Abbiamo testato per voi le calzature da avvicinamento Asolo Jumla. Ma per chi non è molto avvezzo all’arrampicata, cosa si intende per avvicinamento? Da ormai molti anni gli appassionati di arrampicata su roccia si sono resi conto della maggior praticità dell’indossare, durante l’avvicinamento alla parete da scalare, scarpe più morbide, flessibili e agili rispetto al tradizionale scarpone da alta montagna.
Questo è dovuto sicuramente al fatto che, ormai, molti di quelli che si avvicinano a questa disciplina lo fanno tralasciando l’incontro con l’alta montagna, le vette e i ghiacciai, ma dedicandosi ad essa esclusivamente in posti solari, comodi, di bassa e media quota.

A questo aggiungiamo che molto spesso già raggiungere una parete sa riservare passaggi impegnativi, con tratti di facili arrampicate su roccia ed erba, terreni dove una normale scarpa da escursionismo evidenzierebbe tutti i suoi limiti.
La categoria approach invece, si contraddistingue di solito da una maggior rigidità per dare sostegno sugli appoggi, e da un’allacciatura che, estendendosi fino alla punta, favorisce la sensibilità sugli appoggi. Asolo colloca questa categoria comunque sotto la sua linea Alpine, come a voler sottolineare che si tratta di calzature rivolte all’alpinismo, e lontane da derive “urban trendy” che spesso alcuni modelli inseguono.
A riprova di questo, Asolo propone due modelli per questa tipologia d’uso: Salyan e Jumla. Le caratteristiche tecniche e i materiali utilizzati sono in gran parte i medesimi. Tuttavia Jumla è stata pensata proprio per tutte quelle situazioni in cui una scarpa da avvicinamento con taglio basso non garantirebbe sufficiente sicurezza. Grazie al taglio mid infatti, Jumla pur fornendo la stessa sensibilità e grip del modello Salyan a scapito di un aumento di peso di soli 30 grammi protegge più efficacemente la caviglia. Una caratteristica che tornerà utile in particolare su terreni come ripidi ghiaioni, nevai.
ll taglio mid vi permetterà di montare non solo dei ramponcini da trail, ma anche, per brevi tratti, dei ramponi classici a lacci. La calzatura giusta quindi per chi ambisce in estate a quelle grandi pareti di roccia (dalla Marmola al Badile) dove durante l’avvicinamento o la discesa c’è il rischio di affrontare anche tratti innevati. Perché a nostro avviso va detto che troppo spesso i climbers alla ricerca della massima leggerezza non si preoccupano di quello che possono incontrare in queste fasi e dei problemi che possono avere trovandosi in scarpe da ginnastica (o quasi) su terreno proprio dell’alta montagna.

Action Magazine ha provate le Jumla durante la sesta ripetizione assoluta di una via di arrampicata artificiale in Val D’Adige (ottime anche durante l’uso in sospensione sulle staffe), scalando sulla roccia dei torrioni della Cornagera e durante la lunga salita alla Grignetta partendo da Rongio, poco sopra le sponde del lago. Ottime le sensazioni, grazie soprattutto alle fettucce passanti per i lacci che bloccano bene la caviglia. Da perfezionare forse l’ergonomia del tallone per mantenerlo più stabile durante la rullata.
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