L’Anello del Verrand a Courmayeur è una breve passeggiata ideale nelle mezze stagioni. Ma anche in inverno, quando non c’è neve come quest’anno.
Boschi brulli, prati ingialliti, alberi spogli. Questo inverno – almeno fino ad oggi – non ci sta regalando i panorami candidi che i nostri occhi vorrebbero ammirare. Per vedere la neve bisogna spingersi abbastanza in alto, e comunque non si tratta di soffici manti che invitano a sbizzarrirsi nelle attività preferite.
E allora, tanto vale fare buon viso a cattivo gioco. Soprattutto se l’obiettivo è quello di godersi la montagna in tranquillità, lontano dalla folla e dal chiasso. Anche se la destinazione è una delle più gettonate: Courmayeur.
La Val Ferret, sempre bellissima e per fortuna ben innevata, durante i weekend diventa un inferno. Torme di persone si accalcano alle fermate delle navette. Già, perché l’accesso alla valle nei fine settimana è bloccato al traffico veicolare dalle 9.00 alle 16.00. O si entra al mattino presto, quando il sole è ancora nascosto dietro le montagne, o bisogna per forza stringersi gli uni agli altri e salire sulla navetta. Cosa che tra l’altro in epoca Covid non è il massimo.
L’anello del Verrand, un sentiero in solitaria
Per chi ha voglia di sgranchirsi le gambe e respirare aria frizzante senza mescolarsi alla folla, non mancano le possibilità. Vi avevamo già parlato dei percorsi con le ciaspole nei dintorni di Courmayeur. Ma quando manca la neve, un’alternativa può essere una passeggiata lungo l’Anello del Verrand, una passeggiata che perfino in estate è ben poco battuta. In inverno la si può fare appunto nelle stagioni come questa: quando a bassa quota non c’è traccia di neve. E chi ama la solitudine, può essere certo di non trovare nemmeno traccia umana.
Per individuare la partenza del percorso, dalla strada statale che sale verso Courmayeur bisogna seguire le indicazioni per Verrand. Qui, poco prima di arrivare alla frazione, si trovano le indicazioni e l’attacco del sentiero. L’itinerario non è lungo (circa 2,5 km con 200 metri di dislivello positivo). Ma la salita – pur breve – non fa sconti. Dopo un primo tratto in lieve pendenza, infatti, il sentiero parte subito in verticale attraverso i boschi.
Vale la pena di affrontarlo al mattino abbastanza presto, perché se si è fortunati si possono avvistare volpi e caprioli. Oltre agli immancabili scoiattoli. A ogni ora del giorno, in ogni caso, il bosco freme di fruscii, rumori di rami spezzati, picchiettii sui tronchi. Non si incontrano esseri umani, ma non ci si sente mai soli.
Panorami che si aprono sul Monte Bianco
Una volta attestatosi sui 1.400 metri di quota, il sentiero comincia a spianare e offre diversi scorci panoramici sulla valle, sulla frazione di Verrand e sul massiccio del Monte Bianco. Si procede camminando tra le foglie e i tronchi caduti o abbattuti dai boscaioli. Bisogna prestare attenzione e seguire le frecce gialle della segnaletica, per evitare di prendere direzioni sbagliate.
Prima di iniziare la discesa, si raggiunge un bivio. Da una parte il sentiero comincia a ridiscendere verso Verrand, e verso destra punta invece all’Alpe Tirecorne. Ma in questa stagione l’itinerario – circa due ore – è infattibile perché porta a 2.000 metri di quota. Con la neve il percorso, già di per sè molto ripido, non è accessibile.
Meglio lasciar perdere ogni velleità e rassegnarsi a scendere attraverso il bosco, su un tappeto di aghi di pino. Nonostante i colori spenti e i rami spogli, la camminata non è priva di fascino. Seguendo le indicazioni per Verrand, si punta diritti alla frazione che dà il nome a questo Anello.
L’ultimo breve tratto, ripidissimo, è su strada asfaltata. In un battere di ciglia ci si ritrova di nuovo nel consorzio civile. Qualche macchina romba affrontando i tornanti. Bambini che si rincorrono nel parco giochi. Cani che abbaiano. Va bene, non sarà certo stata un’avventura. Ma è bello sapere che a volte bastano davvero pochi passi per sentirsi fuori dal mondo. “Into the wild”, o qualcosa che gli assomiglia.
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