Sembrava una vita perfetta, quella del modenese Adriano Zito: gli studi da geometra, il matrimonio, due figli. Poi un magazzino di abbigliamento che rende bene. Così bene, da potersi concedere svaghi come le competizioni in auto nel deserto e molti viaggi in giro per l’Africa. Insomma: un imprenditore fortunato, che riesce a godersi i frutti del suo lavoro.
E invece no. A un certo punto, Zito mette tutto in discussione. «Il tran-tran quotidiano ha cominciato ad andarmi stretto», racconta. «Ero irrequieto, insoddisfatto. Volevo dedicarmi – anche professionalmente – alle cose che più amavo». Detto e fatto. Un’idea in testa, Adriano Zito già ce l’ha: importare in Italia la formula della Marathon des Sables. Una adventure-race organizzata ogni anno dai francesi nel deserto del Marocco. Quasi 250 chilometri a piedi, di corsa, su e giù per le dune. Sulle spalle, lo zaino che contiene i viveri per una settimana. Un massacro. Che però raccoglie ogni volta centinaia di iscrizioni.
Zito decide di provare. Cede il magazzino di abbigliamento al socio, e compera sette fuoristrada, oltre a tende e celle frigorifere. Un investimento di circa 400 milioni di lire (è il 1998). Poi si trasferisce in Tunisia, e comincia a mettere in piedi la «sua» corsa. Un itinerario più breve (120 chilometri), diviso in cinque tappe. Al termine di ognuna, i concorrenti avrebbero trovato ad aspettarli cibo caldo e il sacco a pelo.
I primi a entrare nell’equipe di Adriano Zito sono i suoi amici più cari e i vecchi compagni di scuola. Si offrono di aiutarlo a cucinare, montare e smontare le tende, guidare le auto e assistere i partecipanti. Al momento del via, la «100 km del Sahara» conta 18 concorrenti. Oggi siamo arrivati a circa 200. E tra gli sponsor, ci sono marchi come Barilla, Consorzio Parmigiano Reggiano, Consorzio Brunello di Montalcino.
Un successo che ha spinto Adriano Zito a moltiplicare le proposte. La sua società, Zitoway, organizza oggi vari eventi sportivi all’anno, e collabora con un’agenzia turistica specializzata in viaggi per runners (Terramia di Ferrara).
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