Un’idea un po’ balzana: correre i 42 km di una maratona tra le rampe dei box e il cortile. Per solidarietà, e per dimostrare che anche gli esercizi a casa sono allenanti. Il racconto di Carmela Vergura.
L’idea è nata da un’iniziativa di Altra Running a favore del Banco Alimentare, per dare un sostegno a coloro che in questo periodo sono in difficoltà. Con una donazione libera mi sono iscritta anche io alla #virtual42.
Ogni persona iscritta poteva scegliere se fare: 42 piani di scale, 42 push-up, 42 km di camminata in casa, 42 km di corsa sul treadmill, 42 salti alla corda, 42 minuti di ginnastica, 42 km sui rulli, 42 salti… l’importante era comunque arrivare al numero 42, come i km della maratona di Milano che si sarebbe dovuta svolgere proprio il 5 aprile, in quel di Milano.
#Virtual42 è stata una challenge sportiva virtuale, che ha attivato centinaia di persone in tutta Italia, nelle proprie case, secondo le regole del periodo che stiamo vivendo.

Per la sottoscritta è stata una sorta di “sfida del criceto”. L’occasione per allenare la testa, capire anche che cosa provano le persone che competono in gare a circuito di 1 km, correndo per 12 o 24 ore.
Quindi mi sono inventata un giro di 110 metri da ripetere 383 volte di seguito, per un totale di 42 km, ovvero la distanza maratona.
Il percorso: partenza dalla porta di casa, 20 metri di auto-bloccanti, 30 metri di corridoio nei tunnel dei garage, 10 metri di rampa, 50 metri di prato. Totale appunto 110 metri.
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Domanda della sottoscritta alle sue gambe: riuscirà la matta a girare come un criceto per 383 volte su un percorso di 110 metri, considerando che è più di un mese che non corre, cioè dallo stop causato dal Covid-19?
In questo periodo di #stiamoacasa, il training della sottoscritta è stato quello di fare un sacco di attività a corpo libero in casa.
Cardio fit, functional fit, tabata, circuiti aerobici, pilates, scatti sulla rampa di 10 metri, allenamenti con i pesi, carichi di squat sulle gambe, addominali e via di questo passo… per 2 o 3 ore al giorno. Risultato: ho allenato molto bene cuore e apparato muscolo scheletrico.
Obiettivo raggiunto! Ho concluso la mia maratona domestica
Infatti, da vecchia saggia dello sport, il traguardo dei 42 km è stato raggiunto in 6 ore e 16 minuti di corsa e camminata continua, girando 383 volte.
La testa, la parte più delicata, ha fatto la sua parte! Mentalmente dovevo tenere la concentrazione per 383 giri, nonostante una crisi dal duecentesimo al trecentesimo giro, quando i miei vicini (tifosi incuriositi che guardavano dai balconi), erano intenti a mangiare per pranzo.
Per segnare i giri, mio marito aveva preparato un pannello con 4 fogli in A4, da 1 a 100, da 101 a 200, da 201 a 300, da 301 a 383. Ogni volta che passavo davanti al pannello, segnavo il giro completato.
Ora d’inizio: alle 9.00 del mattino, con un bel lenzuolo-striscione dei vicini a me dedicato: #andràtuttobene, forza Carmela!
Mia figlia Elisa che mi ha disegnato un bellissimo e significativo pettorale #stopcovid-19.
Sono convinta che aver fatto una maratona in questo periodo di stop forzato è stato coraggioso, un misto di pazzia, una dose di buona volontà.
Non c’è bisogno di correre per preparare una maratona
Aver allenato il corpo tutti i giorni, costantemente, con carichi progressivi, con lavori diversificati, sempre con un buon riscaldamento iniziale, una parte centrale del lavoro sempre con finalità allenanti dei vari apparati, un buon lavoro grazie al pilates e allo yoga, hanno dimostrato che non c’è bisogno di uscire a correre a tutti i costi o fare delle lunghe passeggiate e rischiare multe salate.
Io non ho sfidato nessuno se non me stessa. Sicuramente usciremo da questo periodo con la testa cambiata e con abitudini diverse. Del Covid-19 ricorderemo anche cose che mai avremmo pensato di fare: come la maratona da criceto e le gare virtuali on line!
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