Ecco chi è Paola Gianotti, l’ultracycler italiana che ha pedalato sui rulli macinando 366 km in 12 ore. Per raccogliere fondi per una terapia intensiva.
Paola Gianotti nasce a Ivrea nel 1981 ed è una mia cara amica. Una ragazza che ha sempre vissuto di viaggi e di sport, capelli ricci e quadricipiti di ferro. Una grande passione, quella per i viaggi e lo sport, che ha ereditato dai suoi genitori. Paola è una donna che a 34 anni si è inventata un modo di vivere tutto suo, realizzando i suoi sogni.
Dopo la laurea in economia e commercio, Paola Gianotti apre un’agenzia di organizzazione eventi. Il lavoro però non la soddisfa pienamente. Da qui la decisione di fare il giro del mondo in bicicletta, per provare a entrare nel Guinness dei primati.
Parte l’8 marzo 2014 da Ivrea, con il supporto di un team pronto ad assisterla. Francia, Spagna, Portogallo, Argentina, Ande, Cile, Perù, San Francisco, Phoenix…dove viene investita da un veicolo pesante. Uno stop di alcuni mesi per rimettersi in piedi dopo il terribile incidente, in cui subisce la frattura di una vertebra cervicale. In quei mesi Paola non si arrende, e dopo essersi ripresa sceglie di ripartire esattamente dal punto dell’incidente, per portare a termine il suo sogno.
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Arriva il World Guinness Record
Paola riparte quindi da Phoenix, prosegue per il Nord America, e poi Australia, Singapore, Malesia… ritorna verso l’Italia risalendo a Trieste, attraversando Turchia e Montenegro. In totale 144 giorni e 29.430 km. Al termine del giro, Paola viene torna nella sua città, Ivrea, il 30 novembre 2014. È il primo Guiness World Record, che migliora di otto giorni il precedente.
In seguito a questa impresa, nel 2014 Paola scrive il suo primo libro Sognando l’Infinito, in cui racconta la storia del cambiamento della sua vita, dall’ideazione del giro del mondo alla realizzazione vera e propria di questa impresa.
Nello spirito e nella testa di questa piccola piemontese sorridente ci sono altri sogni, e così nel luglio del 2015 partecipa alla RedBull Trans-Siberian Extreme, una pedalata sulla linea della Transiberiana (la famosa ferrovia che unisce Mosca a Vladivostok): 9.000 km in 14 giorni, 60.000 metri di dislivello, attraverso nove fusi orari e sette zone climatiche diverse, con tappe anche da 1.400 km. Unica donna al via, e un altro record da mettere in bacheca.
Nel 2016 Paola diventa testimonial della campagna, promossa dal programma Caterpillar su Radio Rai 2, per la candidatura della bicicletta come premio Nobel della pace, e percorre 2.000 km da Milano a Oslo. Il premio Nobel della Bicicletta come simbolo di pace viene destinato alla squadra di ciclismo afgano, per permettere alle cicliste di quel Paese di allenarsi con biciclette più moderne.
Un’altra impresa: 48 Stati in 48 giorni
Il 1° maggio 2016 Paola parte per una nuova impresa: 48 Stati in 48 giorni! Pedala per 11.543 km attraversando tutti gli Stati Uniti d’America. Di giorni, però, ne impiega solo 43. La sua impresa sportiva anche questa volta ha una finalità solidale: raccogliere fondi per l’acquisto di 73 biciclette per altrettante donne in Uganda. Oltre al grande regalo di solidarietà, per Paola è nuovo Guiness World Record.

Nel 2017 Paola si inventa un altro Guiness World Record: il giro del Giappone. Attraversa il Paese da nord a sud: 2.740 km in nove giorni (pedalando con una media di 308 km al giorno). Con questa impresa, Paola continua il progetto di solidarietà iniziato nel 2016: raccogliere i fondi per creare una micro-officina a Karamoja (Uganda) e formare dei meccanici locali in collaborazione con Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo.
Dal 2017 Paola diventa testimonial della campagna Io rispetto il ciclista, a tutela della sicurezza dei ciclisti sulle strade d’Italia. A favore di questa causa si inventa Il Giro di Paola. Nel mese di maggio 2018 percorre tutte le tappe del Giro d’Italia, precedendo di un giorno il percorso dei professionisti in gara. Pedalando per oltre 3.000 km e superando i 40.000 metri di dislivello, ripercorre le orme di Alfonsina Strada, prima e unica donna che nel 1924 ha partecipato al Giro d’Italia (a questo proposito, leggete l’interessante articolo di Maria Teresa Montaruli sul blog Ladra di Biciclette).
Paola è molto determinata a portare avanti questo progetto di tutela dei ciclisti, dopo aver vissuto sulla propria pelle il terribile incidente avvenuto in America.
Nel 2019 Paola, più determinata che mai, ripete il giro d’Italia in bicicletta. Questa volta la campagna non è portata avanti solo con le sue poderose pedalate. Il progetto Io rispetto il ciclista vuole sensibilizzare le persone su una tematica importante, e fare in modo che possa essere introdotto nel Codice della Strada il divieto di sorpasso a meno di un metro e mezzo di distanza dal velocipede.
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Arriva il 2020. Paola ha tanti progetti, che in parte già realizza. Tanto per cominciare apre un’associazione sportiva, la Paola Gianotti Academy, pronta ad accogliere tutti – dai più piccoli ai più grandi – per pedalare, camminare, fare sport e viaggiare assieme.
Organizza insieme ad altre tre amiche – Carmela, Mathilde e Cristina – una manifestazione di ciclismo non agonistico tutta al femminile, la 100×100 Donne In Bici. La prima edizione era prevista il prossimo 21 giugno, ma è stata purtroppo rinviata all’autunno a causa dell’epidemia di Covid-19. Come rinviati o annullati sono stati tutti gli altri eventi sportivi. Peccato, perché in Italia, per la prima volta, avremmo visto una community di tante donne provenienti da tutta l’Europa partecipare a un evento in bicicletta.

12 ore sui rulli, la pedalata da record ai tempi del Coronavirus
Nel periodo del Covid-19 la situazione è difficilissima per tutti. Per lei, che è abituata a pedalare in spazi aperti, viaggiatrice del mondo e coach motivazionale per aziende, diventa difficile pensare di non poter fare nulla per aiutare gli altri. Così Paola si inventa un altro record: sabato 18 aprile pedala sui rulli per ben 12 ore.
Una pedalata sulla bici da corsa del suo sponsor, Cinelli, per raccogliere i fondi necessari all’acquisto di mascherine chirurgiche per l’ospedale infantile di Torino. La previsione era di arrivare a 350 km, ma Paola li ha superati abbondantemente arrivando a 366. Il record è stato trasmesso in diretta sui canali Facebook, utilizzando la piattaforma di Zwift. In questo modo altri ciclisti hanno potuto accompagnarla virtualmente e fare una donazione.
E che dire degli ospiti in diretta online? Chiappucci, Fondriest, Petacchi, Ballan, e poi Massimiliano Rosolino, Martina Dogana, Norma Gimondi, Alessandra Cappellotto, Davide Cimolai, Sergio Sgrilli, Paolo Bettini, Stefano Mei, Massimo Ghirotto, Paolo Viberti… e anche la nuova regina dello sci, Federica Brignone, con la mamma Ninna Quario.
“È stata una dodici ore incredibile. Difficile ripercorrere tutte le emozioni vissute – ha scritto Paola Gianotti sulla sua pagina Facebook -. Un susseguirsi di campioni internazionali di fronte a me, che mi incitavano e mi davano forza. Tante risate, consigli, aneddoti e riflessioni sulla vita. Una crisi iper-glicemica da troppi zuccheri dopo 7 ore (solo io potevo mangiare troppo durante la pedalata…ahahah). Un gruppo di amici stupendi che ha sempre pedalato con me. Una meravigliosa Cristina Doimo alle spalle che ha gestito il tutto con me, dall’idea alla realizzazione, e l’insostituibile supporto di Stefano Orso Fiet. Un immenso Fabrizio Malisan che ha tenuto 12 ore di diretta. I miei incredibili sponsor che hanno donato tantissimo per la causa, e soprattutto tutti voi meravigliosi che mi seguite, supportate e sostenete ogni giorno di questa vita favolosa! Grazie”.
La sua pedalata ha raccolto oltre 6.000 euro attraverso la piattaforma Go Found Me. All’asta la bicicletta da record usata da Paola in Giappone, e la più bella vittoria: sapere che con la forza delle gambe anche questa volta ha realizzato qualcosa di grande per gli altri.
Questa è la mia amica Paola Gianotti, unica, speciale. Non sai mai quali sogni si impigliano nei suoi capelli ricci (ultimamente ancora più ricci a causa della chiusura dei parrucchieri). È spontaneo voler bene a questa ragazza, che non si arrende davanti a nulla, che nessuno riesce a fermare. Perché lei, con la sua solidarietà, va più veloce del vento.
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