Un’isola bellissima e selvatica a pochi chilometri di mare dalla mondana Costa Azzurra. Parco naturale dagli anni ’70, può essere visitata solo a piedi o in bicicletta. Ma ora gli assalti del turismo di massa stanno rischiando di rovinare questo paradiso.
Un porto che conta quasi 700 posti barca, e traghetti che in alta stagione “vomitano” sull’isola 350 persone ogni mezz’ora (la prima corsa alle 7.30 del mattino, e l’ultima alle 7 di sera). La strada che attraversa il paese, e che passa davanti alla suggestiva spianata dominata dalla chiesa, affollata come un autobus all’ora di punta. Si cammina schivando biciclette e borse termiche. E nelle spiagge più vicine al villaggio – quelle raggiungibili anche a piedi in meno di mezz’ora – bisogna conquistare centimetro su centimetro il proprio posto al sole. Una fatica che però vale probabilmente la pena, dal momento che la sabbia bianca e il mare di turchese fanno concorrenza ai loro omologhi caraibici.
Già, perché non stiamo parlando di una destinazione balneare qualsiasi, ma di quello che sarebbe un autentico paradiso (e che tale è ormai solo fuori stagione), raggiungibile in poche ore di automobile dall’Italia: l’isola di Porquerolles, adagiata nel blu di fronte alla Costa Azzurra. I traghetti ci mettono appena un quarto d’ora a coprire il tratto di mare che la separa da Hyères, e nel giro di quei 15 minuti si può davvero finire catapultati in un altro mondo. A patto appunto di non andarci tra luglio e agosto, quando – come affermano orgogliosamente all’ufficio turistico locale – arrivano sull’isola 10.000 persone al giorno. E i circa 200 residenti sono tutti impegnati a preparare panini, servire aperitivi e noleggiare biciclette.

Un vero peccato, perché Porquerolles è un autentico gioiello. L’aveva acquistata nel 1912 François Joseph Fournier, avventuriero e viaggiatore belga, come dono di nozze per la sua seconda moglie Sylvia. E vi si era trasferito insieme a lei, avviando una produzione vinicola, creando una cooperativa agricola e mettendo in piedi una piccola flotta di battelli per i collegamenti con la terraferma.
Da Sylvia, Fournier ebbe sei figli che nacquero tutti a Porquerolles. E nel 1931 i coniugi diedero vita a quello che è uno dei rifugi più esclusivi del Mediterraneo: il Mas du Langoustier, albergo tutt’ora di proprietà dei discendenti della famiglia. Posizionato sull’estremità occidentale dell’isola; immerso tra eucalipti e pini marittimi che lo proteggono dalle raffiche del maestrale; affacciato su un istmo che forma due spiagge gemelle, Langoustier è davvero quello che può definirsi “un posto del cuore”. Con qualche distinguo, però.
La fuga dello chef stellato
Se la natura è da 10 e lode e la location pure, in quest’ultima stagione i servizi dell’hotel (quattro stelle) hanno lasciato davvero a desiderare. Il motivo? La “fuga” dello chef, il francese Julien Le Goff, che ha lasciato i fornelli dell’Olivier (il ristorante dell’albergo) e se n’è andato portandosi via la sua stella Michelin. Un duro colpo per il Mas du Langoustier, tanto che fino ad aprile era persino incerta la riapertura estiva. Poi si è deciso di non deludere la clientela e organizzarsi in qualche modo. Ma certo l’atmosfera (e la qualità) non è più quella di prima.

Detto questo, resta il fatto che Porquerolles è comunque una destinazione da sogno. Nel 1971 lo Stato francese ha acquistato l’80% dell’isola per proteggerla dagli abusi edilizi e tutelare l’ambiente. Oggi Porquerolles fa parte di un parco nazionale (Parco nazionale di Port-Cros) ed è una zona ecologica di salvaguardia della natura (Conservatoire botanique national méditerranéen de Porquerolles). È vietato l’accesso ai mezzi a motore, e si può circolare solamente a piedi o in bicicletta. Nel villaggio si trovano una decina di noleggi che affittano mountain-bike e bici a pedalata assistita.
Meglio fuori stagione
I periodi migliori per visitare l’isola sono ovviamente quelli fuori stagione. Chi però non vuole rinunciare ai bagni di sole e di mare, e opta per i canonici luglio e agosto, dovrebbe comunque seguire qualche accorgimento. Se ci si va in giornata conviene partire all’alba, prendere il primo traghetto e rientrare subito dopo pranzo: altrimenti si è costretti a interminabili code sotto il sole. Meglio scegliere una giornata in cui soffia il maestrale: non tutti amano il vento e l’afflusso di turisti è decisamente inferiore al solito.
Se ci si ferma qualche giorno, gli orari migliori per andare in spiaggia sono la mattina (prima dell’arrivo dei turisti giornalieri) e la sera (dopo la loro partenza). In ogni caso le spiagge più vicine al porto sono ovviamente le più affollate: meglio puntare su quelle più lontane, raggiungibili in bicicletta oppure con una piacevole camminata. Niente di proibitivo, in ogni caso: l’isola è lunga 7,5 chilometri e larga appena 3. E le larghe strade sterrate che la percorrono sono in buona parte ombreggiate.

Le spiagge più belle
In alta stagione, la spiaggia migliore è senza dubbio la Plage du Grand Langoustier, proprio sotto l’hotel Le Mas du Langoustier: è fuori dai classici giri dei ciclo-turisti, e anche in agosto si può prendere il sole senza sentire il profumo di crema solare del vicino. In più è proibito l’accesso alla baia alle barche a motore. La bellissima Plage de la Courtade è frequentabile solo fuori stagione, perchè si trova a un quarto d’ora di strada dal villaggio. Idem la Plage d’Argent, che purtroppo è stata anche “sfregiata” dalla costruzione di uno snack bar che propina ai turisti burger e patatine.
Indimenticabile un bagno alla Plage de Notre Dame, con la sua sabbia chiara e il mare cristallino. E per un’esperienza davvero emozionante, le Gorges du Loup sono il massimo. Si tratta di una gola di roccia con le pareti che scendono a picco verso il blu. Attraverso un ripido sentiero si può arrivare in pochi minuti in fondo, dove una lingua di sabbia si insinua tra le falesie formando una sorta di incredibile piscina naturale.

Oltre alle larghe strade sterrate che portano alle spiagge, Porquerolles è percorsa da una rete di sentieri (molti percorribili anche in mountain bike) che conducono ai numerosi forti disseminati nell’isola e ad alcuni fari da cui si gode una vista strepitosa. All’ufficio del turismo – subito fuori dal porto – si può acquistare per 3,00 euro una cartina dove sono riportati diversi itinerari a tema: il percorso dei forti, quello delle acque, quello paesaggistico…

Capolavori d’arte oltre che di natura
Per scoprire le bellezze naturali dell’isola, percorrerla in lungo e in largo e concedersi bagni da favola, l’ideale è trascorrere almeno una settimana a Porquerolles. Tanto più che dallo scorso anno c’è un’altra attrazione a cui conviene dedicare almeno mezza giornata: Villa Carmignac con la sua spettacolare collezione di opere d’arte. Già l’edificio da solo vale in sé la visita. Ma la collezione voluta da Eduard Carmignac è davvero superlativa: conta circa 300 opere tra cui alcune delle creazioni più rappresentative di Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Roy Lichtenstein, Gerhard Richter, Andreas Gursky, Keith Haring e Martial Raysse, nonché di altri giovani artisti di talento.

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