Sarà un cammino diverso dal solito, quello che affronteranno il prossimo settembre otto ragazzi non vedenti accompagnati da una decina di guide. Percorreranno circa 280 km lungo la Via Francigena, partendo da Roma e risalendo fino a Siena. Per dimostrare che spesso i limiti sono solo nella nostra testa. E che a volte basta semplicemente cambiare punto di vista per raggiungere il proprio obiettivo.
Michele Pavan e sua moglie Daniela Vittori sono due sportivi appassionati: hanno corso maratone e mezze maratone, camminano in montagna (hanno affrontato persino una via ferrata), pedalano in bicicletta. E hanno deciso di prendersi dieci giorni di ferie il prossimo settembre per scarpinare lungo la Via Francigena. La notizia, però, non è questa. La notizia è che Michele e Daniela sono persone non vedenti, hanno perso la vista quando erano ragazzi, e per potere praticare sport devono affidarsi ciecamente (è il caso di dirlo) ad amici che li accompagnano e li guidano nelle diverse attività.
Da anni Michele e Daniela combattono la loro battaglia per dimostrare – al mondo e agli altri non vedenti – che lo sport è una magica medicina che aiuta a evitare l’autocommiserazione, a socializzare, a condurre una vita intensa… e magari persino a prendersi qualche rivincita sui cosiddetti “normo-dotati”. Attraverso la onlus Disabilincorsa (di cui Michele Pavan è presidente), vengono creati contatti tra sportivi disabili e guide disposte ad accompagnarli, si organizzano manifestazioni podistiche e attività outdoor in montagna.
Da qui l’idea di affrontare anche la Via Francigena, zaino in spalla, macinando una trentina di chilometri al giorno. E coinvolgendo nell’avventura altri camminatori non vedenti (alcuni accompagnati dai cani guida) e un gruppetto di amici vedenti disposti a prestare il braccio e gli occhi lungo la strada. Il programma è già stabilito: partenza il prossimo 21 settembre da Roma.
Già, perché il cammino di Mike e Daniela – appoggiato dalla redazione di Action Magazine – sarà un cammino “contro”. Contromano innanzi tutto. Ma anche contro i pregiudizi. “Siamo spesso circondati da sentimenti di pietismo – dice Michele Pavan -. E molte volte gli stessi disabili sono i primi ad alimentare questo modo di pensare. Noi vogliamo ribaltare le carte in tavola. Dimostrare che un gruppo di non vedenti può affrontare senza problemi un’impresa considerata impegnativa da molte persone normo-dotate. Di più: vogliamo far capire che si tratterà di uno scambio alla pari. Le guide aiuteranno noi a vedere la strada, e noi aiuteremo le guide a vedere la vita in un modo diverso”.
I primi 40 chilometri di percorso, da Roma a Campagnano, saranno coperti in treno e bus. Non per pigrizia, ma per evitare di camminare nel traffico della capitale e del suo circondario. Una volta arrivato a Campagnano, il drappello di ardimentosi inizierà la marcia che in dieci tappe e 244 chilometri lo porterà fino a Siena. Circa 3.630 i metri totali di dislivello in salita.
Lungo il percorso, gli otto non vedenti saranno accompagnati non solo dalle guide: ma anche da un giornalista di Action Magazine che documenterà l’avventura con resoconti quotidiani, foto e video pubblicati sul giornale online, sul sito di Disabilincorsa e sulle rispettive pagine Facebook. Verranno coinvolti anche i media locali, oltre alle amministrazioni pubbliche dei territori attraversati. Come si dice in questo caso: stay tuned… ne vedrete delle belle!
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