Quest’anno si celebra il ventesimo anniversario della scoperta della mummia più antica del mondo (risalente a 5.300 anni fa), il famoso Ötzi, il cacciatore ritrovato in Val Senales da una coppia di alpinisti tedeschi.
L’anniversario del ritrovamento, avvenuto sopra il ghiacciaio del Niederjoch, a 3.210 metri, è occasione per eventi e mostre dedicate all’avvenimento. Fino al 15 gennaio 2012, presso il Museo Archeologico di Bolzano, si terrà una mostra (Ötzi20), dedicata interamente all’Uomo venuto dal ghiaccio. Il 19 settembre, invece, direttamente sul luogo del ritrovamento, verrà organizzata una grande festa.
Fino a ottobre, poi, l’Associazione Guide Alpine offrirà escursioni sul ghiacciaio, nei pressi del luogo del ritrovamento, il Giogo di Tisa. Anche l’ArcheoParc della Val Senales, in collaborazione con il Parco Naturale Gruppo di Tessa, propone per tutta l’estate diverse passeggiate adatte alle famiglie, tra cui “Sulle tracce di Ötzi, “Animali selvatici di Ötzi” e “La foresta primordiale di 5.300 anni fa”.
Dall’altra parte del ghiacciaio, in Austria, è stata inaugurata quest’anno una nuova alta via: la Ötztal Trek. Un suggestivo itinerario con 22 tappe e 15 varianti, che conta in totale 30 mila metri di dislivello per 400 km di lunghezza.
Era il 19 settembre 1991, quando tra i ghiacci dell’Ötztal una coppia di escursionisti recuperò un corpo umano ben conservato. All’inizio si pensò a un soldato morto durante la Grande Guerra. Poi ci si rese conto che in realtà si trattava di un uomo vissuto 5300 anni fa. Ribattezzata affettuosamente Ötzi, ed esposta da 13 anni con i suoi accessori e le suppellettili nel Museo archeologico di Bolzano, la mummia è nel frattempo diventata una star.
Oltre tre milioni di persone l’hanno visitata. Di lei si sono occupati università, ricercatori, mass media e appassionati di tutto il mondo. E persino l’attore Brad Pitt si è fatto tatuare su un braccio la sua sagoma stilizzata. Ora, per celebrare il ventennale del ritrovamento, il Museo ha allestito la mostra Ötzi20 – Life. Science. Fiction. Reality: un percorso espositivo su quattro piani che si snoda tra scienza, cronaca, costume, curiosità e arte.
Aperta fino al 15 gennaio del prossimo anno, la mostra vanta un’attrazione particolare: la nuova ricostruzione a grandezza naturale dell’uomo venuto dal ghiaccio, basata su un modello anatomico tridimensionale del cranio, su dati tomografici e sui più recenti metodi ricostruttivi della medicina. L’opera è stata realizzata da due artisti olandesi, Alfons e Adrie Kennis, già «specializzati» nel genere e famosi per avere dato un volto all’uomo di Neandertal. Com’era dunque Ötzi? Snello ma nerboruto, aveva statura media, lineamenti affilati, barba incolta e pelle bruciata dal sole.
Info: www.oetztal.com; www.meranodintorni.com; www.oetzi20.it; www.iceman.it
© riproduzione riservata