disseminate a grappolo a pochi passi da quello che un tempo era l’albergo frequentato dalla principessa Sissi e dalla sua corte: il Grand Hotel Carezza, oggi identico ad allora nella struttura, ma rimaneggiato all’interno e adibito in parte a residence. Dietro all’hotel si trova l’unico mini-market del posto (ed è mini davvero!). Altrimenti per fare la spesa bisogna salire in macchina e scendere a Nova Levante; oppure “scollinare” attraverso il passo di Costalunga e spingersi a Vigo di Fassa, in Trentino.

A fronte di queste scomodità (per chi le considera tali), Carezza è davvero il paese degli Elfi. Non solo perché secondo le leggende viveva da queste parti il loro re, Laurino, che ha dato il nome a strade, piste da sci, parchi gioco e noleggi di attrezzatura sportiva. Ma anche perché – soprattutto in inverno – questo è un posto magico. Si può uscire di casa (o dall’albergo) con gli sci ai piedi, e arrivare in pochi minuti sulle piste da sci. Le stradine sono coperte di neve quasi tutta la stagione, e di notte non è difficile avvistare le volpi che si aggirano a caccia di prede.

Il comprensorio sciistico di Carezza offre 14 impianti di risalita per un totale di 41 km di piste, per la maggior parte rosse (ma ce ne sono anche di nere e di blu). E il bello è che non sono mai affollate, nemmeno durante i weekend e a Natale. Per variare, ci si può comunque spostare nel vicino comprensorio di Obereggen (a circa 20 minuti di auto), dove si trovano altri 14 impianti di risalita e 49 km di piste. Qui tra l’altro c’è anche una bellissima pista da slittino, che scende nel bosco per 2,5 km. In ogni caso, per concedersi qualcosa di più, in mezz’ora di auto da Carezza si arriva a Selva di Val Gardena: da qui si può partire per lo spettacolare Giro della Grande Guerra con gli sci ai piedi.

Per il soggiorno, a Carezza non c’è che l’imbarazzo della scelta tra pensioni familiari, alberghi dotati di Spa, appartamenti in affitto e masi. E a proposito di masi, da segnalare l’Angerle Alm: una baita che si trova in posizione elevata, con una vista unica sul Catinaccio. Già perché tra i plus di questo posto c’è anche il panorama davvero superlativo. Da una parte appunto il gruppo del Catinaccio (Rosengarten), così vicino che sembra di poterlo toccare con un dito. Dall’altra il massiccio del Latemar, con i suoi boschi da fiaba e il “gioiello” del lago di Carezza incastonato ai suoi piedi.
Due suggerimenti anche per mangiare. Il primo: il Mini Bar Pitt, un Bier Garten specializzato in grigliate. Una sola stanza, pochi tavoli, e al centro il camino dove Stephan come una specie di Efesto ci dà dentro con il fuoco e gli spiedi. Il secondo: la Tscheiner Hütte, sulla strada che da Carezza porta al passo Nigra, un ristorante semplice, una coppia in cucina e un menù eccellente.
E per chi ama le destinazioni di montagna in cui ci trova davvero “into the wild”, un altro posto da non mancare è Solda, sempre in Alto Adige, ribattezzato il piccolo Tibet italiano.

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