La Via Verde della Costa dei Trabocchi è un percorso ciclopedonale che corre lungo la costa Adriatica, da Ortona a Vasto. Adatto a tutti, regala emozioni e panorami unici.
Era già da un po’ di tempo che pensavo di percorrere in Abruzzo la Via Verde della Costa dei Trabocchi, un percorso ciclopedonale di 50 chilometri dispiegati su sette comuni della Provincia di Chieti. Un itinerario che collega Ortona a Vasto passando per San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro e Casalbordino
È uno dei tratti costieri più suggestivi dell’Abruzzo, molto frastagliato, ricco di insenature incontaminate e spiagge nascoste. Segue l’ex tracciato della ferrovia adriatica, dismessa nel 2005, e corre a lato di spiagge di ogni tipo (sabbia, ciottoli, scogli) e dei famosi “trabocchi” abruzzesi, enormi palafitte sul mare, collegate a terra da barcollanti pontili in legno. Una volta venivano utilizzati per la pesca. Oggi, per la maggior parte, sono stati trasformati in ristoranti molto suggestivi.
La Via Verde della Costa dei Trabocchi è un percorso molto discusso perché i lavori di realizzazione sono iniziati nel 2005 e, nonostante le promesse dei vari amministratori, non si sono ancora conclusi. Ma questo non ha fermato né il popolo delle due ruote né gli escursionisti che, fin dall’inizio, hanno coperto questo itinerario. Oggi, nel 2022, risulta facilmente percorribile da Ortona a Vasto, alternando la ciclabile vera e propria a tratti su asfalto, lungo strade secondarie, e tratti su sterrato.

Il percorso è fattibile 12 mesi all’anno, meteo permettendo. È adatto a tutti, può essere percorso in bici o a piedi perché sono state realizzate specifiche corsie, e può essere ritagliato sulle proprie esigenze sia in termini di lunghezza che di svago.
Noi ci sentiamo di consigliare di percorrerlo in bicicletta, prevedendo una lunga giornata di svago, alternando pedali e bagni nelle numerose e bellissime spiagge che si incontrano, con tanto di pranzo leggero presso uno dei trabocchi (prenotazione anticipata obbligatoria) o in uno dei numerosi ristoranti di pesce.
Altri consigli: se lo percorrete in estate, evitate le ore centrali della giornata: la ciclovia è quasi interamente al sole. Portate una sufficiente scorta d’acqua (ci sono solo due punti di rifornimento) e valutate bene il vostro allenamento se volete fare andata e ritorno in giornata, perché si tratta di circa 100 chilometri con 600 metri di dislivello.
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Essendoci noi posti come obiettivo di fare l’intera ciclovia in giornata – andata e ritorno – con tanto di bagni e ristori, eccoci quindi a Ortona alle prime luci dell’alba. Il tempo di prepararsi, e la palla di fuoco è già ben alta sull’orizzonte, ma la costa è ancora in ombra.
Attualmente la ciclovia parte, per chi proviene da nord, dalla spiaggia dei Ripari di Giobbe, raggiungibile solamente a piedi o in bici, scendendo in prossimità del Castello Aragonese. Iniziando a pedalare verso sud incontriamo, nel giro di breve, la foce del Peticcio, la Spiaggia della Ritorna con il suo Faro e il grande Porto di Ortona, famoso per la fuga del comandante Badoglio nel settembre del 1943, e poi il Lido Saraceni.
Possiamo dire che la ciclabile vera e propria inizia qui, perché è qui che si trova il cartello con le indicazioni dell’inizio del percorso. Il tratto descritto prima è da tenere in considerazione al ritorno per il bagno detox. Il percorso è facilmente riconoscibile perché è una larga striscia di colore verde, separata dalla viabilità ordinaria, con 2 corsie per le bici (andata e ritorno) e una per i pedoni.

Prima tappa della Via Verde dei Trabocchi: San Vito Chietino
Appena iniziata la ciclabile ci troviamo ad attraversare tre ex gallerie ferroviarie, di cui alcune fenestrate con stupenda vista sul mare. Usciti dall’ultima galleria, la pista affianca le bellissime spiagge in sassi di Acquabella, Ripari-Bardella e Mucchiola dove, dopo un breve tratto che attraversa la foce del fiume Moro, incontriamo il primo Trabocco.
Si tratta del Trabocco Mucchiola, costruito ben 300 anni fa e recentemente restaurato. Poco oltre giungiamo a San Vito Marina dal quale si vede il paese, San Vito Chietino, che sorge più in alto, fuori dal nostro itinerario. Infatti la ciclabile passa per le marine dei comuni attraversati, ma i paesi sono tutti nell’entroterra. Ogni Comune merita una visita per la sua storia ed i suoi monumenti. Per fare questo consiglio dei tour in bici ad hoc o di suddividere la ciclabile in tappe.
Oltre la marina si attraversa la spiaggia sanvitese con i trabocchi San Giacomo e Punta Scirocco, oggi trasformati in ristoranti.

Seconda tappa: Fossacesia
Dalla marina, pedaliamo lungo un tratto molto affascinante che passa prima per la vecchia stazione di San Vito, quindi tocca la Spiaggia Rocco Mancini con il bel Trabocco Punta Fornace e il Trabocco Turchino. Questo era stato citato anche da Gabriele D’annunzio, e per raggiungerlo occorre percorrere un sentiero, oggi sovrastante una ex galleria ferroviaria.
Infatti, in questo tratto, attraversiamo altri tre piccoli trafori che portano al Porticciolo di Vallevò. Prima di arrivare a Fossacesia incontriamo altri tre trabocchi. Superato l’ultimo si raggiunge la Spiaggetta La Foce per poi arrivare al litorale di Fossacesia, con la affascinante Spiaggia Fuggitella e il Trabocco Punta Rocciosa.
Terza tappa:Torino di Sangro
La ciclabile attraversa Fossacesia Marina, e passa poi sul ponte della foce del Sangro. Raggiunta la Spiaggia di Lago Dragoni la ciclabile è ancora oggi in fase di realizzazione a causa di un tratto di costa “mangiato” dal mare. Qui possiamo prendere l’adiacente Statale per un paio di chilometri e riprendere la ciclovia a Cala le Morge, oppure seguire la strada sterrata e le tracce lasciate dai numerosi bikers che hanno percorso il tracciato originale della ferrovia.
Se scegliete questa opzione, conviene avere una mountain bike e una discreta capacità di guida perchè il fondo è ciottoloso (ex ballast ferroviario). Però c’è il vantaggio di vedere un tratto di costa meraviglioso con numerose bellissime spiagge dove fare un bagno. Questo tratto si ricongiunge a Cala le Morge, dove troviamo la prima fontanella.
Ripresa la ciclabile vera e propria si arriva al Lido Le Morge, stupendo e gigantesco lido sabbioso, con tanto di dune, che porta infine a Torino di Sangro.

Quarta tappa: Punta Aderci
Superato Torino di Sangro e il Fiume Osento, entriamo nel territorio di Casalbordino. In questo tratto la ciclabile percorre alcuni tratti su asfalto, lungo la strada che costeggia la lunghissima spiaggia sabbiosa del paese. Dopo qualche chilometro, l’itinerario si allontana dalla spiaggia e raggiunge il Residence Poker, oltre il quale – dopo una breve salita sterrata – entriamo Riserva Naturale di Punta Aderci.
Qui inizia il tratto della ciclabile paesaggisticamente più bello sia per gli ambienti che si attraversano che per i panorami. Il primo tratto della ciclabile attraversa un bellissimo bosco di conifere che, ogni tanto, si apre con stupende viste sul sottostante mare. Fino a raggiungere, dopo qualche chilometro, il bivio di Mottagrossa.
Seguendo le indicazioni, prendiamo la breve salita sulla sinistra che, con strada sterrata saliscendi, conduce al Promontorio di Punta Aderci, dal quale si gode di una spettacolare vista sul mare e sull’omonimo trabocco. E si ha la possibilità di fare un bel bagno lungo la sottostante spiaggia di ciottoli.

L’arrivo a Vasto, alla fine della Via Verde dei Trabocchi
L’itinerario segue la sterrata che porta alla caletta di Punta Penna, altro punto bellissimo per fare un bagno, e il parcheggio delle automobili. Da qui si prende Via Osca, attraversando la zona industriale di Punta Penna. E sempre restando su asfalto, si fa una discesa e quindi una leggera salita che ci porta nei pressi Località Vignola. Qui la ciclabile ricomincia con il manto verde. Questo tratto del percorso non è il massimo, ma è l’unico modo di arrivare a Vasto evitando la Statale Adriatica.
Ripresa la ciclabile, iniziamo a scendere verso Vasto percorrendo le ultime gallerie che sbucano sulla Spiaggia di San Nicola, bellissimo tratto di costa con l’omonimo trabocco. Dopo breve si incontra la spiaggia di Casarza, oltre la quale passiamo accanto al trabocco Cungarelle (con ristorante).
Da questo punto si iniziano a vedere le spiagge e i palazzi di Vasto Marina, che dista pochi chilometri. Un ultimo sforzo ed arriviamo alla ex stazione ferroviaria, dove termina ufficialmente la ciclabile e troviamo la seconda fontanella posta lungo la ciclovia.

Via Verde dei Trabocchi – Note Tecniche
Punto di partenza: Ripari di Giobbe (Ortona)
Punto di arrivo: ex Stazione ferroviaria di Vasto
Lunghezza: circa 50 Km (solo andata)
Dislivello: 280 m (solo andata)
Periodo: tutto l’anno
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