Cosa succede quando un runner decide di tornare a correre dopo i 50 anni e una lunga inattività? Non è più come prima, ma la passione si può riaccendere.
A volte ritornano. Sto parlando delle insane passioni. Sono certi amori che ti porti dietro per sempre, “certi amori che non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” (come canta Venditti, che la sa lunga). La corsa è uno di quelli. Il problema è che dopo i 50 anni – come tutti gli amori – quando ti riacchiappano devi tenerli un po’ imbrigliati. Altrimenti rischi di diventare patetico.
Ecco, domenica scorsa ho staccato le scarpette dal chiodo e ho deciso di tornare a correre dopo due anni di “astinenza”. Due anni a vent’anni sono zero. Dopo i 50 (va bene, ok, un bel po’ dopo i 50) sono abbastanza lunghi da cambiarti i connotati. Delle performances, poi, non sto nemmeno a dire. La buona notizia è che tornare a correre dopo i 50 anni fa lo stesso effetto di un re-innamoramento. Ti senti di nuovo gagliardo, vitale, ottimista, in grado di spaccare il mondo.
La cattiva notizia è che devi rivedere parecchie delle tue vecchie abitudini podistiche. E non solo se sei una donna sovrappeso, sia ben chiaro! Il grosso problema, infatti, è che si rischia di comportarsi come si faceva prima. Senza considerare che parecchie cose sono cambiate. Quali sono allora le regole da seguire per non cadere nel ridicolo e per conservare un minimo di autostima? Eccole:
1 – Meglio rivedere un minimo l’abbigliamento. Se proprio non si muore di caldo, i calzoncini a tre quarti vanno benissimo. Vietate le magliette delle super-gare degli anni passati. Se corri a 7 minuti al km, penseranno che le hai rubate a tuo nipote. In quanto alle scarpe, lascia stare quelle da mezzofondista veloce che usavi prima. Magari ricominciamo con un modello un po’ ammortizzato?
2 – Non fare caso ai dolori.Appena riprenderai a correre, sentirai un sacco di doloretti. Dopo pochi passi, già ci sarà un’anca dolente, o un ginocchio che scricchiola. Fai finta di nulla: il tuo corpo proverà in tutti i modi a ribellarsi, ma tu non dargliela vinta! Vedrai che dopo qualche chilometro il doloretto sparirà. E solo se non sparirà, comincia a preoccuparti.
3 – Dimentica il cronometro. Il Garmin – almeno per le prime uscite – lascialo a casa. Non farti del male. Corri come viene, e goditila.
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4 – Non ingarellarti. Va bene, fino a qualche anno fa ti divertivi ad acchiappare quelli che vedevi davanti; a ingaggiare chi cercava di superarti; a tenere il ritmo dei runner più forti. Adesso magari evita. Almeno fino a quando non avrai ripreso un po’ di fiato (e perso un po’ di chili girovita).
5 – Non tenere sempre la stessa andatura, altrimenti rischi di “impallarti”. La musica può essere un buon sistema per variare il ritmo. Salire e scendere dai gradini mentre si corre può essere un altro sistema. Indispensabile un quarto d’ora di stretching dopo la corsa.
6 – Limita le distanze. Anche se sei un ex maratoneta, per le prime uscite non è poi così disonorevole correre 7-8 chilometri. Dai, non fare quella faccia, non si possono sovraccaricare le articolazioni di punto in bianco!
7 – Non pensare di dimagrire subito. Se hai deciso di tornare a correre dopo i 50 anche per perdere un po’ dei chili accumulati negli ultimi anni, scordati di riuscirci nel giro di 15 giorni. Dovrai sudare parecchio. E magari rivedere un po’ la tua dieta.
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8 – Non pensare troppo in grande. A volte si decide di tornare a correre dopo i 50 perchè ci si prefigge un obiettivo ambizioso. Un’altra maratona, magari. E perchè non la maratona di New York, che è rimasta sempre il sogno nel cassetto? Però è meglio procedere a piccoli passi, per evitare di trovarsi impantanati in allenamenti massacranti che fanno sputare l’anima e passare la voglia di correre.
9 – Non contare troppo sui vecchi amici. Hai ancora in mente le scorribande podistiche con gli amici? Scordatele. Uno si è fatto rifare l’anca, quell’altro fa il baby sitter ai nipoti, il terzo ha l’angina pectoris… Approfitta dei momenti liberi, anche se devi correre da solo. Può darsi che qualcuno dei vecchi amici alla fine si lasci contagiare dal tuo entusiasmo. O che tu riesca a trovare dei nuovi compagni di allenamento.
10 – Non lasciarti scoraggiare. Bando alle depressioni! Inutile negarlo: manca il fiato, manca lo sprint, manca l’elasticità (e non è colpa delle scarpe!). Fai una fatica inenarrabile per macinare pochi chilometri. E quando torni a casa, i gradini delle scale sono un incubo. Ma devi resistere: cosa non si farebbe, per un grande amore?
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