Prima scialpinistica della vita? O magari prima discesa della stagione? A Mathon, nel Cantone dei Grigioni, potete trovare il terreno ideale per mettervi alla prova o semplicemente per “sciogliere” le gambe. Grazie ad ampi pendii poco ripidi e divertenti canali lungo i quali far correre gli sci.
Tutti gli anni la stessa storia. Appena cadono i primi fiocchi di neve, parte l’embolo dello scialpinismo. Cioè quell’immediato bisogno di tirare fuori dall’armadio pelli e sci, e di risalire i pendii per poi cercare il canale perfetto da cui scendere.
E non importa se il fondo è ancora inesistente o se il meteo non segnala condizioni favorevoli. Una volta che il “demonio dello scialpinismo” si impossessa di te, ti ritrovi a guardare tutti i giorni sul tuo pc o sullo Smarphnone valangate di webcam, e a studiare tutti gli aggiornamenti meteorologici possibili per valutare dove andare.
E alla fine una scelta la “devi” prendere. Così, sommando tutti i fattori (meteo, neve caduta, condizioni pendii, ecc.) e considerando che siamo ad inizio stagione, la scelta questa volta è caduta sull’itinerario che da Mathon porta al Parpeinahorn.
Siamo nel Cantone dei Grigioni, sopra la nota località termale di Andeer. L’itinerario si sviluppa su ampi pendii, che non presentano mai pendenze esagerate, separati tra loro da ampi falsopiani. La traccia di salita è facilmente intuibile e non è obbligatoria, proprio grazie alle caratteristiche della zona.
Un percorso perfetto per chi è alle prime armi
L’itinerario, come già detto, è ideale per chi vuole iniziare a fare scialpinismo, perché offre una salita e una discesa facile, non tecniche però divertenti, che in caso di neve fresca ed abbondante diventano veramente spettacolari. Per lo scialpinista più allenato e malizioso, il non elevato dislivello permette, volendo, di fare un paio di “ripellate” (in gergo vuol dire che arrivati in cima si scende per un tratto e poi si risale per fare un’altra discesa), così da divertirsi lungo i vari canali che si vedono salendo.
Mathon è un piccolo paesino di montagna a circa 1.500 metri di quota, che si raggiunge con una bella strada tortuosa che sale dal fondovalle. Proprio nel centro del paese c’è un piccolo posteggio pubblico, ma se arrivate un po’ tardi, visto che la zona è sempre molto frequentata, rischiate di non trovare posto e di dover parcheggiare lungo la strada.
La sorpresa di quest’anno è che, visto il meteo di queste ultime settimane, pensavamo di trovare neve abbondante fin dal fondovalle. Invece lo scirocco di questi ultimi giorni ne ha sciolta la maggior parte, tanto che il tanto agognato manto bianco incomincia solo dal paese, con uno spessore appena sufficiente per salire.

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Qui sopra potete vedere riportato sulla mappa il percorso della nostra scialpinistica. Zigzagando, dal parcheggio abbiamo risalito il ripido pendio posto proprio sopra, in direzione nord, fino a raggiungere un falsopiano che abbiamo attraversato in direzione nord–ovest, passando per un rado bosco di abeti. Seguendo il confine del bosco abbiamo raggiunto l’alpeggio di Dros (1876 m). Siamo passati in mezzo alle case e, tenendoci sulla sinistra dell’alpeggio, abbiamo proseguito in direzione nord verso la zona segnata sulla carta con il nome Pro da Peadra.
Lassù a brevi salti seguono tratti in falsopiano che portano sotto l’ampio dosso che scende direttamente dalla sella a quota 2.525 m. Questo è il tratto più ripido dell’itinerario, che obbliga a qualche “perteghetta” (detta anche “voltamaria”, in gergo è la manovra per fare un’inversione di direzione in salita con gli sci ai piedi). Raggiunta la sella, si punta poi a sinistra, in direzione nord-ovest. Da qui seguendo la larga cresta si raggiunge in breve la cima del Parpeinahorn (2.602 m), alle spalle del quale sorge la maestosa vetta del Piz Beverin (2.733 m).
Due alternative per la discesa
La discesa può essere fatta lungo la traccia di salita, oppure lungo i canali sulla sinistra della stessa (avendo come riferimento la discesa), che sono sicuramente più divertenti.
Giunti alla base del primo canale, volendo, si può “ripellare” (circa 200 metri di dislivello) e ritornare alla sella, poi da qui proseguire verso est, in direzione dell’Einshorn (2.456 m), per scendere dalla vetta di quest’ultimo o da uno dei numerosi canali che si incontrano lungo il traverso (prestare attenzione agli accumuli di neve!).
Se le condizioni dell’innevamento sono buone, si consiglia di sciare fino a Donat lungo i vari prati, e di risalire a Mathon con la corriera. Così facendo, la vostra discesa si allunga fino a 1.600 metri di dislivello: una vera goduria!
NOTE TECNICHE
Difficoltà: MS (medi sciatori)
Partenza: Mathon 1527 m circa
Arrivo: Parpeinahorn 2602 m
Dislivello totale: 1100 m circa
Tempo: 2,30 – 3 ore
Esposizione prevalente in discesa: Sud-Est
Cartografia: CNS Svizzera n. 257/S
Come arrivarci: da Como autostrada svizzera A2 – E35, dopo Bellinzona proseguire su A13 per il tunnel del San Bernardino,proseguire fino a Zillis dove si esce e si seguono le indicazioni per Donat e quindi Mathon. Parcheggio in centro al paese, alla base del punto di partenza o lungo la strada (presenti piccoli spiazzi).
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