Una bella escursione di fine autunno in Valtellina. Un percorso che sale alla cima del Monte Bassetta, tra alpeggi e boschi, sulle orme di Walter Bonatti.
Ci troviamo in Bassa Valtellina, poco prima che l’Adda si getti nel Lago di Como, e più precisamente a Dubino dove ha inizio il Sentiero Walter Bonatti, creato dalla sezione CAI di Novate Mezzola Verceia nel 2014 in memoria del famoso alpinista. Si tratta di un trekking impegnativo che, in circa 25 km di sviluppo e 3.100 metri di dislivello, collega il paese natale di Bonatti a Bagni di Masino, passando per la Val dei Ratti. È un percorso che richiede un ottimo allenamento, oltre ad una buona esperienza di montagna, perché presenta tratti di difficile orientamento ed esposti.
Il nostro itinerario: da Dubino al Monte Bassetta
Ma non spaventatevi! Non è questo l’itinerario che vi proponiamo, bensì una parte della prima tappa che, partendo dalla casa in cui visse Bonatti, in frazione Monastero di Dubino, raggiunge la vetta del Monte Bassetta. Un itinerario che passa per boschi e alpeggi che sembrano non aver sentito lo scorrere del tempo, circondati da suggestivi panorami sulle Alpi Retiche, le Alpi Orobie, le Lepontine, la Valchiavenna e il Lago di Como.
L’itinerario richiede, in ogni caso, buon allenamento e capacità di “andare per monti”. Ma è possibile renderlo più facile seguendo le indicazioni riportate nelle note tecniche. In ogni caso non prendetelo sottogamba.
Punto di partenza è la casa in cui abitò Walter Bonatti in frazione Monastero di Dubino. Da qui iniziamo la nostra escursione seguendo le numerose indicazioni per il Sentiero Bonatti, che attraversa la piccola frazione fino ad un bivio. Tralasciato il Sentiero dell’Acqua, da cui poi ritorneremo, prendiamo il percorso che sale dolcemente nel bosco in direzione ovest-nord-ovest, verso la Cava-San Giuliano.
Leggi anche: Un trekking fra le Alpi Apuane, nella Valle del Lucido
Con un bel tratto a mezzacosta nel bosco, raggiungiamo il rudere della Calchera, dove il sentiero prosegue alle sue spalle. Ora la situazione si fa più impegnativa perché la nostra traccia segue lo spartiacque fra Valtellina e Valchiavenna, risalendolo con numerosi tornanti.
Al termine del crinale si esce dal bosco, e ci troviamo davanti ad un suggestivo pianoro costellato di baite diroccate e ciò che resta della chiesetta di San Giuliano. In questo tratto della salita, come in molti altri più avanti, si consiglia vivamente di fermarsi laddove la vegetazione è più rada per osservare il panorama, come ad esempio le stupende e sinuose anse dell’Adda.
Superata la chiesetta ci troviamo su una strada sterrata che seguiamo per un breve tratto verso destra, fino ad incrociare la strada consortile Cino-Alpe Piazza. Pochi metri più in basso (destra) troviamo il cartello che segnala il proseguo del nostro sentiero che sale in una selva di castagni, intercettando in diversi punti la carrozzabile, fino al parcheggio appena sotto l’alpe Piazza.
Oltrepassata una sbarra, saliamo in direzione delle baite più a monte, scoprendo un luogo incredibile: un ampio prato che forma una stupenda terrazza panoramica sul Lago di Como e le montagne circostanti, incorniciato da baite ben curate, che regalano al luogo un aspetto ancora più accogliente e rilassante
La risalita della cresta del monte Foffricio
Dall’Alpe Piazza la solfa cambia decisamente. Per raggiungere la nostra meta, seguiremo la ripida e panoramica cresta a cavallo tra Valtellina e Valchiavenna. Raggiunte le prime case della frazione, seguiamo i segnavia rosso-bianco-rosso fino a raggiungere una caratteristica fontana in pietra. Da qui, seguendo l’indicazione del sentiero numero 24 per il monte Foffricio e il Sentiero Walter Bonatti, proseguiamo verso sinistra. Costeggiamo alcune baite ed entriamo in un bel bosco di pini silvestri.
Il sentiero, sempre ben marcato, parte subito ripido e faticoso e risale l’ampio dosso con una seri di tornanti. Spesso si aprono delle finestre tra la vegetazione che creano delle bellissime vedute dove è, assolutamente, consigliabile fermarsi qualche minuto ad ammirare la vista sul sottostante Lago di Novate Mezzola, il Fiume Mera e la Valchiavenna.
Dopo aver attraversato un suggestivo pianoro di betulle, con una serie di tornanti e un deciso traverso verso destra, usciamo dal bosco in corrispondenza del Monte Foffricio, la cui cima è occupata da un ripetitore. Il sentiero prosegue verso sinistra fino a raggiungere una palina (asta di segnalazione)dove abbiamo due possibilità: iniziare il rientro a valle seguendo le indicazioni verso i Prati dell’O, oppure proseguire diritto, verso la nostra meta.
Ora il gioco si fa duro
Decido di proseguire per il Monte Bassetta, seguendo l’indicazione. Appena superata la palina, ci troviamo ad affrontare un’erta e dritta salita che lascia senza fiato e che prosegue fino a un primo poggio.
Questo tratto continua a risalire il crinale che separa la bassa Valtellina dalla bassa Valchiavenna, e che ora si fa sempre più stretto e propone numerosi passaggi molto panoramici, ma anche alcuni facili tratti su roccette esposti. Per cui prestate attenzione, specie in presenza di neve e/o ghiaccio.
Anche in questo tratto non mancano le stupende viste panoramiche come quella che si apre sulla piana di Chiavenna, con una visuale di impagabile bellezza sul “patagonico” profilo del Sasso Manduino, la stupenda parete rocciosa posta fra Valle dei Ratti e Val Codera. Verso quota 1.400, il sentiero torna a farsi più agevole, fino ad incrociare il sentiero che sale da Verceia.
Sulla cima del Monte Bassetta
Ormai ci siamo, ancora gli ultimi sforzi e, usciti da un bel bosco di abeti, ci aspetta il lungo e dolce crinale che porta alla cima del Monte Bassetta. Il monte, in realtà, non è altro che un arrotondato poggio erboso. Da qui si gode di un incredibile panorama a 360° dominato a sud dal Lago di Como e, a nord, dalla cima del Monte Brusada, un cocuzzolo dall’aspetto molto severo, oltre che di alcune fra le più importanti cime della Val Codera e della Valle dei Ratti: il monte Matra, il pizzo di Prata, la Punta Redescala, il Sasso Manduino, il pizzo Ligoncio.
Dopo aver ammirato il suggestivo panorama, ritorniamo sui nostri passi per portarci alla sottostante Alpe Bassetta, che abbiamo intravisto all’andata, dalla quale inizia il nostro ritorno.
L’Alpe Bassetta è il punto in cui il Sentiero Bonatti prosegue verso destra, in direzione del Monte Brusada, ma offre anche la possibilità di ritornare verso valle raggiungendo i sottostanti Prati dell’O.
Il nostro sentiero parte proprio dalla fontana del baitone, e scende diretto verso il fondovalle con un bel percorso che attraversa la Costiera dei Cech fino a raggiungere le baite dei Prati dell’O. il sentiero è molto belle ed agevole, ed attraversa un bellissimo bosco di betulle e poi di latifoglie, con vista sulle Orobie.
Si scende verso Dubino
Raggiunti i Prati dell’O, scendiamo tra le baite fino a incrociare la strada consortile per l’Alpe Piazza e la seguiamo verso destra. In breve arriviamo ad un bivio sulla nostra sinistra dal quale parte la vecchia mulattiera per Cino, indicata da una palina segnavia. Attenzione: se dovete tornare all’Alpe Piazza proseguite diritto fino ad arrivare ad un tornante verso sinistra, posto in corrispondenza della prima case dell’Alpe.
Imboccata la nostra mulattiera, iniziamo a scendere superando la zona del Gag e affrontiamo una lunga serie di tornanti che scendono lungo la Val Maronara fino a raggiungere una cappelletta posta in una piccola radura.
La mulattiera prosegue fino a raggiungere una presa d’acqua con una fontanella, dove inizia una cementata che attraversa una splendida pineta. Evitando il sentiero che sale a Prati Nestrelli, in breve arriviamo al campo sportivo di Cino. Superato il campo sportivo, entriamo in paese e ci portiamo nella sua parte bassa, raggiungendo Via S. Giuliano che seguiamo verso destra, portandoci all’inizio della strada consortile percorsa la mattina.
L’ultima fatica è risalire questa strada per circa mezz’ora, fino a raggiungere la bellissima mulattiera per Dubino, posta sulla nostra sinistra ed indicata da una palina segnavia vicino ad una fontanella.
Scendiamo seguendo l’antica mulattiera, che rappresenta uno dei resti del fitto reticolo di strade militari della Linea Cadorna in Valtellina. La discesa è ripida e, velocemente, raggiungiamo un bivio dove svoltiamo a destra e proseguiamo fino ad incrociare il Sentiero dell’acqua. Prendiamo il sentiero che, alternando alcuni saliscendi, ci riporta al bivio al bivio incontrato al mattino, ritornando al punto di partenza.
NOTE TECNICHE
Punto di partenza/arrivo: Monastero di Dubino (265 m)
Quota massima raggiunta: Monte Bassetta (Dislivello 1.746 m)
Dislivello: 1.500 m
Tempo: 9 ore A/R senza soste
Difficoltà: EE, escursionisti esperti
Nota: volendo è possibile ridurre fortemente il dislivello (700 m circa), partendo dalla località Alpe Piazza, raggiungibile con la carrozzabile che passa da Cino, previo acquisto del relativo permesso presso il bar presente nel centro del paese. Attenzione: non seguite le indicazioni di Google, ma arrivati a Cino chiedete informazioni in paese per prendere la strada giusta!
Chi desidera maggiori informazioni sul Sentiero Bonatti può cliccare qui.
© riproduzione riservata