Come saranno le vacanze dell’estate 2020 per gli italiani? Brevi, a contatto con la natura, e con poca voglia di fare shopping. I risultati di due indagini condotte da Confturismo-Confcommercio e dal sito Manomano.it
La Fase 2 è appena partita, e nessuno è in grado di dire con certezza come saranno le vacanze dell’estate 2020. Ma la principale questione che si stanno ponendo le associazioni di categoria è se gli italiani avranno poi voglia di andare in vacanza, se la sentiranno di andare in luoghi diversi dalla propria regione, e se ne avranno le possibilità economiche. A queste domande hanno provato a rispondere Confturismo-Confcommercio e il sito Manomano.it con due sondaggi. Questi sono i risultati.
Quella del 2020 sarà ricordata come la prima estate dopo la pandemia che ha colpito duramente il nostro Paese. Molti sono i dubbi e le domande su cosa si potrà fare, dove si potrà andare, come dovremo comportarci, e se sarà possibile spostarsi da una regione all’altra.
Ma soprattutto, le associazioni di categoria del turismo – settore in fortissima crisi economica – si stanno domandando se gli italiani avranno voglia di andare in vacanza e se potranno permetterselo dal punto di vista economico.
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Su questo delicato e importantissimo tema, ricordiamo che il settore del turismo rappresenta il 13,2% del PIL nazionale e il 14,9% dell’occupazione lavorativa totale nazionale.
I risultati dell’indagine Confturismo-Confcommercio
La prima osservazione, poco incoraggiante, arriva dallo studio di Confturismo-Confcommercio. Questo ha rilevato che, seppur il contagio stia calando e la preoccupazione degli italiani sia in diminuzione, il 57% degli intervistati non ha in programma di fare una vacanza anche dopo la fine dell’emergenza (a marzo era il 53%), e il 32% dichiara che farà vacanze di 2 o 3 giorni senza allontanarsi troppo dalla propria residenza.
Insomma, più che ferie estive, le vacanze quest’anno saranno una sorta di “short break”. Solo il 20% vorrebbe fare le valigie appena l’emergenza sanitaria sarà conclusa. Il 15% probabilmente non partirà a causa di scarse disponibilità economiche e l’8% non sa se potrà farlo a causa di impegni lavorativi. Insomma regna l’incertezza.
È passata la voglia di fare shopping
A questi dati si aggiunge anche un crollo del desiderio di fare shopping o comprare regali in vacanza: solo il 7% degli intervistati lo mette tra gli obiettivi a fronte del 22% dell’aprile 2019. Questo si traduce in un forte rischio economico anche per tutte le attività trasversali all’economia del turismo, come commercio, trasporti locali, cultura e decine di altri settori.
Interessante notare poi che dal sondaggio realizzato da Confturismo-Confcommercio emerge che il 40% degli intervistati ha dichiarato che la priorità dopo il lockdown sarà stare all’aria aperta.
I risultati dell’indagine di Manomano.it
Anche il sito Manomano.it, specializzato nella vendita di prodotti per la casa, fornisce nel suo sondaggio conclusioni analoghe. Il 31% degli intervistati ha dichiarato che, se ce ne sarà la possibilità, quest’estate farà almeno una o due settimane di vacanze, mentre il 30% degli italiani si accontenterà di fine settimana fuori porta o brevi soggiorni.
Tra chi pensa che farà le vacanze (anche brevi), il 37% sceglie l’hotel come sistemazione, mentre gli altri prediligono alternative come case in affitto (30%) o la seconda casa (23%).
Molto gettonate saranno le vacanze a contatto con la natura: per 2 persone su 3 infatti sono un’ottima alternativa all’hotel, in quanto permettono il rispetto delle distanze sociali e di evitare luoghi affollati. Per il 41% degli italiani, invece, sono sinonimo di maggiore sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario, grazie all’utilizzo di oggetti e attrezzature propri.
Per quanto riguarda la destinazione, 1 persona su 2 predilige il mare. A seguire la montagna (36%) e i parchi nazionali o le riserve naturali (31%). Per le vacanze nella natura, la tenda viene ritenuta indispensabile per lo più dalle fasce d’età più giovani, mentre gli over 55 prediligono camper e roulotte. Di conseguenza un maggior numero di giovani ritiene indispensabili il sacco a pelo, il materasso gonfiabile e il fornello elettrico.
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Da non sottovalutare anche l’attenzione per l’ambiente: 3 persone su 4 ritengono che vivere a contatto con la natura permetta di fare le vacanze in modo ecosostenibile.
Il maggior impegno personale nei confronti della sostenibilità è supportato anche dalla diffusione del lavoro in smart working, che favorisce comportamenti più sostenibili, riduce l’inquinamento dovuto agli spostamenti e permette di prestare più attenzione alle proprie abitudini. Il lockdown, inoltre, ci ha dimostrato che il nostro stile di vita ha un fortissimo impatto sul nostro Pianeta. Per questo motivo, preferire soluzioni più sostenibili anche per le vacanze è un atto di responsabilità nei confronti di noi stessi e degli altri.
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