Il Trento Film Festival 2021 si ripropone in formato digitale a causa della pandemia. Sulla piattaforma online sarà possibile vedere 98 film (di cui l’80% in anteprima).
Sarà anche quest’anno un’edizione interamente digitale, quella del Trento Film Festival che prenderà il via il 30 aprile e si concluderà il 9 maggio (con i film online fino al 16 maggio).
Il Trento Film Festival 2021 avrà nella piattaforma online.trentofestival.it, nel sito trentofestival.it e nei canali social le sue sale, i suoi teatri, le sue arene: virtuali, certo, ma vissuti da migliaia di spettatori.
“Questa 69a edizione del Trento Film Festival coincide con il secondo anno di pandemia, e la viviamo nella piena consapevolezza che molto è cambiato e molto, per il bene e il futuro dell’uomo, dovrà cambiare”, ha detto durante la presentazione il presidente del Festival, Mauro Leveghi. “Con questo spirito e impegno ritorniamo quindi al nostro pubblico, nell’attesa di rivedere il prima possibile le sale cinematografiche aperte e i teatri con le platee illuminate. E in questo senso a infondere ancora più energia saranno i film in programma quest’anno, di alta qualità, con diverse opere di alpinismo che ci faranno sognare e rivivere momenti indimenticabili e altrettante pellicole che tratteranno temi centrali per l’umanità, tra i quali quello a cui è legato anche il dramma di questa pandemia: il rapporto dell’uomo con la natura”.
Il programma del Trento Film Festival 2021
“Cambiano le modalità, ma la selezione non è meno ricca, variegata e ambiziosa: 98 le opere in programma nelle 8 sezioni, provenienti da 31 paesi di produzione, il 30% in anteprima internazionale e il 50% in anteprima italiana”, anticipa Sergio Fant, responsabile della programmazione cinematografica. «Sono 23 i film in Concorso, 14 lungometraggi e 9 cortometraggi, per 18 anteprime tra italiane e internazionali, e con la presenza di 9 registe donne”.
Tra le anteprime più attese i due lungometraggi italiani nella sezione Concorso. La prima è Paolo Cognetti. Sogni di Grande Nord di Dario Acocella, prossimamente in uscita al cinema con Nexo Digital. La pellicola segue lo scrittore Premio Strega in un viaggio tra le Alpi e l’Alaska, accompagnato dall’amico Nicola Magrin, sulle tracce dei suoi maestri letterari.
La seconda anteprima da mettere in agenda è La casa rossa di Francesco Catarinolo, che documenta la vita e il lavoro, ai tempi del Covid, dell’esploratore altoatesino Robert Peroni, da 30 anni stabilitosi in una comunità sulla costa orientale della Groenlandia, paese a cui è dedicata l’intera sezione Destinazione di quest’anno.
Tra i temi che spiccano nel programma, l’impatto della pandemia su comunità e attività di montagna (oltre a La casa rossa, anche in Contagion, Con il sorriso, Metanoia).
Da segnalare la benvenuta diversità di genere ed etnica anche nel mondo della montagna (l’alpinista marocchina Bouchra Baibanou sull’Everest di Al Qimma, la climber iraniana Nasim Eshqi in Climbing Iran, i ragazzi afroamericani alla scoperta dell’avventura e dell’arrampicata in That’s Wild e Black Ice); i misteri e le forze della natura, e in particolare del regno vegetale (The Magic Mountain, Mujer Medicina, Pushed up the Mountain, Vestigios); oltre che argomenti sempre centrali per il festival come l’inquinamento (in Himalaya in Songs of the Water Spirits o dietro casa in PrimAscesa – La montagna creata dall’uomo), e il cambiamento climatico, su cui si concentra la sezione MUSE.doc con The Magnitude of All Things e Now, e al centro di opere dal taglio diverso come Icemeltland Park e Aletsch Negative, entrambe in Concorso.
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