Al termine di una corsa ultra- rapida chiusa in 19h01 (su un percorso leggermente più corto causa maltempo), François D’Haene vince il suo terzo UTMB®, eguagliando Kilian Jornet, arrivato 2°, sul numero di vittorie.
Nonostante condizioni meteo molto difficili che hanno visto freddo, nebbia, pioggia e neve alternarsi lungo tutto il percorso dell’UTMB dalla partenza di venerdì sera a Chamonix, i concorrenti di questa edizione « storica » si sono dati battaglia sui 167 km del percorso (due le varianti causa maltempo).
Alla partenza non era sicuro quale strategia avrebbero adottato i favoriti, se risparmiarsi per una volata finale oppure imporre da subito un ritmo sostenuto. Il primo terzo della gara ha dato una risposta. Se Kilian Jornet affronta i primi km in tutta scioltezza, ha presto dovuto adattarsi al ritmo imposto da François D’Haene, Xavier Thévenard e Jim Walmsley. E’ stato necessario attendere il Col du Bonhomme (km 43) perché il leader di questo gruppo di testa, Xavier Thévenard, accumulasse del ritardo rispetto agli altri.
A Courmayeur, verso le 2:30 del mattino, Jim Walmsley ha 5 minuti di scarto dal duo Jornet- D’Haene. Abituato a partenze più sprint, l’americano ha adottato una strategia più saggia. Contrariamente alle sue abitudini, si è fermato al primo punto ristoro per attendere gli altri, in modo da non essere solo di notte. La gara riprenderà però il vero ritmo alle prime luci dell’alba.
Infatti, dopo una salita al Colle del Grand Ferret (km 102) resa estremamente difficoltosa da un vento impetuoso e deboli nevicate, Walmsley e D’Haene passano in testa. Dietro, Jornet smaltisce un piccolo malore accusato a Courmayeur, mentre la lunga discesa verso La Fouly decreta le sorti dell’americano, rallentato dal freddo e dalle vesciche. Le sue soste prolungate a La Fouly e ancora a Champex-Lac lo staccano definitivamente dal gruppo di testa. Davanti, i volti segnati dalla fatica di D’Haene e Jornet non fanno intuire condizioni migliori, ma la loro grande esperienza della montagna e della disciplina li avvantaggiano. A Trient, l’avanzata del francese sullo spagnolo lascia intravedere una possibilità di vittoria per François: “E’ stato fantastico. Eravamo molto stanchi all’alba, ma bisognava terminare. E non è stato facile. Per fortuna, il tifo è stato intenso lungo tutto il percorso, nonostante il maltempo, era incredibile… Questa non è solo una gara contro gli altri, ma soprattutto contro se stessi. Quando ho iniziato la discesa dal Grand Ferret non si vedeva niente, eravamo gelati, mi sentivo le gambe dure” racconta François D’Haene, vincitore per la terza volta.
D’Haene – Jornet : a quando la rivincita?
Kilian Jornet non è abituato a trovarsi spesso sul secondo gradino del podio, ma ringrazia lo stesso il suo team. “E’ stata una gara molto dura, partita subito veloce. Dopo Courmayeur ho cercato di conservare un divario ragionevole con François. A Champex ho recuperato, ma non abbastanza per portarmi in testa. E’ stato un momento super, una grande competizione tra noi due. Lo sapevo che François sarebbe stato il mio principale rivale, ha sempre mostrato classe e talento sulle lunghe distanze, merita questa vittoria” conclude Jornet, prima di dare appuntamento a D’Haene per l’anno prossimo, affinché possano sfidarsi sul numero di vittorie (ad oggi 3 per entrambi).
Anche gli Stati Uniti vedono un loro atleta salire sul 3° gradino del podio grazie a Tim Tollefson, sempre a suo agio fino a fine corsa, arrivato davanti a Xavier Thévenard, anche lui autore di una bella conclusione di percorso. Thévenard ha ripreso Jim Walmsley sul Col des Montets e terminato questa edizione ai piedi del podio.
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