Non gli è bastato essere finisher lo scorso anno. Anche il prossimo maggio Gian Gavino Buseddu sarà al via della 100 km del Passatore. Con le idee ben chiare e un obiettivo generoso: correre per la onlus Disabilincorsa.
Lo scorso anno, Gian Gavino Buseddu – come ha raccontato su Action Magazine – aveva corso la 100 Km del Passatore con un duplice obiettivo: non solo riuscire ad arrivare al traguardo (che già non è cosa da poco), ma anche mettere insieme una squadra di persone disabili che potesse in qualche modo partecipare all’impresa, per dare voce e visibilità a chi vorrebbe praticare sport ma non è in grado di farlo in maniera autonoma.
Detto e fatto. Gian Gavino in “combutta” con Michele Pavan, presidente della onlus Disabilincorsa, aveva corso accompagnato lungo i 100 km di gara da ragazzi non vedenti in sella a tandem. E quest’anno è pronto a fare il bis.
Una gara che non è una passeggiata
Così dall’inizio dello scorso gennaio Gian Gavino si è buttato a capofitto nella preparazione della gara. Come? “Ho iniziato allenandomi quasi sempre sei volte alla settimana. All’inizio coprendo circa 100 km settimanali, per arrivare poi gradualmente alle settimane di carico vere e proprie – in questo mese di aprile – mettendo nelle gambe 150 km alla settimana (e comunque mai meno di 20 km al giorno)”.
Il mese di febbraio in realtà non è andato benissimo. Gian Gavino ha voluto sperimentare un cambio scarpa e l’ha pagato malamente: per tutto il mese un fastidioso dolore alla caviglia sinistra non gli ha permesso di allenarsi come avrebbe voluto. Tanto che non era nemmeno più sicuro di riuscire a presentarsi a Firenze il prossimo 25 maggio.
Ma Gian Gavino è un tipo tosto. Dalla terra di Sardegna ha preso il carattere fiero e determinato. E così è andato avanti come un panzer, e il 31 marzo ha corso il primo vero lungo in vista della 100 km: il Sea Trail Porto Corallo organizzato dalla sua società, i Sarrabus Runners. “Ho scelto la traccia lunga, quella da 50 km con 1.900 metri di dislivello positivo – racconta -. E mi sono accorto di essere finalmente tornato in bolla. Non corro mai trail, ma nonostante tutto per buona parte della gara (nonostante la stessi affrontando come allenamento) mi sono attestato in sesta posizione. Ho tagliato il traguardo al nono posto… e mi sembra pazzesco, perché avevo camminato tutte le discese tecniche per preservare le articolazioni per il Passatore. In ogni caso ho chiuso in 5 ore e 38 minuti”.
Lunghissimo sì, ma diviso in due
A metà di questo mese, è ormai tempo di fare un lunghissimo. “Ma decido di spezzarlo, più che altro per la testa – spiega Gian Gavino -. Faccio 30 km sabato sera sulla bellissima Alghero-Bosa, strada super panoramica che corre lungo un tratto di costa, con salite molto impegnative. Tengo una velocità inferiore ai 5 minuti/km. Domenica mattina invece corro 40 km a sensazione”.
Se tutto andrà come da previsioni, insomma, il Passatore è dietro l’angolo. “Le sensazioni al momento sono buone, il fisico è ok, la testa è convinta di ciò che sto facendo”. Manca solo un ultimo lunghissimo, a fine mese, di 60 km. Dopo di che, i giochi saranno fatti.
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