Quello del Monte Martica è un bellissimo itinerario per mountain bike. È vicino a Varese, e nel periodo delle due guerre vi si trovava una postazione di artiglieria.
Il Monte Martica, o più semplicemente “la Martica”, insieme al Campo dei Fiori e al Piambello è una delle zone preferite dai bikers varesotti, perché facilmente raggiungibile dalla città. Sulla cima si arriva con una bella e pedalabile salita di 8 chilometri, leggermente più tecnica nella parte finale. Ma soprattutto la Martica presenta numerose varianti di discesa con percorsi anche molto tecnici e impegnativi.
La montagna è molto frequentata in ogni stagione. Una classica è salirla nelle notti di luna piena. La cima, con i suoi 1.032 metri di quota, si presenta piana e circondata da bei boschi di latifoglie. Ma nel periodo delle due guerre era una zona completamente privo di vegetazione in quanto era sede di una postazione di artiglieria all’aperto, o “in barbetta”, i cui muri perimetrali sono ancora in piedi. Faceva parte del famoso sistema difensivo noto come Linea Cadorna che doveva proteggere i confini da potenziali invasioni militari provenienti dalla vicina Svizzera.

Un giro ad anello per conoscere il Monte Martica
La salita per raggiungere la vetta è una sola, ma le discese sono varie. Avevo già raccontato di un altro giro nel Parco del Campo dei Fiori. Questa volta ho scelto di parlarvi di un percorso che mi piace ripetere spesso e che, partendo dalle Grotte della Valganna, raggiunge la cima della Martica per poi ridiscendere verso la Valganna lungo il tecnico e impegnativo trail della Miniera Alta.
Dal fondovalle risaliamo verso la località Montallegro, in direzione del Monte Monarco, che aggiriamo lungo il sentiero basso, per portarci passando per il Passo del Vescovo in località Frascarolo, e poi ritornare al nostro punto di partenza.
La partenza del nostro itinerario è fissata appunto in corrispondenza della cascata delle Grotte della Valganna, punto di grande interesse turistico e naturalistico già dal 1800 e recentemente oggetto di lavori di ripristino per rendere l’area fruibile (le grotte al momento non sono visitabili).
Da qui prendiamo la strada asfalta in direzione di Varese e, appena superate le due gallerie stradali, svoltiamo a destra in direzione di Bregazzana. In corrispondenza dell’incrocio passiamo accanto alla fabbrica di birra Poretti, da sempre orgoglio della Provincia di Varese, e prendiamo la salita che con 6 tornanti e una pendenza media del 10%, ci conduce alle porte del caratteristico paese di Bregazzana.
Si abbandona l’asfalto, e via sui sentieri
Entriamo in paese e svoltiamo alla prima a sinistra per raggiungere Via Sebastiano che prendiamo senza indugio. Qui abbandoniamo l’asfalto è ci troviamo a pedalare su un sentiero facile e dal fondo compatto, prima con continui saliscendi e, alla fine, in decisa salita (pendenza media 8%), che ci immette sull’antica via militare che raggiunge la Martica. Volendo è possibile evitare questo tratto superando sulla sinistra il paese e prendere Via Martica dal suo inizio.

Da questo punto fino a Pian Valdes è una bella e facile pedalata sull’antica sterrata che presenta un bel fondo compatto con pendenza media del 6-8% e alcuni strappi fino al 10%. Da qui possiamo godere di un bel panorama verso Sacro Monte e Campo dei Fiori, il noto parco regionale di Varese di cui anche la Martica fa parte.
Da qui alla nostra cima ci sono ancora 5 chilometri di salita, passando da sterrata a sentiero, più facilmente pedalabili nella prima parte fino al Monte Chiusarella, e più impegnativi nel tratto successivo a seconda delle piogge cadute. Qui, infatti, il fondo è generalmente sconnesso per la presenza di roccette e sassi, e può diventare molto sdrucciolevole se le piogge hanno accumulato nuovo materiale, oppure più filante se lo hanno “lavato”.
La salita ha una pendenza media costante e sostenuta del 8-10%, con tratti che arrivano fino al 15%. La parte finale, poco sotto la cima, è più scorrevole e divertente. Arrivati in cima alla Martica, l’unico modo per vedere il panorama circostante è quello di andarci in autunno o in inverno: nelle altre stagioni la vegetazione è molto fitta e lascia intravedere molto poco.

Si scende in Valganna e si risale verso il Monte Monarco
Da qui inizia la nostra prima discesa della giornata che è nota come “Miniera Alta”. Percorrendo la cresta montuosa in direzione sud, sud-est, si scende in Valganna. Tutta la discesa è molto tecnica ed impegnativa e richiede un’ottima capacità di conduzione del mezzo. Il fondo è sempre sconnesso con sassi, radici, gradini, canali scavati dall’acqua ed alcuni tratti esposti, per cui richiede continua attenzione.
Il tratto in cresta è quello più continuo e filante, mentre la parte centrale è quella più tecnica. La parte finale, anche dal fondo molto sconnesso, è anch’esso più filante. Il trail deve il nome al fatto che attraversa la zona della Motta Rossa, vasto sito di estrazione del porfido dismesso dal 1993.
Raggiunto l’asfalto, lo seguiamo verso destra per imboccare la strada sterrata posta circa 200 metri dopo, sul lato opposto. Ci aspetta la seconda salita della giornata che, in circa 2 chilometri, prima su strada sterrata e poi su largo sentiero interamente pedalabile, raggiunge la località Montallegro, ai piedi del Monte Monarco.
Superata sulla sinistra l’ultima casa, imbocchiamo il sentiero per il Passo del Vescovo, divertente percorso con continui saliscendi, strappetti (alcuni piuttosto ripidi), stretto e tecnico da pedalare. Raggiunto il punto più alto del sentiero (passaggio con bici a mano), ci aspetta una breve ma divertente e tecnica discesa nel bosco con tornanti, gradini, radici e roccette. Ci porterà sulla strada sterrata che arriva al Passo del Vescovo.
Superato il passo, seguiamo la sterrata in discesa per prendere la prima svolta a destra (indicazioni). Dopo un inizio tranquillo, ci aspetta l’ultima salita del giorno: una ripida rampa dal fondo sdrucciolevole, che richiede buone gambe. Terminata la rampa, la sterrata torna tranquillamente pedalabile, con continui saliscendi che raggiungono l’abitato di Frascarolo dal quale, seguendo l’asfalto sempre verso destra, torniamo al nostro punto di partenza.
NOTE TECNICHE SUL PERCORSO
Periodo di percorrenza: tutto l’anno, in funzione della presenza di neve
Punto di partenza/arrivo: Cascate della Valganna (450 m)
Quota massima: 1.024 m
Dislivello positivo: 960 m
Distanza: 23,50 Km
Tempo di percorrenza: 3,0 – 3,5 ore
Difficoltà Tecnica: impegnativa
Impegno fisico: impegnativa
Ciclabilità in salita: 95%
Ciclabilità in discesa: 95%
Rifugi e punti di appoggio: no
Fonti d’acqua: no
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