[1] Il sostegno del Comune a una manifestazione che ha come unico scopo la promozione dell’acquisto dell’auto privata appare in netto contrasto con l’obiettivo di riduzione del numero di automobili private circolanti, a prescindere dalla loro alimentazione;
[2] La concessione di spazi pedonali, i più prestigiosi e centrali della città, per l’esposizione di automobili è in aperta contraddizione con il realizzarsi del cambiamento culturale necessario a riconsegnare a chi vive nella nostra città – in particolare agli utenti deboli – spazi pubblici sempre più sicuri e attrattivi, capaci di favorire l’adozione diffusa di una mobilità non inquinante.
[3] L’agevolazione economica concessa al comitato organizzatore (80% di riduzione del canone di occupazione suolo, pari a uno sconto di 365.000€ nel 2021 e di 412.000€ nel 2022) appare sorprendente in sé, in quanto non rientra tra i compiti istituzionali del Comune attuare una politica industriale di supporto al settore automobilistico, e preoccupante a fronte delle ristrettezze economiche che l’amministrazione comunale si trova a fronteggiare per l’emergenza post-Covid.
La superficie della nostra città – ricordano i firmatari della lettera, è di 181 chilometri quadrati. Su cui circolano ogni giorno un milione di automobili. Il tasso di motorizzazione di Milano è uno dei più alti d’Europa: 48,9 auto ogni 100 abitanti. Parigi ne ha 25, Copenhagen 29, Londra 30, Berlino 33, Barcellona 36.
Il dato diventa ancora più insostenibile se raffrontato con l’altissima densità abitativa della città (7.500 ab/kmq). È dall’incrocio di questi dati che nasce l’emergenza spazio pubblico a Milano. Chi volesse firmare la lettera, può farlo collegandosi a questo link:
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