Abbiamo messo alla prova la giacca Swisswool Zinal di Ortovox, che garantisce una perfetta tenuta termica grazie alla lana delle pecore svizzere con cui è realizzata.
Premetto che questa giacca è stata pensata per il freeride, ma io non l’ho messa alla prova cimentandomi in questo sport. Primo perché non faccio freeride, e poi perché alla fine dei conti si tratta di un capo per la montagna che può essere utilizzato anche durante la pratica di altri sport alpini.
Io ho usato la giacca Swisswool Zinal di Ortovox facendo sci da discesa, e poi per un’intera giornata camminando con le ciaspole a una temperatura di -10 gradi. Adesso vi spiego le sensazioni che ho provato e vi racconto quali sono secondo me i punti di forza di questa giacca.
Una piccola parentesi va però prima aperta per spiegare perché questo capo, pur essendo così leggero, trasmette calore anche con temperature rigidissime. Dal 2011 Ortovox ha scelto di utilizzare l’imbottitura in Swisswool per tutti i suoi prodotti da isolamento, compresa questa giacca. La fibra di lana proveniente dalla Svizzera si distingue per le sue eccezionali proprietà termiche, e garantisce comfort straordinario anche nelle condizioni più avverse.
L’isolamento Swisswool viene utilizzato sui capi in pesi diversi a seconda della posizione, in modo da fornire il calore ideale dove il corpo ne ha più bisogno. Quindi la giacca Swisswool Zinal di Ortovox è più calda nella parte anteriore e nella parte superiore delle maniche, mentre ha un’imbottitura un po’ più leggera nel cappuccio e nella parte inferiore delle maniche.
Ma veniamo alle altre caratteristiche. La parte posteriore è flessibile grazie alla fodera in lana merino al 100%, e il robusto materiale esterno in Pertex Quantum protegge da vento e neve. I polsini regolabili con fascette interne elasticizzate permettono di indossare la giacca anche tenendo addosso i guanti, e isolano perfettamente dal freddo.
Il colletto alto con il tessuto interno in Merino Mesh mantiene caldo il corpo, mentre la fodera 100% lana merino fornisce un ulteriore strato isolante sulla schiena. Il cappuccio è regolabile, la cerniera a due vie. Una tasca posizionata sulla parte superiore del braccio si aggiunge alle due tasche frontali (ottimizzate per zaini). In più c’è una tasca interna. Che dire? Prova superata a pieni voti anche senza fare freeride.
E infine, per contribuire alla tutela dell’ambiente, la giacca è completamente priva di PFC. Grazie all’utilizzo di materie prime rinnovabili per garantirne l’isolamento, è anche ecosostenibile. Il prezzo è nella media per un brand di alta gamma come Ortovox, ma non proprio popolare: 400 euro.
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