In Inghilterra spopola già da qualche anno, in Italia è ancora poco conosciuto. Noi l’abbiamo provato e vi raccontiamo com’è allenarsi in equilibrio sull’acqua.
Non sono il tipo che si lascia entusiasmare molto facilmente, né tantomeno una sportiva accanita. Ma quando scopro qualche novità nelle mie corde, allora la gioia è davvero incontenibile. E’ stato il caso del Float Fit, una nuova disciplina acquatica (l’elemento dove mi trovo più a mio agio) che unisce a un classico allenamento cross-fit il divertimento e la difficoltà di stare in equilibrio sull’acqua. Si è infatti posizionati su dei materassini galleggianti semi-rigidi, i Reax Raft, ancorati alle corsie della piscina. L’obiettivo è quello di non cadere in acqua. Tanto che chi lo pratica ad alto livello indossa di solito il classico abbigliamento da palestra.
Inutile dire che noi alle prime armi eravamo invece muniti di coloratissimi costumi della nuova collezione Mosaik di MP Micheal Phelps, le cui stampe sono state scelte dal pluri campione olimpico in persona. Comodi e resistenti, i nuovi arrivati di casa Aqua Sphere vestono proprio come una seconda pelle, senza ostacolare i movimenti e senza creare fastidiosi sfregamenti. Ma allo stesso tempo sono traspiranti e resistenti al cloro grazie all’innovativo tessuto Aqua Infinity.
I benefici
I benefici del Float Fit sono molteplici, e proprio per questo può essere un valido allenamento di supporto anche per chi è abituato a sport più estremi. Il suo più grande merito è quello di migliorare l’equilibrio, favorendo di conseguenza l’allineamento posturale della colonna. Ma aumenta anche la forza muscolare, l’attività cardiovascolare, la flessibilità, la coordinazione e la resistenza fisica. Già, perché bisogna dirlo, l’allenamento è piuttosto massacrante. E non è una mia personale opinione: basti pensare che una sessione di allenamento dura solo 30 minuti, che bastano però per portare a casa un risultato più che dignitoso.
A tutto questo bisogna aggiungere che allenarsi divertendosi è impagabile. E se il caldo (o la stanchezza) inizia a farsi insopportabile, basta un rapido tuffo in piscina per rinfrescarsi e poter riprendere la lezione. E sì, lo ammetto, un paio di volte potrei aver finto di perdere l’equilibrio per riprendere fiato.
Float Piloga
Per chi non riuscisse a reggere i ritmi del cross-fit sull’acqua, esiste anche una variante più soft. Il concetto è molto simile, ma al posto di squat, affondi e addominali si ricreano sul materassino le classiche posizioni del pilates e dello yoga. A Milano la Piscina Colonna (via Conservatorio, 2), che ci ha accolti e ci ha fatto scoprire il Float Fit, è tra i pochissimi centri attrezzati con i Reax Raft, con un fitto calendario di lezioni. Il Float Fit è infatti, almeno in Italia, una disciplina ancora di nicchia, ma che sono sicura riuscirà a conquistare molti sportivi. Con me ci è già riuscito.
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