Tutta la ski-area di Cortina d’Ampezzo si sta rinnovando, in vista dei grandi appuntamenti dei prossimi anni: i Mondiali di sci alpino del 2021 e le Olimpiadi invernali del 2026. In arrivo nuovi impianti, nuove piste e sistemi super-tecnologici antivalanga.
Il 2020 sarà per Cortina d’Ampezzo, la perla delle Dolomiti, una stagione di grandi sfide. È già iniziato il lavoro di restyling delle sue infrastrutture per adeguarsi alle nuove sfide internazionali. Cortina ospiterà infatti, dal 18 al 22 marzo 2020, le finali di Coppa del Mondo di Sci Alpino che saranno il vero test event per i Mondiali di Sci Alpino del febbraio 2021. A cui seguirà l’evento clou: le Olimpiadi invernali 2026, che verranno gestite in tandem con Milano.
Cortina ha contribuito alla nascita, nel 1974, del comprensorio Dolomiti Superski ed oggi è una delle 12 vallate che compongono quello che è considerato il carosello sciistico più grande al mondo, con 450 impianti di risalita ed un unico skipass che permette usufruire di oltre 1.200 km di piste. A parte questo, la ski-area di Cortina conta 120 km di piste e 35 impianti.
Ma quali sono le novità in arrivo? La prima è la sostituzione della funivia che porta dal centro di Cortina d’Ampezzo a Col Druscié con la nuova cabinovia Leitner, la prima in tutto il comprensorio sciistico di Cortina. Il nuovo impianto, che sarà operativo da Natale 2019, ha 47 cabine da 10 posti che permetteranno, anche in vista dei Mondiali di Cortina 2021 e delle Olimpiadi del 2026, di aumentare la portata oraria a 2.000 persone, dimezzando così i tempi di attesa a valle. Avrà una stazione intermedia nei pressi della sacca di arrivo delle gare dei Mondiali di Cortina 2021, favorendo la mobilità e accessibilità sostenibile all’evento stesso.

Una pista dedicata a Lino Lacedelli e un “salto” a Kristian Ghedina
Seconda novità della stagione sarà la pista Lacedelli sulla ski area Cinque Torri, che nasce per le gare di qualificazione, le prove di slalom gigante e slalom speciale. La pista, dedicata al grande alpinista cortinese Lino Lacedelli, dotata di sistema di innevamento artificiale, è un tracciato unico in Europa per le caratteristiche di sicurezza e manto nevoso in grado di soddisfare gare e allenamenti.
Si chiamerà invece “Salto Ghedina” la carambola che sarà pronta a marzo 2020 sul tracciato della Vertigine. Si tratta di un salto che vuole ricordare l’incredibile spaccata in volo a 140 km/h eseguita dal “Ghedo” nel 2004 sul muro finale della Streif di Kitzbühel. Un regalo di compleanno, in pratica, visto che Kristian Ghedina ha compiuto il 20 novembre 50 anni, ed è stato tra l’altro designato Ambassador di Cortina 2021.
Tecnologia al servizio della sicurezza
E poi, la sicurezza. A partire da questa stagione invernale saranno attive una serie di 20 campane radiocomandate, le daisybell. Si tratta di “esploditori” a gas – un mix di idrogeno e ossigeno – installati su supporti di acciaio e attivabili da valle senza impiego di elicottero. Proteggeranno da valanghe ed accumuli nevosi le piste di sci della Tofana, come la Vertigine bianca, il Canalone, Valon, Pomedes e Cacciatori.
La nuova tecnologia, già utilizzata in molte località dell’arco alpino, è stata realizzata con un investimento di 3 milioni di euro e si inserisce nel quadro di ammodernamento del comprensorio per i Mondiali di sci Alpino 2021.
Quanto all’innevamento programmato, fra le novità 2019/2020 c’èuna nuova linea di 800 metri che garantirà il manto dello skiweg Croda Negra, importante collegamento sci ai piedi fra la zona delle Cinque Torri e del Col Gallina. Anche l’innevamento della zona di Rumerlo, finish area delle competizioni mondiali ed olimpiche, sarà ridisegnato e potenziato.
Nel comprensorio di Tofana – Freccia nel Cielo invece i lavori sono in via di conclusione. L’impianto di innevamento è stato modernizzato e potenziato ed è stata realizzata una nuova sala pompe nella stazione intermedia della cabinovia per permettere un più veloce innevamento delle piste Druscié A e B.
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Ulteriore novità è l’introduzione del sistema snowsat per i mezzi battipista. La nuova tecnologia consente di misurare la profondità della neve, restituendo una serie di dati che permettono di dosare e adattare la produzione e l’intensità dell’innevamento, garantendo così una gestione più sostenibile dell’innevamento programmato.
Ancora, è stato ultimato il vallo a monte della seggiovia San Marco, che proteggerà da frane e valanghe il rifugio Scoter, la pista Serpentina e in generale tutta la parte alta del comprensorio sciistico della Ski Area San Vito.
Un occhio al futuro, senza dimenticare il passato
Ma il fascino di Cortina – novità tecnologiche a parte – sta anche nel suo passato. Gli appassionati di storia possono seguire le tracce della guerra nelle Dolomiti sulle montagne di Cortina d’Ampezzo. Qui, in un raggio di cinque chilometri, si trova il più grande Museo all’Aperto della Prima Guerra Mondiale, fra le gallerie del Lagazuoi, le trincee e le postazioni belliche delle Cinque Torri e del Col Gallina e il Museo della Grande Guerra delle Dolomiti, al Forte Tre Sassi di Valparola.
Tutto questo è visitabile in un giorno solo, percorrendo oltre 80 km sci ai piedi uno dei più spettacolari giri sciistici delle Dolomiti: il tour della Grande Guerra. Certo, bisogna alzarsi davvero di buon’ora e non lasciarsi tentare da lunghe pause pranzo, per riuscire ad effettuare tutto il giro. Ma ne vale sicuramente la pena.
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