Tremila chilometri da pedalare e quasi 80 mila metri di dislivello spalmati su 88 itinerari che collegano Milano ai grandi laghi. Fino ad arrivare ai piedi delle Alpi centrali, nel cuore del Canton Ticino. Tutto nell’ultima guida dedicata alla mountain bike, pubblicata da Versante Sud. Ce la raccontano i suoi autori: il nostro Luca De Franco e Gianfranco Ubbiali.
MTB da Milano ai Laghi è l’ultima fatica, sia in senso letterale che fisico, di Luca De Franco e Gianfranco Ubbiali, che hanno raccolto in un corposo volume i più interessanti itinerari dedicati alla mountain bike, creando un percorso ideale che permette di partire da Milano e arrivare nel cuore delle Alpi. Ecco, direttamente dalle parole degli autori, la storia di come è nata la guida e che cosa contiene.
– Partiamo dalla domanda classica: come è nata l’idea di scrivere una guida di mountain bike?
Luca: In realtà si tratta della sua terza edizione. La prima è stata pubblicata quasi 15 anni fa ed è stata la prima guida di MTB pubblicata da Versante Sud. Editore che, forte della sua esperienza nel campo delle guide di arrampicata e dei nuovi sport outdoor, aveva capito che la mountain bike sarebbe divenuto uno degli sport più praticati. Ma ci teniamo a precisare che non è una “ristampa” della guida. Ogni volume è un progetto a sé, unfil rouge che ripercorre l’evoluzione del mondo della MTB sia a livello meccanico, nel senso della bici, che tecnico, nel senso delle tecniche di guida in salita e in discesa. La prima difficoltà incontrata è stata quella di valutare, scegliere e selezionare i percorsi. Altrimenti la guida avrebbe pesato 10 chili! Poi bisognava pensare all’impostazione grafica, e qui per fortuna c’era Gianfranco che ha potuto sbizzarrirsi e dare sfogo alla sua creatività. Infine il desiderio di raccontare e trasmettere la nostra passione per la mountain bike e le emozioni che ci regala ogni pedalata.
– Nella progettazione della guida a che tipo di biker avete pensato e quali criteri avete usato per la scelta degli itinerari?
Gianfranco: Abbiamo pensato ai biker di ogni livello. I percorsi ciclabili sono per tutti. Quelli nella fascia collinare sono adatti per chi sta migliorando la propria tecnica, e quelli con dislivello e fondo smosso sono indicati per una utenza più esperta. Tipologia e difficoltà dei percorsi sono segnalati nella scheda di presentazione degli itinerari. Abbiamo organizzato la Guida sviluppando tre principi:
- Possibilità di personalizzare gli itinerari incrociando a piacere le 88 tracce Gpx fornite, come si capisce chiaramente dalla mappa generale;
- Conoscenza del territorio su cui si pedala, segnalando con oltre 200 box le “Cose da non perdere” di ogni itinerario, che vanno da una vista inaspettata alle curiosità dei borghi più nascosti;
- Rispetto dell’ambiente in cui ci muoviamo, includendo per la maggior parte dei percorsi le informazioni per muoversi con treni e battelli anziché in automobile.
– Rispetto alle edizioni precedenti ci sono delle novità?
Luca: Tutta la guida è una novità. Nel senso che è stata costruita ex-novo rispetto alle edizioni precedenti. Innanzi tutto per tipologia dei percorsi, perché in questi anni le MTB hanno avuto una evoluzione tecnica pazzesca. Basti pensare ai reggisella telescopici, ai freni a disco ultra-performanti, al fatto che le bici sono sempre più leggere ed affidabili. E di conseguenza è cambiata anche la possibilità di “sfruttare” i sentieri di montagna e, soprattutto, le discese. Ma un grande lavoro lo abbiamo fatto anche a livello grafico, opera di Gianfranco, utilizzando foto recenti, rivedendo l’impostazione e la presentazione di ogni itinerario. Abbiamo inserito grazie alle nuove tecnologie contenuti extra: come nelle altre edizioni ci sono le tracce GPX di tutti gli itinerari descritti e relative varianti, scaricabili con un codice univoco che si trova all’interno del libro. Poi sono presenti i Qr code che, grazie ai classici programmi di localizzazione, indicano la strada per arrivare direttamente al punto di inizio del percorso. Oppure permettono di visualizzare per alcuni itinerari un breve video descrittivo.
– Insomma tanti e interessanti sono i contenuti della guida MTB da Milano ai Laghi. Addirittura 528 pagine…
Gianfranco: Gli 88 percorsi, interamente coperti da noi anche più volte per essere sicuri di eventuali modifiche nel corso della preparazione della guida, sono corredati da scheda tecnica, mappa, altimetria, racconto, foto, approfondimenti. E c’è anche qualche simpatico aneddoto che ci è capitato durante i sopralluoghi. Senza dimenticare i relativi file gpx necessari per percorrere gli itinerari. Inoltre la sezione introduttiva contiene consigli e info utili per prepararsi al meglio all’escursione: come muoversi con i mezzi, quali app utilizzare. Infine pubblichiamo l’elenco di tutti i rifugi incontrati: con indirizzo, telefono e coordinate, così da poter avere info sulle condizioni del percorso e la possibilità di prenotare un piatto caldo o un posto letto.
– Parliamo un po’ delle zone in cui avete pedalato. Partiamo dalla provincia di Varese: che tipo di territorio è per la pratica della mountain bike?
Luca: La provincia di Varese è un territorio che vanta una lunga tradizione per la pratica della MTB e ci sono numerosi gruppi locali che tracciano i percorsi e si dedicano alla loro manutenzione e cura. Ma in particolare è la conformazione geografica che rende il territorio molto interessante per le ruote artigliate. La zona sud, quella di Saronno, Malpensa, laghi di Monate, Comabbio, Varese, è piuttosto pianeggiante e offre percorsi con poco dislivello, che non richiedono grande tecnica di guida. Ma non pensate che siano “pedalatine”: in queste zone si fanno numerose competizioni dedicate alle MTB. Spostandoci a nord del Lago di Varese entriamo nella zona del Campo dei Fiori, la Martica ed il Piambello. E qui la musica cambia. Anche se sono “montagnole” che arrivano a 1.000 metri di quota, i loro versanti sono aspri e severi, così come i sentieri. Questa è la zona dei classici percorsi per MTB con dislivelli importanti, anche superiori ai 1.000 metri, e discese per tutti i gusti: da quelle classiche per bici tipo cross-country, alle più tecniche e adrenaliniche da enduro e freeride.
– Una novità di questa edizione è l’inserimento delle piste ciclabili tra i percorsi di mountain bike. Perché questa scelta?
Gianfranco: Fondamentalmente per due ragioni: consentire a chi è meno esperto o allenato di pedalare su percorsi semplici fuori dal traffico e immersi nella natura, dove iniziare a prendere confidenza con la mountain bike e impratichirsi con le tecniche di guida su sterrato e semplici percorsi fuoristrada. E soprattutto c’è la voglia di far conoscere la fitta rete di ciclabili di questa zona della Lombardia, che permette di raggiungere molti dei percorsi verso i laghi, lasciando l’auto a casa e facendo qualcosa di concreto per salvaguardare l’ambiente.
– Dalle grandi tratte lombarde arrivate a pedalare fino in Canton Ticino. Come mai questa scelta?
Luca: Ci è venuto spontaneo, in quanto questi territori sono da sempre collegati tra loro e poi perché anche in Ticino il mondo della mountain bike è in piena fase evolutiva. Basti pensare che proprio il Canton Ticino ha ospitato nel 2020 i Campionati Europei di Mountain Bike per le categorie Junior, Under 23 ed Elite. Ogni angolo di questo cantone svizzero offre itinerari: pensiamo alla zona del Monte Generoso, al confine con Como, alla penisola di Arbostora, al scintillante Lago di Lugano. Una volta arrivati qui, ci è venuto istintivo seguire il percorso del fiume Ticino e arrivare nella zona del Gottardo e della Val Bedretto, nel cuore della Alpi. Ogni valle ha una sua peculiarità: una volta sono i paesaggi, una volta la discesa, una volta l’ambiente selvaggio… Ogni percorso ha una sua storia da raccontare.
– Nell’ampio territorio che avete descritto non poteva mancare la provincia di Como, che fa da trait d’union naturale con le altre zone di cui parlate.
Gianfranco: Esattamente. La Provincia di Como è naturalmente legata a Varese e al Canton Ticino non solo dal punto di vista territoriale, ma anche sociale e storico. Grazie alla varietà di terreni, montagne e paesaggi, è un luogo unico a forte impatto emotivo. Partendo dalla classica Dorsale Lariana che collega Brunate a Bellagio, fino ai percorsi meno conosciuti, tutta l’area lariana è naturalmente predisposta alla pratica della mountain bike. Dislivelli, sentieri tecnici, viste sul lago e sulle cime possono lasciare a bocca aperta. Attenzione: perché è una pratica che crea assuefazione! Basta un colpo d’occhio. Come quando ci si trova affacciati su Bellagio, abbracciando insieme i tre rami del lago di Como.
Potete acquistare la guida cliccate qui oppure sul sito di Versante Sud.
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