Con questo servizio, Action Magazine pubblica un test prodotto un po’ diverso dal solito. E diverso anche dai soliti test drive sulle automobili: niente numeri, potenza del motore, tempi di accelerazione… L’auto viene “vissuta” per un weekend da un equipaggio al femminile, totalmente (o quasi) a digiuno di questioni tecniche. Ma molto esigente in fatto di affidabilità, stabilità, appeal e disponibilità di spazi. Tanto più che – proprio in base alla filosofia di Action Magazine – l’automobile deve essere in grado di contenere “giocattoli” di vario genere (sci, scarponi, zaini, bombole da sub…), di affrontare ogni tipo di terreno e di garantire una buona visibilità di manovra in qualsiasi condizione.
Ponte dell’Immacolata, prima neve, un invito a Kitzbuehel e una Skoda Yeti 1.6 TDI nuova di zecca tutta da provare: pronti, si parte! Primo step, i bagagli: anche evitando gli sci, l’attrezzatura di due “ragazze” per quattro giorni in montagna acquista immediatamente dimensioni inquietanti. Due trolley formato frigorifero, le borse per gli scarponi, gli zaini per le giacche a vento, la valigetta del pc, il beauty, le catene per la neve; tutto finisce ingurgitato senza difficoltà dal grande bagagliaio.
Quasi un peccato, viste le innumerevoli possibilità di spostare, piegare e togliere sedili per fare spazio all’interno; ragion per cui ci siamo viste costrette (per completezza di informazione, non per altro) a mettere ulteriormente alla prova la capienza dell’auto nel viaggio di ritorno, impazzando nei mercatini natalizi e caricandoci anche di: una ghirlanda di pigne di 13 cm di diametro; 12 lanterne con relative candele; 6 bottiglie di vino alla cannella e spezie varie; una renna luminosa in scala 1:2; uno scatolone di pantofole in feltro di varie misure… niente da fare, si è esaurita prima la carta di credito dello spazio di carico a disposizione.
Ma torniamo al viaggio: alta, luminosa, maneggevolissima, la nostra Yeti si è anche mostrata veloce e scattante; almeno per quella cinquantina di chilometri tra Milano e Seriate. Dopo di che, una coda infinita ci ha portato alla meta in oltre otto ore di avanzata “a singhiozzo”; questo, in compenso, ci ha permesso di familiarizzare con l’efficientissimo sistema “Stop&Go” che spegne e riaccende automaticamente il motore in caso di fermate e ripartenze riducendo il consumo di carburante.
Certo, per chi ha un po’ di coda di paglia nell’uso della frizione, sentire la macchina che si spegne da sola può provocare piccoli attacchi di panico. Ma è solo questione di abitudine; dopo tre o quattro «Oddio, che succede???», tutto funziona a meraviglia e l’auto – già risparmiosa di suo – si accontenta di circa mezzo serbatoio per farci percorrere gli oltre 500 km che ci separano dalla nostra destinazione.
Non solo. Questa “intelligentissima” auto si premura addirittura di suggerire di volta in volta la marcia da inserire. Scatenando surreali dialoghi tra l’autista e il display luminoso: «Ma dai, non ci posso credere! Vuoi farmi mettere già la quarta? Noooo, ti dico che il motore non la regge… Ancora 200 metri e poi proviamo, ok?».
Anche sulle chiazze di nevischio ghiacciato che ci accolgono all’arrivo la Yeti (non attrezzata di gomme neve) si comporta con grande stabilità e ci infonde sicurezza. Una sicurezza che non si incrina neppure all’arrivo nel parcheggio dell’Hotel Grand Tirolia, un cinque stelle superlusso adagiato tra i campi da golf: incastrata tra berline superblasonate, eleganti spider e aggressivi crossover, la nostra piccola grande Yeti – con uno sfoggio di simpatia e personalità – non ci ha fatto per nulla sfigurare. Come dire: non è indispensabile essere una top model per trovare degli ammiratori…
Al ritorno, ancora code interminabili. Un’altra buona occasione per testare il sistema Stop&Go. Tanto più che adesso sappiamo come funziona, e non ci balza il cuore in gola quando sembra che il motore si spenga all’improvviso. Ma dev’esserci un problema alla centralina. Il sistema non si aziona. Consultiamo il libretto di istruzioni… proviamo a pigiare qualche tasto… a spegnere e riaccendere… a sollevare mani e piedi per eliminare ogni possibilità di contatto con pedali e volante…Niente! Deploriamo queste nuove tecnologie, tanto sofisticate ma altrettanto delicate. Fino a che, una volta fermate all’autogrill, ci rendiamo conto con orrore che il bagagliaio non è chiuso bene. Una volta sistemato, lo Stop&Go riparte come per magia. Basta saperlo….
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