Dalla discesa nella gola del Feeschlucht al ristorante girevole più alto del mondo. Ecco cosa vedere in un weekend nel Cantone Vallese.
Per gli amanti delle vacanze attive, anche avendo a disposizione il solo fine settimana, un luogo facilmente raggiungibile (soprattutto da Milano) è il Canton Vallese. Non nascondo che questa è una delle mie mete di vacanza preferite, perché ogni volta che ci capito vivo delle esperienze uniche ed emozionanti. Per me il Vallese è sinonimo di vita all’aria aperta, contatto con la natura e possibilità di fare ogni tipo di attività all’aria aperta.
Inoltre il Vallese è una regione baciata dal sole per 300 giorni all’anno, è ottimamente collegato con l’Italia grazie ai treni e possiede di una rete di mezzi pubblici capillare, che permette di raggiungere la maggior parte delle località montane evitando l’uso dell’auto. Questo modo di viaggiare in Svizzera è reso molto semplice e comodo dal Swiss Travel Pass, che permette di viaggiare senza limiti su tutta la rete di mezzi pubblici svizzeri, inclusi battelli e alcune funivie; permette l’ingresso gratuito ad oltre 480 musei ed è acquistabile online.
Tra le cose da vedere nel Cantone Vallese, i suoi mitici 4.000
Come meta della mia “avventura tra i monti” ho scelto Saas Fee, che si trova nell’omonima valle, la Saastal, ed è coronata da ben 18 vette che superano i 4.000 metri di altezza e che rendono il luogo la meta ideale per gli amanti della montagna, sia che si tratti di rilassanti passeggiate con la famiglia che salite alpinistiche verso alcune delle vette più alte delle Alpi.
La valle conta quattro Comuni: Saas-Grund, Saas-Balen, Saas-Almagell e ovviamente Saas Fee, nota anche come la Perla delle Alpi, una variopinta e caratteristica cittadina alpina, posta a 1.800 metri sul livello del mare, chiusa al traffico (le auto vanno lasciate nel grande silos al suo ingresso) e dominata dalla vetta della seconda montagna più alta della Svizzera: il Dom di Mischabel che si innalza fino a ben 4.545 metri di quota.
La discesa nelle gole del Feeschlucht
Come prima avventura decido di provare una cosa mai fatta prima: la discesa della selvaggia e frastagliata gola del Feeschlucht, il torrente che collega Saas-Fee a Saas-Grund. Un avventuroso tour di canyoning senz’acqua.
Sì perché, in compagnia di una guida locale (obbligatoria!) mi sono ritrovato a camminare sospeso sulle ripide e vertiginose pareti del canyon utilizzando ponti sospesi, scale a pioli, picchetti in ferro e funi di acciaio e a scivolare lungo le adrenaliniche tyrolienne: praticamente il passaggio da una parte all’altra della gola appeso con una carrucola a un cavo metallico.
Inutile dire che, se soffrite di vertigini, questa esperienza non fa per voi. Meglio prima provare magari a cimentarsi nel parco avventura di Saas-Fee provando i vari percorsi, di diversa difficoltà, che vi faranno passare da un albero all’altro appesi a liane o su ponti sospesi.
In ogni caso, se avete deciso di provare la discesa della gola del Feeschlucht, sarà la stessa guida che, dopo avervi spiegato l’uso dell’imbrago, dei moschettoni e della carrucola, valuterà la vostra idoneità ad affrontare l’intero percorso o a farne solo una parte. Fate conto che vivrete dalle 3 alle 4 ore di pura adrenalina. Il consiglio è di godersi ogni passaggio e ogni incredibile vista sulla gola lungo il percorso.
A cosa andrete incontro, ve ne renderete conto dopo il primo facile tratto in discesa nel bosco, creato per prendere confidenza con l’utilizzo dei moschettoni e del loro utilizzo lungo le funi. Il bosco termina a precipizio sulla gola, dove mi attende la prima prova: l’attraversamento del canyon passando su una serie di scale a pioli metalliche, legate tra loro, poste in orizzontale e sospese nel vuoto (ma si è sempre assicurati a funi di emergenza). Ad ogni passo le scale oscillano, obbligandovi a tenere un “ritmo di camminata”. Questo ingresso alla gola è la prova del fuoco: se si supera questa prova senza problemi, il resto è puro divertimento.
Un percorso da Indiana Jones
Seguono passaggi aerei su tronchi ancorati alle pareti di roccia a strapiombo sul torrente, scalette in metallo da scendere, tratti di facile arrampicata su roccia (passaggi sempre e tutti ottimamente assicurati con funi metalliche) che scendono nel cuore della gola. Ad ogni passaggio si aprono, tra immensi spruzzi d’acqua, cascate, scivoli d’acqua e pozze cristalline. In alcuni punti il rumore dell’acqua è talmente forte che è quasi impossibile sentirsi.
Ma la vera sorpresa è quando, per la prima volta, le scale finiscono improvvisamente nel vuoto, e ricominciano sull’altra parete della gola: come si passerà? E qui entra in gioco la carrucola di cui siamo stati dotati: istruiti dalla guida, ci si lega con la carrucola ad una fune tesa tra le due pareti e si viene, più o meno velocemente, “scarrucolati” dall’altra parte con l’aiuto di una seconda corda manovrata dalla guida. Totalmente sospesi “a peso morto” sul vuoto del canyon.
Arrivati dall’altra parte il gioco ricomincia: tronchi, scalette in metallo, passaggi sulla roccia fino alla nuova tyrolienne e così via fino ad arrivare alla fine della gola. O almeno così avevo pensato. E qui la prova finale: l’ennesima scala a pioli orizzontali che si slancia nel vuoto della gola, per circa 50 metri, e lungo la quale vengo calato, con la corda manovrata dalla guida, direttamente sul fondo della gola, fino a raggiungere la sponda del torrente.
Toccato terra, l’adrenalina è a mille e mi sembra di volare mentre affronto l’ultimo facile tratto di sentiero attrezzato nel bosco. Raggiungiamo il pullmino che ci riporta in paese. Ritorno quando il sole ormai sta tramontando e colora in modo spettacolare le cime delle montagne e dei boschi. Nel frattempo l’adrenalina è scesa, ma in compenso mi assale la stanchezza della giornata. È tempo di andare a cena e di riposarsi prima dell’avventura di domani.
Un 4.000 per tutti: l’Allalinhorn
La nuova giornata si prospetta ideale: cielo sereno e temperatura ottima. Di buon’ora sono già in cammino lungo le strade di Saas Fee in direzione della stazione di valle dell’Alpin Express dove mi aspettano i compagni di giornata e dove parte la funivia che mi condurrà dai 1.800 metri del paese ai 3.456 metri del Mittelallalin, utilizzando nell’ultimo tratto il Metro-Alpin, la metropolitana delle Alpi. L’avventura di oggi è una bella e panoramica gita lungo i crepacci e i seracchi del Feegletscher per raggiungere la cima dell’Allalinhorn, la cui vetta si trova a 4.027 metri di altezza.
Dalla stazione di arrivo del Metro-Alpin, scendiamo lungo le piste da sci fino a portarci sotto il versante nord dell’Allalinhorn. Dove terminano le piste, riceviamo dalla guida alpina le istruzioni su come indossare i ramponi e come usare imbrago, corda e piccozza. Una volta pronti, eccoci ad affrontare la prima parte del ghiacciaio in direzione del Feejoch, posto a 3.810 metri altezza.
La salita è uno zig-zag continuo tra i giganteschi crepacci e i seracchi che si aprono sulla calotta glaciale, creando voragini di cui non si vede il fondo. Seguendo la traccia fatta della guida, la salita è sicura e permette di ammirare lo stupendo panorama che ci circonda. Saliamo lenti, per abituare il nostro corpo all’alta quota e alla relativa mancanza di ossigeno. Raggiunta la sella del Feejoch, facciamo una pausa sia per recuperare un po’ di energie che per ammirare il grandioso panorama con vista sul Rimpfischhorn e lo Strahlhorn, gli altri 4.000 della zona.
Appena ripartiti, affrontiamo il ripido pendio finale con pendenze fino a 40°. Ci porta direttamente sotto la cima, che raggiungiamo salendo le ultime facili roccette finale, toccando la croce di vetta. Dalla cima godiamo di un emozionante panorama a 360°, dominato da numerose vette di oltre 4.000 metri. Da qui Saas Fee appare un puntino in fondo alla valle.
Il ristorante girevole più alto del mondo e la grotta di ghiaccio
Ripercorso il tragitto al contrario, rientriamo alla stazione del Metro-Alpin dove ci rifocilliamo nel locale che ha la caratteristica di essere il ristorante girevole più alto del mondo e che compie un intero giro in un’ora, permettendo di ammirare il panorama mentre si sta comodamente seduti a mangiare. Prima di rientrare a valle, mi concedo una visita alla Grotta di ghiaccio, che si trova nella stessa stazione.
Nei ghiacci millenari del ghiacciaio di Fee è stato infatti realizzato un tunnel di 70 metri che conduce a quella che, forse, è la più grande grotta nel ghiaccio del mondo. Con i suoi 5.500 metri cubi di spazio regala un particolare punto di vista su come è fatto un ghiacciaio al suo interno. È arricchita da sculture di ghiaccio, e vi si tengono anche mostre ed eventi.
Rientrato in paese approfitto del tempo ancora a mia disposizione per girare tra le strette viuzze del paese, con le numerose vecchie e tipiche case in pietra e legno. Poi alla fermata dei pullman riprendo il classico postale giallo che mi riporta alla stazione dei treni di Visp, e da qui salgo sul treno che mi ricondurrà a casa.
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