Continuano le riflessioni sulla corsa e la preparazione atletica della super-runner e trainer Katia Figini. Questa volta si parla di crisi e di come affrontarle.
Che la testa sia fondamentale per correre è risaputo. Ma come allenarla per saper gestire una crisi? Ognuno ha un proprio “trucchetto” imparato negli anni di esperienza. Ma chi di voi si allena addirittura per gestire questa crisi? In realtà, infatti, il modo migliore per non temere le crisi è allenarsi, in modo da trovare un modo per anticiparla e risolverla prima che questa si carichi di intensità.
Ci sono parecchi allenamenti mentali mirati. In genere io inizio un mesetto prima della gara ad allenare la mia mente, per circa un’ora al giorno. Non sono un mental coach (se volete maggiori informazioni in merito, vi consiglio vivamente di rivolgervi a Luca Taverna), e non sono nessuno per dare degli allenamenti mentali.
Ma se volete avere un piccolo assaggio, provate a fare così: trovate un posto dove siete sicuri di non essere disturbati (e spegnete il cellulare!), cercate di rilassarvi pensando a un luogo, una tana dove trovate rifugio e dove vi sentite bene. Ascoltate il vostro respiro, il vostro corpo, le sensazioni che avete dentro. Quando sentite di aver raggiunto questa “pace”, pensate a qualcosa che vi fa stare bene. Io, ad esempio, mi immagino nel letto, quando mi stiracchio, quando posso poltrire la domenica e ho quella sensazione di relax e felicità.
Vivete questa sensazione dentro di voi e datele un’immagine ben precisa. Osservate quell’immagine a fondo, e continuate a crogiolarvi in quella sensazione di pace e di benessere. Una volta che l’avete “fatta vostra”, uscite da quel mondo tornando a sentire il vostro battito, il vostro respiro. Fate 3 respiri profondi e aprite gli occhi.
Quella sarà la vostra immagine positiva, l’immagine che vi fa stare bene, l’immagine che vi trasmetterà quel senso di benessere e relax. Sarà l’immagine che dovrete richiamare nei momenti difficili, quando avvertite che vi sta per arrivare una crisi o quando state facendo uno sforzo immenso. In quel momento dovrete associare la vostra immagine sovrapponendola al dolore che provate. Così il dolore, lo sforzo percepito, sarà attutito dall’immagine, e questa prenderà alla fine il sopravvento.
Come ho detto, questo è solo un assaggio. E se siete interessati ad approfondire, sarà necessario farlo in modo serio e sotto la guida di un professionista. Non è detto inoltre che funzioni subito,: si tratta infatti di un esercizio e, come tale, va provato più e più volte. Vale però la pena tentare: e sono sicura che non rimarrete delusi. Buone “corse mentali”!
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