La nostra Giusy Parisi, non vedente, ha partecipato a un weekend di “escursionismo adattato” organizzato sul Monte Caio dal CAI di Parma.
Come dice la parola stessa, l’escursionismo “adattato” è quello che può essere effettuato anche con modalità diverse dal solito. E può quindi trasformarsi in un’attività godibile anche per chi è diversamente abile. Il primo di una lunga serie di questi raduni di escursionismo adattato è stato battezzato “A ruota libera” e si è svolto nel weekend dell’11 e 12 settembre in provincia di Parma.
Annunciato alla fine dello scorso aprile, l’evento ha richiamato circa 300 partecipanti, tra persone con disabilità motorie e visive, accompagnatori e familiari, provenienti da diverse parti d’Italia. A organizzarlo è stata la sezione CAI di Parma, coadiuvata dalle sezioni CAI di Rimini, Rieti, La Spezia e della Società Alpinisti Tridentini.

Anche noi di Action Magazine al raduno di escursionismo adattato
Tra i partecipanti all’evento, c’ero anche io. Prima di immergerci fra i boschi e i prati del monte Caio, il programma prevedeva una parte culturale. In particolare per chi veniva da fuori città, il primo appuntamento era fissato per il sabato pomeriggio presso palazzo Giordani, sede della provincia di Parma.
Da qui siamo partiti alla scoperta del centro storico della città. Abbiamo raggiunto per prima piazza Garibaldi, dominata dal palazzo del municipio, e il cosiddetto palazzo del governatore. Qui abbiamo scoperto l’esistenza di un interessante servizio messo a disposizione dal Comune di Parma: si tratta di statue che raccontano, in prima persona, la storia della città.
Ci siamo poi diretti verso piazza Duomo, dominata dalla cattedrale, dal palazzo del Vescovado e dall’affascinante battistero. Continuando il nostro giro fino ad arrivare al ponte romano, o meglio a quello che ne resta. Il tour si è infine concluso nella cittadella, sede di un’antica fortezza medievale, al cui posto si trova ora un grande parco.

Inizia l’escursione sul monte Caio
L’indomani mattina, domenica, siamo partiti presto per Schia, in Val Parma, da dove ha preso le mosse la nostra tanto attesa escursione. Tre i percorsi tracciati: per i trekker, per chi si muove in joelette e per i bikers in sella a handbike, mtb e tandem mtb.
Io, per la prima volta, ho sperimentato il tandem in montagna, e vi anticipo già che cercherò di ripetere l’esperienza al più presto! Subito dopo l’accoglienza e i saluti di Roberto Zanzucchi, presidente della sezione CAI di Parma, e di Vincenzo Torti, presidente generale del CAI nazionale, siamo partiti.
La salita sul monte Caio si è svolta tra boschi e immensi prati che d’inverno diventano piste da sci. Immersi fra i profumi e i suoni che si perdevano nelle grandi distese d’erba, ci siamo diretti verso il Grande Faggio, un immenso albero secolare che domina la zona.

Abbiamo continuato a salire per raggiungere il crinale, poco sotto la vetta del monte, dove ci siamo fermati per una breve sosta con l’obiettivo di ammirare lo splendido panorama. Beh, io in realtà non lo vedevo. Ma riuscivo a immaginare tutto ascoltando la descrizione di Piergiorgio, la mia guida: “Ci troviamo fra la val Parma e la val Cedra, e davanti a noi possiamo vedere la catena dell’Appennino che divide l’Emilia dalla Toscana. In particolare si vedono le cime più alte. Durante le giornate di bel tempo, se guardiamo verso nord, possiamo ammirare la pianura fino alle Alpi”.
Dopo uno spuntino veloce, abbiamo preso la strada del ritorno, con tratti di discesa davvero adrenalinici (almeno per i novizi come me). “Insegno ciclo-escursionismo da 13 anni nella sezione CAI di Parma”, mi racconta Piergiorgio, ora istruttore nazionale CAI. “Ho scoperto le handbike e i tandem mtb solo poco tempo, fa e ne sono rimasto entusiasta. Sono mezzi eccezionali, che ci permettono di portarvi in escursione con noi”.
Tornati al punto di partenza, ecco il pranzo, anch’esso impeccabilmente organizzato. Dopo qualche è arrivato il momento di salutarci, o meglio di dirci arrivederci: si vocifera già che ci sarà un secondo raduno in Piemonte nel 2022!
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