Tre sono le strade che portano a invecchiare senza malattie: l’alimentazione, l’attività fisica e la meditazione. Lo spiegano Franco Berrino e Daniele Tognaccini, che hanno messo a punto un programma per restare in salute anche dopo i 65 anni.
Alzi la mano chi ha più di 65 anni e non soffre di qualche acciacco. Che si tratti di ipertensione, sovrappeso, glicemia un po’ alta, ipercolesterolomia… è davvero difficile arrivare alla soglia della cosiddetta anzianità – quella fase della vita che appunto comincia a 65 anni – senza portarsi appresso qualcuna di queste magagne.
In presenza di almeno tre di queste voci, si è affetti dalla cosiddetta sindrome metabolica. “Che è considerata la madre di tutte le patologie, perché predispone al diabete, all’infarto, al cancro, all’Alzheimer… Il brutto è che noi consideriamo questi esiti inevitabili. Ma non lo sono: è invece possibile invece invecchiare senza malattie, e arrivare in buona salute fino alla fine dei nostri giorni“.
Chi parla è Franco Berrino, medico ed epidemiologo che per 40 anni ha diretto il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei Tumori di Milano. Da sempre Berrino è impegnato in prima linea nella diffusione dei corretti comportamenti per prevenire le malattie. E ora ha messo a punto con Daniele Tognaccini, preparatore atletico (tra l’altro di molti calciatori), creatore e responsabile per 20 anni di Milan Lab, un programma per insegnare agli over 65 a invecchiare senza malattie.
Il programma è stato battezzato La via della longevità felice, ed è un percorso guidato di due settimane alla scoperta di un nuovo modo di vivere. Questo percorso segue tre vie: il cibo, la meditazione e l’attività fisica. È scientificamente provato, infatti, che precise scelte nutrizionali e programmi di esercizio fisico, associati a tecniche di respirazione e di meditazione, sono essenziali per prevenire l’accumulo di danno molecolare e cellulare che conduce allo sviluppo di malattie croniche degenerative e al decadimento psicofisico.

Si vive a lungo, ma gli ultimi otto anni vita non si vive bene
“Oggi la speranza di vita per gli uomini è di 81 anni, e per le donne di 86. Una vita molto più lunga che in passato. Ma in media gli ultimi otto anni li viviamo male, con un sacco di acciacchi. E il 20% di noi non è autosufficiente – dice Berrino -. Diventare vecchi senza ammalarsi è un privilegio di pochi. Ma dobbiamo capire che restare in salute è possibile. Dipende in buona parte dalla nostra volontà. Addirittura, cambiando stile di vita diventa possibile eliminare (o limitare molto) l’assunzione di farmaci”.
L’importanza del digiuno
Il primo aspetto su cui bisogna concentrarsi è quello dell’alimentazione. Puntare su cereali integrali, legumi, frutta, verdura. E sul digiuno periodico. Saltare ogni tanto la cena, o magari passare 24 ore senza mangiare, è un ottimo sistema per disintossicare l’organismo. “Brevi periodi di digiuno aiutano nella prevenzione delle malattie neurodegenerative – spiega Franco Berrino -. Il nostro corpo è fatto di 50 mila miliardi di cellule, che ogni giorno vengono nutrite in abbondanza. Se ogni tanto le “affamiamo”, tendono a mangiare le scorie sostanze nocive depositate al loro interno. Anche le cellule nervose lo fanno, e questo è un sistema utile per prevenire ad esempio la demenza senile“.
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Sviluppare le capacità sensoriali
Anche il movimento gioca un ruolo fondamentale per invecchiare senza malattie. Ma attenzione: “Movimento non significa sudare e bruciare calorie. La ginnastica che aiuta a invecchiare bene è quella che stimola la parte di cervello deputata al movimento, e la aiuta a mantenersi plastica”. Ne è sicuro Daniele Tognaccini, forte delle ricerche effettuate per anni su atleti di alto livello. Il database che ha messo insieme – conservato nella sede del Milan – raccoglie i dati inerenti oltre due milioni di test effettuati sui calciatori. E parla chiaro: ad essere meno soggetti ad infortuni non sono i più forti, ma quelli che hanno il sistema sensoriale più sviluppato. Vale a dire quelli con i sensori cerebrali più attivi, capaci di trasmettere velocemente al cervello le informazioni e di reagire con gesti motori adeguati.
Il potere benefico della natura per invecchiare senza malattie
“Morale: non è tanto importante la quantità di movimento che si fa, ma la sua qualità – spiega Tognaccini -. Ricerche effettuate negli Stati Uniti hanno dimostrato che importanti lesioni del sistema nervoso centrale possono essere attenuate (e in certi casi addirittura curate) grazie a una stimolazione che risvegli le capacità sensoriali”.
E per risvegliare le capacità sensoriali, la natura può essere una formidabile alleata. “Un percorso di stimoli guidati condotto in un ambiente naturale dà il massimo dei risultati”, continua Daniele Tognaccini. Accanto al risveglio sensoriale, poi, è fondamentale allenare l’equilibrio. Purtroppo nel corso del tempo questa funzione , che fa capo al sistema vestibolare, si irrigidisce. Ecco allora che si comincia a diventare più insicuri, a rischiare cadute, a limitare gli spostamenti. Anche in questo caso la natura ci è di aiuto: perché ci insegna ad adattare i movimenti ad ambienti ogni giorno diversi.

I percorsi guidati de La Via della Longevità Felice sono stati organizzati non a caso in una struttura immersa nella natura: Villa Norcenni di Figline Valdarno, nella campagna toscana, a metà strada tra Firenze e Arezzo. Qui, in 15 giorni, si può avere un assaggio di come sia possibile – volendolo – dare una sterzata alla propria vita. “In due settimane – dice Berrino – si perdono in media 4 centimetri di circonferenza vita e 3 chili di peso”. Già, perché la circonferenza vita è un parametro molto importante per valutare lo stato di salute: più è larga, più aumenta il rischio di incorrere nella sindrome metabolica e in tutte le sue conseguenze.
“Restare sani e autosufficienti – aggiunge Franco Berrino – è un regalo che facciamo non solo a noi stessi. È anche il più bel regalo che possiamo fare ai nostri figli“.
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