Due studenti francesi, Vivian Fischer e Hugo Maupetit, hanno messo a punto un sistema per trasformare i chewing-gum in ruote per gli skateboard.
Mai più gomme da masticare sotto le suole delle scarpe. Per lo meno a Nantes, in Francia, dove due ingegnosi studenti dell’Ecole de design Nantes Atlantique, Vivian Fischer e Hugo Maupetit, si sono inventati un sistema per raccogliere i chewing-gum masticati e trasformarli in coloratissime ruote da skateboard.
Con l’autorizzazione della municipalità, hanno predisposto una serie di raccoglitori sparsi per la città. Si tratta di pannelli a cui i passanti possono appiccicare le gomme masticate anziché gettarle a terra.
Ogni settimana i pannelli – che sono realizzati in una plastica chiamata polimetilmetacrilato – vengono ritirati insieme ai chewing-gum appiccicati sopra. Il tutto viene assemblato, triturato e trasformato in ruote per gli skateboard.

“Per ogni ruota sono necessarie dalle 10 alle 30 gomme da masticare – ha spiegato Maupetit in un’intervista al sito Dezeen.com -.Tutto dipende dalle dimensioni dei chewing-gum e dalla consistenza che si vuole dare alla ruota”.
L’idea innovativa di due ragazzi geniali
Una volta i chewing-gum (che per altro esistono fin dalla seconda metà dell’800) erano ricavati estraendo la linfa di alcuni alberi. Oggi vengono prodotti con una gomma sintetica che si chiama poliisobutilene, e che viene utilizzata anche nella produzione di pneumatici.
Ben pochi si premurano di buttare il chewing-gum masticato nei contenitori dei rifiuti: solo il 10% di chi ne fa uso abituale. Almeno a quanto sostengono i sindaci inglesi, che ogni anno spendono circa 60 milioni di sterline per ripulire le città da queste fastidiose gomme colorate che impiegano circa 50 anni a decomporsi nell’ambiente.

Di qui l’idea dei due studenti francesi, di “rimettere in circolo” i chewing-gum masticati. “Su ogni pannello, ne raccogliamo una sessantina”, dice Maupetit. “In questo modo arriviamo a contarne diverse migliaia ogni mese. Ma purtroppo non abbiamo ancora ricevuto l’ok dalle autorità municipali per distribuire capillarmente i nostri pannelli”.
Tra l’altro l’idea è davvero virtuosa: perché le ruote da skateboard ottenute in questo modo, una volta arrivate a fine vita possono essere nuovamente macinate, per ricavare altre ruote. Nel frattempo i ragazzi pensano in grande, e già immaginano una partnership tra i produttori di skateboard e quelli di gomme da masticare.
In un mondo ideale, succederebbe proprio così: le multinazionali (“che sono i principali produttori di rifiuti”, sottolinea Maupetit) imparerebbero a collaborare tra loro per riciclare i materiali di scarto. E apprenderebbero l’arte di fare profitti preservando l’ambiente.
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