Un’idea per un’escursione sulle Dolomiti? Il giro della Roda di Vaèl, nel gruppo del Catinaccio, non è troppo impegnativo e riserva panorami unici.
L’escursione tra le cime dolomitiche che vi proponiamo ha una durata di circa quattro ore; è alla portata di chiunque sia abituato a camminare in montagna; ed è perfetta per questa stagione in cui l’estate cede il passo all’autunno (tra l’altro la seggiovia Paolina, che porta in quota, è in funzione fino al 15 ottobre).
Il punto di partenza è il paese di Carezza, che si trova poco sopra l’omonimo e famosissimo lago, oggi purtroppo poco praticabile a causa delle migliaia di turisti che vanno a fotografarlo. Ma tant’è, ormai un po’ tutto l’Alto Adige è stato preso d’assalto. Anche per questo motivo, le uscite fuori stagione sono ancora più piacevoli.
Salendo da Bolzano lungo la Val D’Ega e superato appunto il lago, si arriva a Carezza. Qui, a lato della strada statale, si trova la stazione a valle della seggiovia Paolina. In pochi minuti si raggiunge il rifugio che porta lo stesso nome: Paolina. Siamo a quota 2.125 metri, già alta montagna. Il panorama è splendido, l’aria frizzante.
La nostra escursione sulle Dolomiti prevede il giro completo della Roda di Vaél, una cima del gruppo del Catinaccio che arriva ai 2.806 metri di quota. Il ritorno, dopo un percorso ad anello, sarà di nuovo alla stazione di arrivo della seggiovia Paolina (a meno che non si opti per la discesa a piedi).
Il giro della Roda di Vaèl ha inizio dal rifugio Paolina
Una volta scesi dalla seggiovia davanti al Rifugio Paolina, prendiamo dunque il sentiero 552 in direzione del Rifugio Coronelle. Il percorso è a mezza costa, leggermente in salita sopra il limitare dei boschi, lungo quella che era l’antica scogliera triassica del Gruppo Catinaccio. Si cammina sovrastati dall’imponente parente ovest della Roda di Vael, che al tramonto si tinge di rosso fiammante. Non a caso in tedesco il Catinaccio è chiamato Rosengarten, il giardino delle rose.
Dopo circa 20 minuti di cammino, prendiamo la deviazione ben segnalata che ci porta verso il Passo del Vajolon. A questo punto il percorso si fa più faticoso, e sarebbe meglio arrivare in questo tratto durante la mattina, quando la Roda fa dono ai trekker della sua ombra.
Dopo circa un’ora di salita, ci si trova alla base di una grande parete verticale. Qui ci si infila in un canalino, in parte attrezzato con scale. Con l’aiuto di alcune funi metalliche, si arriva finalmente al passo del Vajolon, quota 2.560 metri. Nessuna paura, però: in realtà non è necessaria alcuna attrezzatura particolare (imbragatura, funi e moschettoni). Il percorso è abbastanza agevole e non ci sono tratti pericolosi.
Qui la vista è spettacolare: a sinistra ecco la Marmolada con la Punta Penia e il Grand Vernel, in fondo le Tofane di Cortina D’Ampezzo e a destra le splendide Pale di San Martino di Castrozza. Se avete l’attrezzatura adeguata e volete concedervi un extra, è da qui che parte la ferrata – facile – per la cima della Roda di Vaèl.
Verso il rifugio Roda di Vaèl
Se invece la ferrata non vi attira, proseguite in discesa lungo il sentiero 551, che dopo il passaggio in un ripido e stretto canalone conduce al pianoro in località Pael. Proseguendo poi per circa 20 minuti sul sentiero che si snoda in piano, raggiungerete il Rifugio Roda di Vaèl (2.283 metri), una meta molto affollata perché è facilmente raggiungibile dal Rifugio Paolina.
E a proposito di rifugio Paolina, se volete scendere a valle con la seggiovia concludendo l’anello, dovete superare il rifugio Roda di Vaèl e continuare a camminare in piano. Passerete davanti a una delle principali attrazioni di questo sentiero: un’aquila in bronzo alta quasi tre metri, appollaiata su uno sperone di roccia. È il monumento dedicato nel 1912 a Theodor Christomannos, l’austriaco considerato pioniere e promotore del turismo nelle Dolomiti.
Se invece avete ancora voglia di far girare le gambe, dal rifugio Roda di Vaèl potete prendere il sentiero che scende al passo di Costalunga. Una deviazione che attraverso l’alpeggio Pasché e i suoi prati con le mucche al pascolo ci riporta poco per volta a valle. Dal passo di Costalunga, un sentierino pedonale che costeggia la strada statale conduce in 10-15 minuti fino al parcheggio della seggiovia.
Dislivello positivo: 435 mt
Dislivello negativo fino a Costalunga: 880 mt
Tempo di percorrenza: 4 ore circa
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