Il Covid-19 ha radicalmente cambiato le nostre vite, e sta cambiando anche il futuro dello sport. Che cosa succederà una volta che la pandemia sarà archiviata? Se lo è chiesto la nostra Carmela Vergura, trainer ed educatrice sportiva.
Che cosa vuol dire allenarsi al tempo Covid-19? Tra allenamenti indoor e outdoor non c’è stata molta differenza: in entrambi i casi tra restrizioni, DPCM, regole, chiusure, riaperture, divieti e protocolli, zone rosse, arancioni o gialle, praticare lo sport in qualsiasi forma nel 2020 non è stato per nulla facile.
Centri sportivi, strutture private o pubbliche… in ogni settore e ambito sportivo è stata una sofferenza. E anche in questa seconda fase invernale di semi-lockdown, che dura ormai dall’inizio di novembre, non si intravede nessuna luce di riaperture all’orizzonte.
Il mondo dello sport ha subìto perdite di milioni di euro di fatturato, andato in fumo per colpa del Covid-19 e della paura dei contagi anche nel mondo dello sport.
Gli sportivi, gli atleti, gli amatori, gli appassionati, gli utenti delle palestre, nel primo lockdown (fine marzo/metà maggio) sono stati costretti a rimanere tra le mura domestiche, inventandosi palestre fai-da-te, accettando malvolentieri l’invasione degli allenamenti online. Lo sport si è “sposato” con il trascorrere dei mesi con le più disparate tecnologie digitali, sempre più professionali.
Dal mese di marzo sono nate le più fantasiose piattaforme online, vere e proprie proposte di palestre e allenamenti casalinghi con pacchetti e abbonamenti. La promozione arriva con i sistemi di social media marketing, progettati con ingegno per la felicità di Google Ads, Facebook Funnel, Instagram.
Dando uno sguardo, leggendo e curiosando, ho cercato di farmi un’idea su quella che potrebbe essere l’evoluzione futura dello sport indoor e outdoor, quali i futuri scenari sportivi generati dalla pandemia.
Il futuro dello sport agonistico
Attualmente le gare di corsa e trail previste per il 2020 (poche in verità sino alla primavera inoltrata) devono rispettare il protocolli della FIDAL in conseguenza dell’emanazione dei DPCM. Per qualsiasi info più dettagliata si può fare riferimento a questo link: http://www.fidal.it/content/Emergenza-Covid-19/127307
Per gli altri sport valgono più o meno le stesse regole: protocolli obbligatori, rispettando il DPCM di dicembre del governo. Si possono allenare solo atleti di interesse nazionale o che fanno parte delle federazioni. Il popolo normale, tanto per intenderci quello delle palestre, ha scoperto la camminata, la natura, il fitness fai-da-te. Bisogna poi distinguere tra l’attività sportiva e quella motoria. Insomma speriamo che nel 2021 si possa riprendere almeno in parte l’attività sportiva libera e senza restrizioni.
Il futuro del fitness
Riporto una domanda che è stata fatta a Jean Michel Fournier (PDG del gruppo Les Mills): “Il fitness digitale sta per diventare la nuova norma? Gli istruttori virtuali diventeranno realtà? L’intelligenza artificiale potrebbe cambiare completamente le regole del gioco?”.
Jean-Michel Fournier, che dirige il polo innovazioni digitali fitness di Les Mills, ha risposto così: “Gli allenamenti online non sono soltanto una soluzione miracolosa per far fronte al Covid-19: sono nati per durare nel tempo. Sappiamo che l’85% dei clienti dei club di fitness si allena anche a casa e la diffusione degli allenamenti in streaming non ha cessato di aumentare in questi ultimi anni. In seguito alla chiusura dei club e alle misure restrittive legate al Covid-19, la propensione per gli allenamenti digitali è esplosa”. Secondo Jean-Michel, c’è stato un aumento del 900% delle iscrizioni a Les Mills on Demand dal mese di gennaio in poi.
Il futuro delle palestre
Quando torneremo a frequentare le palestre, le persone avranno voglia di socializzare ma allo stesso tempo ci saranno ancora timori a stare stretto contatto, di conseguenza l’insegnamento a distanza diventerà uno dei servizi che i centri sportivi dovranno mettere a disposizione degli utenti.
Gli istruttori possono diventare disponibili su richiesta, abili a fare lezione online in diretta. L’istruttore dovrà avere un ottima preparazione non solo sulla preparazione fisica: dovrà essere in grado anche di destreggiarsi con le nuove tecnologie digitali come zoom e youtube.
I social network possono fare la differenza. Chi vincerà? Dipende da come ci si presenta, da che tipo di prodotto si propone. C’è sì la richiesta di tornare in presenza, ma è aumentata anche l’esigenza di allenamenti on demand. Ci sono istruttori che avendo perso il lavoro della palestra sono diventati ottimi trainer online.

Il futuro dello sport passa attraverso l’innovazione
In un articolo pubblicato lo scorso giugno su Panorama Nerio Alessandri, fondatore e CEO di Technogym, affermava che l’evoluzione del fitness mette insieme esercizio fisico, alimentazione corretta, attitudine mentale costruttiva, e fa leva sui diversi bisogni, obiettivi e passioni degli utenti.
L’invenzione straordinaria di Technogym inizia già da casa. Comodamente puoi iscriverti ad un corso prenotandolo da una piattaforma, e sapere che riceverai sullo smartphone il programma di allenamento dell’attrezzo che poi utilizzerai una volta arrivato in palestra (oppure che usi in casa).
Technogym è all’avanguardia nel campo della tecnologia del fitness, e la sua App Mywellness è stata scaricata da dieci milioni di utenti. L’azienda italiana ha solo anticipato i tempi nel mondo del training online.
Applicazioni, software, tecnologia
Una delle grandi novità per quanto riguarda il futuro dello sport si chiama JaxJox, e propone una palestra casalinga all-in-one. JaxJox promette “un’esperienza di fitness a 360 gradi”. JaxJox è una miscela di hardware e software intelligenti. Ad esempio il Kettlebell Connect. Si tratta di un kettlebell (cioè un particolare strumento ginnico) intelligente che racchiude un giroscopio, un accelerometro e cinque diversi pesi che si collegano attraverso un sistema di bloccaggio automatizzato.

JaxJox è pronta per il grande salto: una configurazione completa di palestra domestica che vanta una TV touch da 43 pollici e un set di attrezzi intelligenti e coordinati. Il pacchetto completo al costo di 2.199 dollari.
Prima del Covid-19, mettere su una palestra in casa voleva dire comprare molte attrezzature: tre, cinque, otto manubri diversi, alcuni kettlebell, panca, pesi, bike indoor, treadmill, ecc. Nella futura palestra in casa, vige l’aggettivo versatilità, e gli attrezzi di JaxJox ne forniscono un saggio. Un DumbbellConnect ha 14 manubri in una sola unità. Un KettlebellConnect ha sei kettlebell in un’unità. Sono meccaniche, queste, che allo stato attuale non reggerebbero un uso di massa come quello di una palestra. Ma per un nucleo familiare sono qualcosa di solidissimo.
Sport come benessere e mantenimento della salute
Quando si ripartirà, non sarà facile praticare lo sport. Se finora i motori propulsori del settore sono stati prevalentemente l’allenamento fisico portato quasi allo stremo, oggi l’attenzione è spostata verso approcci più olistici.
Il futuro dello sport sarà insomma puntato in gran parte sulle camminate, le corse e gli allenamenti all’aperto, prediligendo gli spazi outdoor. Per quelli indoor sarà necessaria l’adozione di misure di igiene e sanificazione più rigorose.
La nuova ricetta vedrà lo sport come vero e proprio strumento di prevenzione contro il virus e di rafforzamento del sistema immunitario. La palestra diventerà quindi uno spazio orientato alla salute, con maggiore interesse al benessere psicofisico.

In crescita quindi:
- gli allenamenti outdoor: fit-walk, corsa, allenamenti individuali o in gruppi ristretti al parco
- i workout online offerti dalle innumerevoli app che hanno ormai spopolato grazie al passaparola garantito dai social network
- l’acquisto e l’utilizzo di wearable, fit-tracker, smartwatch, dispositivi di monitoraggio del battito cardiaco e del sonno, e chi più ne ha più ne metta
- i piccoli studi fitness orientati ad allenamenti individuali e/o differenziati (si pensi alle microstrutture di Yoga, Pilates, Gyrotonic e Gyrokinesis) e quindi focalizzati sull’individuo e su specifiche esigenze sanitarie e fisiche, che prenderanno piede a scapito delle palestre
- cambierà anche il turismo sportivo outdoor, che avrà un occhio sempre più attento alla sostenibilità e all’ambiente.
Fabio Pagliara, segretario generale della FIDAL, commentando quanto il Covid-19 abbia modificato le nostre abitudini di vita ha considerato che tutti gli sportivi, agonisti e non, sono rimasti disciplinatamente a casa per provare a vincere la sfidacontro la pandemia. “Pur sapendo che questo costerà carissimo nell’immediato e in un prossimo futuro”. Tutti consapevoli, però, che per tornare alla vita “normale” servirà tempo e pazienza, e in questo lo sport è maestro: non bisogna arrendersi mai.
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