Una bella escursione ad anello nel cuore della selvaggia Valsolda. Obiettivo: la panoramica vetta del Sasso di Mont. Passando per la foresta dell’omonima riserva naturale, alla scoperta delle meraviglie del Torrente Soldo.
Ci sono luoghi che, pur vicini all’area metropolitana in termini di chilometri, non sono collegati da strade comode e facilmente percorribili. Uno di questi è la Valsolda, che si affaccia sul ramo più orientale del Lago di Lugano, in territorio italiano. Una valle che, proprio grazie al suo isolamento, è riuscita a mantenersi ancora integra e selvaggia. Tanto che qui si trova una delle più importanti foreste lombarde, dichiarata riserva naturale nel 2007.
La Valsolda offre numerose e suggestive escursioni, adatte ad ogni livello di allenamento. Si possono programmare gite ideali per le famiglie alla scoperta del sistema “bosco” e dei suoi abitanti, così come trekking di più giorni. C’è anche un cosiddetto itinerario delle quattro valli che, come dice il nome, richiede quattro giorni di cammino. Quello che vi proponiamo noi vi permetterà di scoprire il cuore della vallee i suoi ambienti naturali più suggestivi.
In Valsolda alla scoperta di Dasio e delle sue guglie calcaree
Punto di partenza della nostra escursione in Valsolda è la piazzetta della chiesa del paese di Dasio, che si trova al termine della strada che sale dal lago. Guardando il bosco alle spalle del paese, la nostra attenzione è catturata dalle numerose pareti, guglie e pinnacoli verticali che si innalzano dal bosco. Tipiche del paesaggio delle Prealpi calcaree lombarde, disegnano un ambiente dall’aspetto aspro e severo.
Dalla piazzetta ci portiamo tra le viuzze del paese, seguendo la gradinata che si inoltra tra le case. Alla prima biforcazione, proseguiamo a destra seguendo i cartelli indicatori per i sentieri n. 5 e 3 barrato. Poco oltre incontriamo via Leopardi che seguiamo in salita, lasciandoci alle spalle le case del paese. Al successivo bivio, lasciamo sulla nostra sinistra via De Bernardi e proseguiamo in salita, lungo la larga mulattiera che entra nel bosco, fino a portarci alla base di una verticale parete rocciosa dove troviamo una singolare fontanella.
Tenendo la sinistra, proseguiamo poi in piano fino a scorgere il segnavia n. 5 e i bolli bianco-rossi che ci accompagneranno per tutta la salita. Da qui il sentiero si inerpica ripido lungo la dolomitica parete sud-est del Sasso di Mont. Il percorso è evidente e ben segnalato, e va affrontato con calma visto che non molla mai fino in cima.
Seguendo sempre i segnavia bianco-rossi, raggiungiamo una panoramica terrazza con vista su Dasio e il Lago di Lugano. Rimanendo sempre alla base della parete rocciosa, a circa 950 metri, attraversiamo una piccola radura pianeggiante. Più oltre arriviamo a un bivio dove abbandoniamo il sentiero 5 (che sale all’Alpe Mapel), e proseguiamo verso sinistra lungo il sentiero 35 per il Sasso di Mont e l’Alpe Puria.
Il sentiero compie un traverso in saliscendi. Seguiamo i segni bianco-rossi sugli alberi fino a raggiungere una piccola radura. Il sentiero prosegue quindi sulla nostra sinistra per deviare decisamente verso destra, con una traccia molto ripida e sconnessa che passa sotto la gigantesca mole del Sasso di Mont, raggiungendo la sella tra questo, alla nostra sinistra, e le Cime di Noga, alla nostra destra.
Dal fondovalle verso la cima del Sasso di Mont
L’ultimo tratto di salita dalla sella alla vetta del Sasso di Mont è adatto solo ad escursionisti esperti, con passo sicuro, perché presenta numerosi tratti esposti e in contropendenza. Consiglio di valutare bene anche le condizioni del terreno in caso di presenza di neve o ghiaccio, o dopo forti piogge, perché il percorso potrebbe diventare molto fangoso e scivoloso.
Dalla sella prendiamo il sentiero sulla nostra sinistra, indicato dalla freccia con la scritta “vetta”, che compie un paio di saliscendi ed un breve traverso erboso fino a portarsi in vista della cresta finale. Sempre in traverso, a tratti esposto e con un ultimo tratto facile ma ripido, si raggiunge l’anti-cima. Da qui possiamo già godere di un ampio panorama sul sottostante Lago di Lugano.
Scesi alla selletta, risaliamo poi sul lato sinistro, su facili roccette, per portarci sulla parte destra della cresta finale. Seguendo i bolli sulle rocce, continuiamo in traverso fino a raggiungere uno spuntone roccioso che possiamo superare direttamente oppure affrontare sulla destra, strisciando al di sotto dello stesso.
Dopo un ultimo traverso e dopo aver superato un breve e ripido canalino finale, raggiungiamo la cima del Sasso di Mont, dove si trova una gigantesca croce metallica bianca. La fatica di questo ultimo tratto del nostro percorso è ripagata dal suggestivo panorama a 360° che ci circonda. Sotto di noi il Lago di Lugano, le vette della Valle d’Intelvi, quelle della Valsolda (verso nord) e l’inconfondibile mole dolomitica dei Denti della Vecchia (vi avevamo già raccontato di una nostra escursione lassù in mountain bike), montagna simbolo della zona di Lugano.
Le bellezze della riserva naturale della Valsolda
La seconda parte del nostro giro ci porta alla scoperta delle bellezze naturali della riserva naturale della Valsolda. Ritornati alla sella dell’andata, proseguiamo da qui verso sinistra, seguendo l’indicazione per l’Alpe Mapel. Al successivo bivio, seguendo le medesime indicazioni, risaliamo per circa 50 metri di dislivello il ripido prato sulla nostra destra, fino a raggiungere altri cartelli. Il nostro sentiero si stacca sulla destra compiendo un bel traverso con punti panoramici sulla ripida parete nord del Sasso di Mont.
Ritornati nel bosco, il sentiero inizia quindi a scendere verso valle fino a raggiungere una piccola grotta. Dopo un ultimo tratto in discesa ripido, raggiunta una valletta, una brevissima risalita ci porta alla suggestiva Alpe Mapel. Il piccolo edificio del bivacco sorge su un soleggiato dosso dove troviamo un tavolo e una bella fontana in pietra. Grazie ai volontari della zona, l’alpe dispone appunto di un piccolo ricovero con tavolo e camino, aperto tutto l’anno.
Per il ritorno a Dasio, il nostro anello prevede di non seguire il sentiero n. 5 dell’andata, ma di prendere il sentiero n. 25 che scende all’Alpe di Serte, e che parte accanto alla fontana. Il sentiero rientra nel bosco e scende velocemente. Ignoriamo il primo cartello che incontriamo con l’indicazione per Dasio, e seguiamo il sentiero principale che corre al margine del confine della riserva integrale della foresta. In breve si raggiunge una bella radura “arredata” da un enorme masso, dove è stata allestita anche una piccola area di sosta.
Superato il masso, troviamo una bacheca che fa parte dei pannelli didattici presenti nella riserva naturale e dedicata alla presenza dell’orso (Ursus spaeleus) nel Pleistocene. Molti esemplari all’epoca popolavano infatti la zona, e sono stati trovati diversi resti fossili. Il nostro sentiero scende poi verso destra (piccolo cartello con la scritta “Dasio”) e ci porta al ponte Elio, che ci permette di superare il Torrente Soldo.
Il Percorso nella Roccia: tra grotte, pozze e cascate
Superato il ponte e raggiunta una strada sterrata, la seguiamo verso destra fino a raggiungere l’Alpe Serte, dove si trovano un’area di sosta e diverse bacheche didattiche. Proseguendo lungo la strada, incontriamo sulla nostra sinistra una calchera (fornace per produrre la calce). Poco oltre, in corrispondenza dell’incrocio per l’Alpe Pessina, c’è l’inizio del Percorso nella roccia, che consiglio vivamente di seguire per le bellezze naturali che vi farà scoprire.
Percorrendo il sentiero in discesa, raggiungiamo il Torrente Soldo. Subito sulla nostra destra, troviamo una suggestiva grotta. Al suo interno si trovano una cascata e una pozza limpidissima. Continuando a seguire il sentiero incontriamo numerose cascatelle e ancora bellissime pozze, fino a raggiungere un ponte di legno dal quale si può ammirare il profondo solco scavato nella roccia dall’acqua del torrente.
Proseguendo nel bosco, ci portiamo alla base di una verticale parete roccia. Da qui parte una ripida scalinata, che risale uno stretto canale roccioso e conduce a sbucare di nuovo sulla strada sterrata. Proseguendo ancora in discesa si raggiunge l’Alpe Rancò, oltre la quale prendiamo una strada sterrata che si dirige verso destra e si trasforma, al termine dei pascoli, in un sentiero che scende verso il Torrente Soldo. Oltrepassato il ponte sul torrente, si risale fino a raggiungere le prime case del paese. E da qui si scende infine al parcheggio presso la chiesa, da cui siamo partiti.
SCHEDA TECNICA
Partenza: Dasio (580 m)
Punto più alto: Sasso dei Monti (1.262 m)
Dislivello: 800 m circa
Tempo A/R: 4,30 – 5,00 ore
Difficoltà: E (escursionistico), EE (escursionisti esperti) solo per raggiungere la vetta
Accesso: per arrivare a Dasio la strada più veloce è quella che passa dalla Svizzera, seguendo l’autostrada A9, poi lungo l’autostrada A2. Si esce a Lugano Sud, dove si attraversa la città per rientrare in Italia e seguire il lungolago fino a raggiungere il bivio per Dasio. L’alternativa è prendere la A9, uscire a Como Monte Olimpino, seguire il lungolago di Como fino a Menaggio. Qui si seguono le indicazioni per Porlezza, che si attraversa, proseguendo in direzione di Lugano fino a incontrare il bivio per Dasio.
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