Quando i grandi uomini hanno grandi passioni, nascono grandi cose. Reinhold Messner non ha mai avuto mezze misure. Ha dedicato 40 anni della sua vita alle imprese più estreme. Ha aperto nuove frontiere non solo come scalatore (ed è stato uno dei più grandi al mondo), ma anche come esploratore. Nelle regioni polari e nei deserti.
Negli ultimi 15 anni è stato impegnato in un progetto destinato a raccontare – e a trasmettere – il suo amore per la montagna. Si tratta del Messner Mountain Museum (MMM), quello che lui considera «il mio 15° Ottomila». Non un singolo museo, in realtà, ma cinque diverse strutture in altrettante location particolari delle Alpi. La sede principale è MMM Firmian a Bolzano. Le altre sono MMM Juval in Val Venosta, dedicato al mito e alla sacralità della montagna; MMM Ortles a Solda, che racconta il mondo dei ghiacci; MMM Dolomites sui monti del Cadore, che parla di roccia e alpinismo dolomitico; e infine l’ultimo nato (lo scorso luglio), MMM Ripa a Brunico, dedicato ai popoli della montagna. Visitare questi musei è l’occasione per “toccare con mano” l’esperienza dell’esplorazione, della scoperta, del ribaltamento dei luoghi comuni.

MMM Firmian (Bolzano)
Il percorso espositivo si snoda tra le torri, le sale, i cortili ed offre al visitatore una visione d’insieme dell’universo montagna. Opere, quadri, cimeli, reperti naturali raccontano lo stretto rapporto che unisce l’uomo alla montagna, l’orogenesi delle catene montuose, il legame tra montagna e religione, la maestosità delle vette più famose del mondo, la storia dell’alpinismo e l’odierno turismo alpino. Nelle sere d’estate Firmian diventa palcoscenico per conferenze, rappresentazioni musicali, danza e teatro.
MMM Juval (Castelbello, Bolzano)
Il castello di Juval, arroccato sulla collina all’imboccatura della Val Senales, accoglie il museo che Reinhold Messner ha voluto dedicare al mito della montagna. Per molti popoli in tutto il mondo la montagna è sacra, dall’Olimpo all’Ararat, dal Sinai al Kailash, dal Fujiama in Giappone all’Ayers Rock in Australia. Il museo custodisce una raccolta di dipinti con vedute delle grandi montagne sacre, una preziosa collezione di cimeli tibetani, maschere provenienti dai cinque continenti, la stanza Tantra ed in cantina gli equipaggiamenti delle spedizioni di Reinhold Messner. Un museo ricco di bellezza e di emozioni. Da visitare accanto al castello i ripidi vigneti dell’azienda agricola Unterortl e l’accogliente osteria di Schlosswirt Juval.

MMM Ortles (Solda)
Il museo si trova a Solda (1900 m.) alle pendici dell’Ortles e richiama nella sua struttura architettonica i crepacci di un ghiacciaio. È dedicato al ghiaccio ed espone la più vasta collezione di dipinti con vedute dell’Ortles. Da visitare nei pressi del museo il maso Yak&Yeti con ristorante ed allevamento di yak, il minimuseo Alpine Curiosa.
MMM Dolomites (Cadore)
Il Dolomites sorge sul Monte Rite (2181 m.) nel cuore delle Dolomiti, tra Pieve di Cadore e Cortina d’Ampezzo. Allestito in un forte della Grande Guerra e dedicato all’elemento “roccia”, racconta la storia dell’esplorazione e dell’alpinismo dolomitico. Nella galleria trovano spazio, dalla collezione Reinhold Messner, quadri ed opere rappresentati le Dolomiti dal Romanticismo fino all’arte contemporanea. Le vedute artistiche si alternano magicamente agli scorci panoramici delle finestre del museo sulle vette circostanti.
MMM Ripa (Brunico)
Il castello di Brunico in val Pusteria custodisce il quinto museo, MMM Ripa, dedicato ai popoli di montagna. L’esposizione comprende opere ed oggetti d’uso quotidiano delle più importanti culture di montagna del mondo. Lo sguardo sui grandi temi che definiscono la vita di questi popoli, come natura, religione, tradizioni, cultura ed anche turismo, ci permette di osservarne le caratteristiche comuni e le differenti peculiarità. “Ripa”, il nome del museo, significa “uomo di montagna” in lingua tibetana.Nelle cantine del castello si apre al visitatore il misterioso mondo degli abitanti delle montagne del continente africano e dell’Oceania: i Damara del massiccio montuoso del Brandberg in Namibia; i Masai dell’Africa orientale; i Tuareg delle montagne dell’Air; i Dani della Nuova Guinea. In una grotta è stato ricostruito l’arcaico mondo dell’età della pietra, come nel Wadi Rum in Giordania.
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