Courmayeur e Natale sono due parole che non vanno granchè d’accordo. Almeno per chi intende la montagna come luogo di silenzio, in cui godere le atmosfere ovattate dei paesaggi innevati. Eppure anche a due passi dalla mondanissima località valdostana, è possibile passare qualche ora in solitudine quasi totale. Basta prendere un paio di ciaspole e – se la neve non manca – il relax è assicurato. Ecco quattro itinerari “into the wild”.
1 – Sentiero Palleusieux-Dolonne
Salendo lungo la strada statale che attraversa la valle, si entra a Pré Saint Didier. Dopo avere attraversato il paese, si prosegue in direzione Palleusieux-Courmayeur. La strada gira verso destra con un ampio tornante prima di entrare a Palleusieux. È qui che parte il percorso, ma attenzione: se c’è molta neve, è difficile individuarlo. Lo riconoscerete per un cartello giallo di indicazione.
Il primo tratto di strada è asfaltato, ma la neve ricopre tutto e si possono immediatamente calzare le ciaspole. In estate ci vogliono circa 50 minuti per raggiungere a piedi Dolonne. In inverno dipende ovviamente dalla quantità di neve e dalla prestanza fisica. Si sale nel bosco, costeggiando la Dora di Verney.
No products found.
Purtroppo si passa anche sotto i piloni dell’autostrada, che fanno compagnia nell’ultimo tratto di salita. Una volta arrivati ai primi condomini di Dolonne, anzichè tornare indietro sulla stessa strada si può scendere sulla destra lungo il torrente che sfocia nella Dora.
Avvertenze: un itinerario da evitare se c’è poca neve, oppure quando ce n’è troppa (il rischio valanghe è in agguato). In genere c’è comunque un cartello di pericolo a indicare se la strada è chiusa.
2- Val Veny
In inverno la Val Veny è completamente chiusa. La strada non viene nemmeno battuta, quindi la pace è assicurata. Se la quantità di neve lo consente, e non ci sono grossi rischi di valanga, è un posto magico per avventurarsi con le racchette. Seguendo la statale e superata Courmayeur, si trova sulla sinistra l’indicazione.
Lasciate l’auto dove potete, e iniziate a salire. Per quanto? Dipende dalla voglia e dalle condizioni della neve. Si può camminare per chilometri. Ovviamente il primo tratto non è molto bello panoramicamente (si costeggia l’ultima parte dell’autostrada, ci sono dighe e fabbricati). Ma man mano che si sale, si apre il cuore.
Avvertenze: non andateci soli, perché qui si cammina per chilometri senza incontrare davvero nessuno. E portate con voi acqua e qualche genere di conforto, perché tutte le baite sono chiuse. Le guide alpine sconsigliano di avventurarsi lungo questo itinerario a causa del rischio valanghe. Meglio verificare preventivamente le condizioni meteo e quelle della neve.
3 – Colle San Carlo
Una meta classica per chi ama lo sci da fondo. Ma quando c’è molta neve, sul colle vanno solo i temerari. Perché la strada che porta in cima è un susseguirsi di tornanti stretti e spesso ghiacciati. Si arriva a circa 2.000 metri di quota, su una sorta di altopiano battuto dal vento, con un panorama mozzafiato. Occhio a non calpestare le piste da fondo (anche se non sono molto affollate).
Lasciata l’auto al parcheggio, si prende la pista battuta pedonale. Un ampio anello che si può percorrere in circa mezz’ora. Ma non tornate subito indietro! Una volta percorso metà di questo cerchio, una segnalazione indica il sentiero per ciaspolatori. Una deviazione non battuta, che arriva al lago di Arpy. Due le strade per raggiungere il colle san Carlo: da Morgex oppure da La Thuile.
Avvertenze: obbligatorie almeno le gomme da neve. La zona è molto ventosa: copritevi di conseguenza.
4 – Val Ferret
Ebbene sì, anche in questa valle spettacolare dove viene addirittura imposto il numero chiuso alle auto, è possibile ritagliarsi un percorso lontano dal mondo. Si lascia la macchina nell’ultimo parcheggio prima della sbarra. Ciaspole in spalla, si percorre a piedi il primo tratto di strada asfaltata. Pochi minuti, e si arriva a un ponte. Oltre il quale, sulla destra, un cartello indica il sentiero che porta a Planpincieux. Seguitelo: non ve ne pentirete.
Si entra nel bosco, e se la neve è abbondante il paesaggio è davvero fiabesco. Il sentiero sale lungo il torrente, lontano dalla strada asfaltata. Nessun rumore, nessun incontro. Qualche baita, e le tracce delle lepri.
In estate il tempo di percorrenza è di circa 35 minuti. Nella neve alta ovviamente raddoppia. Una volta a Planpincieux, si può decidere di proseguire lungo la strada battuta pedonale, oppure di prendere una cioccolata calda e rituffarsi nel silenzio.
Avvertenze: meglio percorrere il sentiero solo se è visibile almeno una minima traccia. Altrimenti è quasi impossibile individuarlo, e si rischia di finire su tratti di neve poco stabile.
Per le escursioni più classiche, potete consultare il sito istituzionale.
© riproduzione riservata