Questa estate niente viaggi all’estero, ognuno a casa propria. In Europa sono esclusi gli sconfinamenti, anche verso località raggiungibili in automobile.
Il settore dei viaggi sarà uno di quelli più penalizzati dall’effetto Coronavirus. È di pochi giorni fa la notizia che Lonely Planet sta chiudendo i suoi uffici a Melbourne e Londra. Una decisione che la dice lunga sulle prospettive del settore, se anche la “guida delle guide” decide di dare forfait.
Quando usciremo dal lockdown – stressati, impauriti, lontani uno dall’altro, con una mascherina a coprirci la faccia – non avremo probabilmente la voglia e le energie mentali per programmare un viaggio oltre confine. Sempre che poi sia permesso farlo (le ultime notizie segnalano infatti il blocco dei confini). In ogni caso useremo l’automobile per spostarci. Prima di prendere l’aereo, dovrà probabilmente passare ancora un bel po’ di tempo.
E quindi dove andremo? Gli addetti ai lavori parlano chiaro: questa estate niente viaggi all’estero, ognuno resterà a casa propria, vale a dire nel proprio Paese. Tanto che nell’ultimo periodo sono stati completamente ribaltati i piani di marketing: tutti i Paesi europei in questa estate 2020 si rivolgono esclusivamente al turismo domestico.
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“Abbiamo ricevuto dal Ministero danese il mandato di promuovere lo staycation (vale a dire la vacanza domestica, ndr) con una campagna rivolta ai danesi per invitarli a trascorrere le proprie vacanze in Danimarca. Una novità questa per VisitDenmark, che si è sempre e solo occupato di branding internazionale, e non di promuovere la Danimarca per i danesi”, dice Giulia Ciceri, marketing and press coordinator di Visit Denmark, l’ente danese di promozione del turismo.
Del resto incentivare gli spostamenti interni pare essere in questo momento l’unica arma per far sopravvivere il settore. E anche l’Italia si sta muovendo in questa direzione.
Da un sondaggio di Confturismo-Confcommercio realizzato in collaborazione con Swg – come scrive il Sole 24 Ore – è emerso che la metà degli intervistati dichiara di voler fare una vacanza appena l’emergenza sanitaria finirà, e l’83% degli italiani la farà in Italia; il 16% teme invece di non avere una disponibilità economica sufficiente per viaggiare e il 44% lo farebbe se potesse detrarre parte del suo costo. Non a caso si sta addirittura pensando a incentivi fiscali per chi resta nel proprio Paese.
Dalla Germania, quest’anno niente tedeschi in Italia
“Per tutti i Paesi europei, nel 2020 il turismo interno è il più importante – considera anche Ulrich Rüter, direttore per l’Italia dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo –. Il Paese di riferimento per i tedeschi è quindi la Germania. L‘Italia resta ovviamente una delle mete di viaggio preferite dai tedeschi. Nonostante la voglia di viaggiare, però, quest’anno nostri connazionali trascorreranno le vacanze estive prevalentemente in Germania. E non si prevedono grandi flussi turistici neanche al contrario, dall’Italia alla Germania”.

Cosa faranno quindi quest’estate in Germania i tedeschi, abituati a “scendere” in Italia per godere il nostro sole e il nostro mare? “Le escursioni a piedi e in bicicletta saranno le attività più gettonate – prevede Rüter -. Le campagne marketing dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo si inseriscono tra l’altro molto bene in questo contesto: viaggi nella natura e sostenibilità. Le mete più gettonate: le coste e l’entroterra, i laghi del Nord, i paesaggi del centro e dell’est della Germania, i laghi al Sud, le Prealpi e le Alpi”.
Austria: natura in pole position tra le scelte di vacanza
Anche Christian Kresse, direttore generale dell’Ente Regionale per il Turismo della Carinzia (Austria), è convinto che la natura giocherà un ruolo di primo piano nelle vacanze 2020.
“Le recenti indagini di mercato, incrociate con altre fonti interne, confermano che il desiderio di viaggiare è immutato. Anche se con questo nuovo scenario i comportamenti dei turisti cambieranno – considera Kresse -. Fermo restando che il tema della sicurezza resterà centrale, prevediamo un certo interesse per il “movimento” nella natura come l’escursionismo a piedi e il ciclismo in mountain bike o su strada. E per queste due forme di turismo, da tempo la Carinzia collabora con l’Italia su due progetti importanti come l’Alpe-Adria Trail e la Ciclovia Alpe Adria. Due proposte che a breve termine saranno sempre al centro della nostra attenzione, anche per gli ottimi rapporti che abbiamo con i nostri amici del Friuli Venezia Giulia”.
Kresse in ogni caso è combattivo: “È noto che ogni crisi porta con sé anche nuove opportunità, se si sanno cogliere. La nostra priorità ora è prepararci sotto il profilo dell’ospitalità per quando l’emergenza sarà conclusa. E nel contempo, continueremo a informare i nostri ospiti sulle offerte della destinazione Carinzia”.

Per le vacanze 2020, outdoor in primo piano anche in Svizzera
Persino la Svizzera, che per le regioni del nord Italia ha sempre rappresentato un diversivo alle montagne di casa nostra, quest’anno è rassegnata a non accogliere turisti italiani. “Prevediamo di doverci confrontare con diminuzioni massicce in termini di presenze e pernottamenti. Ma tutto dipenderà molto da quella che sarà l’evoluzione della crisi – considera Damian Constantin, direttore di Valais Promotion -. In una prima fase, che riguarderà la stagione estiva, gli svizzeri vorranno (o dovranno) rimanere a casa. Come in tutti gli altri Paesi, anche nella Confederazione l’incertezza è ancora molto elevata. Attualmente a livello di pianificazione non esistono ancora certezze”.
“In compenso – continua Constantin – la crisi ha fatto anche prendere coscienza alla popolazione locale che in Svizzera vengono offerte proposte ed esperienze uniche, che hanno un forte legame con il territorio. Il Vallese, in particolare, è un territorio conosciuto per la sua natura e le sue straordinarie montagne. Può contare su 45 cime che superano i 4.000 metri di altezza. Confinate a casa loro, le persone attendono con impazienza il dopo-crisi per riappropriarsi della libertà e per riscoprire e sperimentare di nuovo la natura. Nella nostra promozione faremo riferimento proprio a questi concetti. In estate, le attività più gettonate saranno sicuramente l’escursionismo, il ciclismo e la mountain bike. Che andranno a braccetto con i pranzi tra amici intorno a una tavola per apprezzare una buona raclette o una degustazione di vini (il Vallese è il primo produttore vitivinicolo svizzero)”.

In attesa di sapere se i confini resteranno chiusi
Intanto – in Italia come nel resto d’Europa – si aspetta di avere indicazioni certe sui possibili movimenti tra un Paese e l’altro. Allo stato attuale sembra che i confini resteranno chiusi ancora per un po’. E non è certo una buona notizia. Nel 2019 sono state 216 milioni le presenze di stranieri in Italia. E mentre si comincia a piangere sulla loro mancanza, il ministero degli Esteri sta anche pensando a una soluzione per consentire il rientro dei tanti cittadini italiani (studenti e lavoratori) che sono rimasti all’estero e vorrebbero rientrare in patria per le vacanze.
L’impatto del Coronavirus, secondo Demoskopika, potrebbe bruciare solo in Italia 18 miliardi: 9,2 miliardi dovuti al crollo del turismo straniero, e altri 8,8 miliardi imputabili alle mancate vacanze degli italiani.
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