Abbiamo trascorso un weekend a pedalare sulla nuova ciclabile VEnTO, che collega Torino a Venezia attraversando la Pianura Padana.
Per gli amanti del cicloturismo, VEnTO è uno dei percorsi che potrebbe diventare tra i più iconici d’Italia. Corre per circa 700 km lungo gli argini del Fiume Po, collegando Torino a Venezia e attraversando l’intera Pianura Padana. Ne abbiamo percorso un tratto per vedere dal vivo a che punto è il progetto.
Appena è arrivata la primavera, nella testa hanno iniziato ad affollarsi i progetti dei prossimi viaggi in bici. Per “riprendere la gamba” la nostra scelta cade su un percorso tecnicamente facile, vicino a casa, interamente fattibile utilizzando i mezzi pubblici e dal nome mitico: VEnTO. Si tratta del famoso progetto nato nel 2010 su scala interregionale (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) e promosso dal Politecnico di Milano, interamente tracciato a livello di percorso, ma ancora in fase di realizzazione.
I lavori sono per la maggior parte seguiti da Aipo (Agenzia Interregionale per il Fiume Po), che è un Ente pubblico interregionale delle quattro Regioni principali del bacino: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. In quest’ultima regione tuttavia, la ciclovia sarà realizzata da Infrastrutture Venete srl. La maggior parte della ciclovia corre sull’argine principale del Po, ma anche su quelli secondari o su strade di campagna e, dove non possibile diversamente, su strade a bassa percorrenza.
Il sito della ciclovia in realtà non è molto aggiornato, ma su internet è possibile trovare numerose ed utilissime informazioni dai viaggiatori che l’hanno già percorsa.

Piacenza il nostro punto di partenza sulla nuova ciclabile VEnTO
Eccoci, quindi, un uggioso sabato mattina alla stazione centrale di Milano, in attesa del treno che ci porterà fino a Piacenza, punto di partenza del nostro fine settimana lungo VEnTO. Il nostro viaggio prevede di seguire la ciclabile fino a Viadana, per poi raggiungere Parma lungo la ciclabile della Food Valley BiKe e infine quella del Tar. Per rientrare a Milano con il treno. Un percorso di circa 150 Km con dislivello praticamente nullo lungo il quale il tema sarà l’acqua e la natura.
E non solo l’acqua del Fiume Po e dei vari canali che abbiamo seguito, ma anche quella dell’insistente e fastidiosa pioggerella che ci ha perseguitato per tutto il primo giorno. All’arrivo a Piacenza siamo accolti da un cielo plumbeo, accompagnato dal vento e da scroscioni di acqua che ci invitano a fare una seconda colazione, nella speranza di un miglioramento.
Tempo di rifocillarci e controllare di aver fissato bene le borse sulle bici, e il cielo sembra rasserenarsi. Decidiamo di partire per la nostra pedalata. La stazione è posta in prossimità del ponte che attraversa il Po, ed in breve siamo subito fuori dal caos cittadino e all’inizio della VEnTO, ben evidente con il suo asfalto nuovo di pacca sul quale risalta il logo su sfondo bianco.

La ciclabile corre sull’argine golenale principale, posto a qualche centinaia di metri dal Po, che scorre lento e limaccioso, accompagnando le nostre pedalate. Tutto intorno campi di un verde scintillante ed alberi ancora spogli, che aspettano l’arrivo del caldo per addobbarsi. Il percorso è una continua dolce e lunga curva che segue l’andamento a meandri del fiume. Nessun rumore, solo silenzio interrotto dal canto degli uccelli che festeggiano l’arrivo della nuova stagione.
Lungo il percorso incontriamo i caselli idraulici, utilizzati per tenere in ordine l’argine, e le stazioni di sollevamento delle acque per l’irrigazione dei campi. E poi animali, tanti e di vario tipo: aironi, garzelle, cicogne, ibis, daini, scoiattoli rossi, falchi, gheppi e le immancabili nutrie.
Tra una pioggerella e l’altra arriviamo a Castelnuovo Bocca d’Adda dove la ciclabile si sposta per seguire un tratto del fiume omonimo fino a Crotta d’Adda. Per poi ripiegare verso il Po e raggiungere il porto turistico di Cremona. Oltrepassato il canale, pedaliamo sul Lungo Po Europa per poi prendere Viale Po, arrivando nel centro storico della città.

La nostra visita a Cremona inizia da Piazza StradivarI, riconoscibile per la statua dedicata al famoso liutaio nato in questa città, circondata edifici antichi che diversi palazzi in stile razionalista dei primi decenni del XX secolo. Proseguendo si arriva nella gigantesca Piazza del Comune, dove si rimane a bocca aperta per la quantità di stupendi edifici che si affacciano sulla stessa, prima fra tutti l’imponente ed elegante facciata della Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo di Cremona.
Una visita del suo interno è assolutamente consigliata, perché ricco di opere d’arte rinascimentali e barocche. Al suo fianco si innalza il Torrazzo, che oltre ad essere uno dei simboli della città, con i suoi 112 metri di altezza, è una delle torri campanarie più alte di tutta Europa. Infine sulla piazza si affaccia il Battistero, con la sua singolare struttura ottagonale (motivata dalla spiegazione che l’ottavo giorno è quello della resurrezione e della vita eterna, che si raggiunge solo con il battesimo). Non da meno è il Palazzo del Comune, situato sul lato opposto della piazza rispetto al Duomo, di epoca rinascimentale.
A lato del centro storico si trova Corso Garibaldi con le sue botteghe storiche, come il negozio Sperlari o quello di Vergani, e la casa al numero 57 in cui visse per alcuni anni Antonio Stradivari. Davanti all’edificio si trova una panchina con una statua che raffigura il famoso liutaio.

Il secondo giorno ripartiamo da Cremona, attraversando il Parco del Po e del Morbasco, e riprendendo il tracciato della VenTO. Arrivati a una casetta dell’acqua, unico punto di rifornimento trovato direttamente sul percorso, consigliamo di lasciare la ciclabile e scendere verso il Po per seguire una bella strada sterrata che corre a lato del fiume.
Dopo circa due chilometri, ci ricongiungiamo al tracciato della ciclabile che, alternando tratti asfaltati e sterrati, arriva fino a Viadana, restando sempre sull’argine principale del Po, circondati da campi e da fattorie.
Passato il Po, ci spostiamo in terra emiliana e passiamo per Brescello, il famoso paese di Don Camillo e Peppone, per continuare fino a Coenzo, dove seguiamo il percorso della Food Valley BiKe che segue fino a Sorbolo il corso del fiume Enza. Lasciato il corso d’acqua ci inoltriamo poi per le campagne attorno a Parma lungo strade sterrate o secondarie a bassa frequentazione, fino a raggiungere il centro cittadino e la stazione.
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