Dopo un’impeccabile edizione 2018 della Transgrancanaria, fortunatamente solo lambita dal maltempo, gli organizzatori guardano al futuro. Già aperte le iscrizioni per l’evento che tornerà dal 20 al 24 febbraio 2019.
Di rientro da Gran Canaria e da questa avventura trail resta impressa la bellezza di un territorio dalle numerose sfaccettature, di un’isola che sulle coste è purtroppo deturpata da un’urbanizzazione folle ma che nel suo entroterra resta fortunatamente intatta e selvaggia. Rimane al contempo anche il sorriso per avere partecipato ad un evento sportivo di grande risonanza, capace di richiamare ed accogliere impeccabilmente 4.000 persone, offrendo loro, come anticipato nei giorni scorsi, 6 diverse sfide.
A rendere il tutto maggiormente piacevole vi sono poi da aggiungere clima e temperature, ben più alte e piacevoli di quelle italiane. Nonostante le recenti perturbazioni ed allerte meteo abbiano obbligato l’organizzazione a far slittare di 24 ore la partenza della Marathon così come ad anticipare la chiusura della Trans 360°.
Il podio
Sotto il punto di vista meramente sportivo invece, re e regina di questa Transgrancanaria sono da considerarsi Pau Capell Gil e Magadlena Laczak, vincitori della 125 km. Nomi questi che solo rappresentano i tanti finisher che potete scoprire dai voi, attraverso il sito, impeccabile e molto funzionale, di livetrail. Meritano poi una menzione particolare gli italiani che hanno primeggiato e dato onore al nostro tricolore: Peter Kienzl e Annamarie Gross sul percorso di 269 km, imitati da Silvia Rampazzo sui 42 km della marathon.
La mia corsa
Distanza quest’ultima che vedendomi partecipare in prima persona mi ha regalato i brividi – non solo d’emozione! – con una partenza dai 1.600 metri del Garaon, con il termometro non troppo lontano dallo zero termico. Dopodiché è iniziata la mia lunga corsa di 4 ore e 24 minuti, per lo più in discesa in un contesto finale caratterizzato dal sole e 20 gradi abbondanti. 1.000 i metri di dislivello positivo rispetto agli oltre 2.500 in negativo: peculiarità che rendono il tracciato molto veloce (il primo al traguardo, Janosch Kowalczyk, ha impiegato 2 ore e 51 minuti!) e che impone pertanto una grande e costante attenzione, in particolare modo nella prima discesa resa ancora più tecnica da un pietrisco bagnato e scivoloso.
Tre invece i ristori sul percorso, che per quanto riguarda i liquidi, presupponevo l’utilizzo del bicchiere personale. Molto variegata era l’offerta per rifocillarsi, che andava dalla frutta fresca o essiccata, a caramelle gommose o barrette energetiche, declinandosi addirittura in paella o spiedini di carne.
Da sottolineare infine, perché ben oltre la media, il pacco gara ed i premi finisher: una visiera ed una maglia, uniti ad un buff ed un gilet, tutti realizzati in materiale tecnico dalla catalana SportHG.
Non so se dipenda dal freddo di questi giorni o dalle bellissime sensazioni provate sul percorso, resta il fatto che l’apertura delle iscrizioni per la Transgrancanaria 2019 – avvenuta a chiusura della cerimonia di premiazione – sia una diabolica tentazione. Chissà se io, quanto voi, sapremo resistervi…
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