Alle spalle della città di Lecco si trova il monte Magnodeno. La sua vetta è una terrazza naturale con uno spettacolare panorama su Lecco, il lago di Como e i laghi briantei.
Non sempre bisogna fare centinaia di chilometri e ore di macchina per trovare, vicino alle grandi città di pianura, dei luoghi che sono dei veri gioielli naturalistici, storici, paesaggistici. Il Monte Magnodeno, o Magnöeden in dialetto locale, è proprio uno di questi.
Non è stato facile trovarlo perché è una cima di modesta altezza, solo 1.241 metri, che si trova lungo la cresta sud che scende dalla vetta del Resegone. Però mi avevano parlato di questa “particolare” cima panoramica a strapiombo sul Lago di Lecco, per cui mi sono messo a spulciare sulle carte e alla fine eccolo trovato.
In realtà il nome della meta è Il Pizzo. La cima del Magnodeno si trova poco prima ed è leggermente più bassa, mentre Magnodeno è il nome del rifugio presente sulla cima del Pizzo.
L’escursione sul monte Magnodeno offre diversi punti di partenza
I sentieri per raggiungerlo sono numerosi sia partendo direttamente da Lecco e Maggianico, dove si devono affrontare circa 1.300 metri di ripida e continua salita, sia dai ben noti Piani d’Erna che da Erve, dove il dislivello è molto più contenuto (circa 600 metri) ed i sentieri sono ben segnati e facili. Con la possibilità comunque di fare interessanti varianti ed aumentare l’impegno della propria escursione a piacimento.
Dato che abbiamo fatto l’escursione ai primi di gennaio, complice questo particolare e secco inverno, abbiamo preferito scegliere l’itinerario considerato più piacevole ed adatto a tutti, per poi valutare di fare delle varianti strada facendo.
Il nostro punto di partenza è stato il piazzale della funivia per i Piani d’Erna che può essere comodamente raggiunto in macchina da Lecco e dove è possibile lasciare la propria vettura nell’ ampio parcheggio della funivia (a pagamento) oppure è possibili raggiungerli con la linea 5 dei bus cittadini.
Dal piazzale raggiungiamo l’evidente cartellone giallo che segnala “Ai sentieri: Campo di Boi – Monte Magnodeno – Via Ferrata Pizzo d’Erna – Rifugio Stoppani – Piani d’Erna – Monte Resegone“. Seguiamo il sentiero in discesa fino a raggiungere un altro cartello giallo con la curiosa scritta “Tutte le direzioni“. Seguiamo l’indicazione fino a trovarne un altro che, dopo un tratto quasi in piano, ci porta su una stradina asfaltata.
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Anche se la cosa non è molto entusiasmante, seguiamo la strada fino alla sua fine (Agriturismo). Qui inizia finalmente il sentiero che seguiamo in direzione del Rifugio Stoppani, percorrendo una bella mulattiera. Lungo il sentiero incontriamo alcune cappellette, croci in ferro e santelle che testimoniano la devozione e la fede delle genti locali. Questi che per noi sono “itinerari di svago” per loro rappresentavano la vita quotidiana.
Continuiamo in salita fino a quando il sentiero passa tra due siepi e, quasi in piano, raggiunge il bivio per il Rifugio Stoppani. Ignorando il bivio, scegliamo di proseguire diritto, superando alcuni prati, e rientrando nel bosco fino a raggiungere un bivio con indicazione per il sentiero n. 25A per il Bivacco Magnodeno.
Superata una grande vasca in cemento e alcune isolate nel bosco e raggiunto un altro bivio, prendiamo il sentiero in salita (sentiero didattico). La prima parte di sentiero è abbastanza ripida ed attraversa il fitto bosco per poi raggiungere un’ampia radura. Oltre la quale parte il tratto finale del sentiero. Non fatevi ingannare perché la salita è ancora lunghetta. Il sentiero percorre, con un bel percorso a zig zag, l’ampia cresta fino a portarsi in cima.
Il panorama si apre sui laghi e il Resegone
Percorso un breve traverso, entriamo in un bel bosco di betulle che ci porta, direttamente, ai prati dai quali si intravede la nostra meta. Qui abbiamo solo l’imbarazzo della scelta in quanto a panorama: verso il Lago di Lecco, verso il Resegone o il Colle dell’Albenza. Seguendo il sentiero di cresta, percorriamo alcuni dossi fino a portarci sull’ultimo sperone, quello che ci porterà alla nostra meta.
L’ultimo tratto di sentiero è un po’ esposto e scavato nella roccia, ma, in caso di necessità è presente una catena. Fatto l’ultimo gradino di roccia ci troviamo sulla nostra vetta. La cima vera e propria è occupata da una piazzala per l’elisoccorso, appena sotto è presente un’ampia radura dove sorge il rifugio Magnodeno con alcuni tavoli.
Ma la parte più bella è quella che porta alla croce e al balcone che si affaccia sul sottostante Lago di Lecco, dal quale si gode di un incredibile paesaggio a 360° incrociando le Grigne, il Resegone, il lago di Lecco, i laghi Briantei, il fiume Adda, il Colle dell’Albenza. Dalla terrazza è possibile riconoscere le montagne grazie ad una bella rosa dei venti. Qui ci abbandoniamo a una lunga pausa ristoratrice per ammirare il paesaggio, fare foto e goderci il tepore del sole.
Quando il sole inizia a calare, incominciamo il nostro rientro. Ripercorriamo il sentiero dell’andata fino alla base della cresta. Rientrando nel bosco, all’altezza della radura, è presente un bivio con un sentiero che va verso sinistra indicato sia come “sentiero didattico”. Si tratta di una variante del sentiero 25A che, con un bel percorso a mezza costa, raggiunge le case di Campo de Boi.
Raggiunto il paese, seguiamo il sentiero sulla destra (sentiero 27), dapprima in piano, poi accompagnato da una ringhiera in ferro, fino a raggiungere un bivio dove proseguiamo a sinistra, verso il fondovalle. Qui superiamo il torrente e ci portiamo sul versante opposto della Val Comera.
Il nostro percorso continua in piano fino ad incrociare altri sentieri che salgono dal fondovalle. Evitando i vari bivi, proseguiamo diritti incrociando il sentiero 1 che, con un ultimo breve tratto in tranquilla salita, costeggia la recinzione dell’agriturismo dell’andata, fino a ritornare sulla strada asfaltata del mattino.
Ancora pochi passi e siamo al posteggio della funivia, dopo aver passato una stupenda giornata tra le vallate della città di Lecco che, ogni volta, ci stupiscono per la loro bellezza ed avendo raggiunto una vetta che, se pur facile e tranquilla, è di una particolarità unica.
NOTE TECNICHE
Partenza: parcheggio della funivia Piani di Erna (602 m)
Arrivo: Il Pizzo – Rifugio Magnodeno (1.241 m)
Dislivello: 700 m circa
Tempo: 4-5 ore A/R
Difficoltà: E
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