Le scarpe Scrambler Mid IIWP di Xero Shoes vogliono simulare la camminata a piedi nudi. Può essere un’esperienza da provare, ma restano parecchi dubbi.
Non vi siete mai fatti tentare dal camminare sui sentieri a piedi nudi? Che sensazione si prova? Farà bene o farà male? Io quando ci ho provato non ho fatto altro che collezionare vesciche sotto la pianta dei piedi. Poi ho visto che in commercio erano usciti alcuni modelli di scarpe con “drop zero” e mi sono fatto tentare.
Così eccomi a parlarvi di un modello di scarpe che simulano la camminata a piedi nudi, però con una suola in gomma di protezione. Sono le Scrambler Mid IIWP del brand americano XERO SHOES. Ccalzature molto ampie nell’avampiede, con una forma asimmetrica, un’ammortizzazione contenuta per mantenere sensibilità al terreno. E, naturalmente, un drop zero.
La scarpa Scrambler Mid II WP è nata da una collaborazione con Michelin, l’azienda di pneumatici per auto e bici. I benefici di questa calzatura partono proprio dalla suola Michelin, flessibile e leggera, grazie all’applicazione della tecnologia fiberlite. Questa consiste nell’inserimento di uno speciale tessuto sottile all’interno della suola rinforzata.
Le scarpe Scrambler Mid IIWP di Xero Shoes non temono la pioggia e le pozzanghere
Impermeabili ed eco- compatibili, queste scarpe grazie alla tecnologia eVent BIO mantengono i piedi asciutti in qualsiasi condizione. Questa nuova tecnologia consiste in una membrana interna a base biologica, impermeabile al 100%, che lascia uscire tutta l’umidità. La tomaia è poi lavorata con una fitta trama in mesch resistente all’abrasione ma traspirante.

Le scarpe Scrambler Mid IIWP di Xero Shoes possono essere considerate a tutti gli effetti scarponi da trekking vegani ultraleggeri, perché realizzati con materiali di origine vegetale rinnovabili.
Calzata barefoot a punta larga
L’ampio avampiede consente alle dita di piegarsi, allargarsi e rilassarsi. Particolare da non sottovalutare per chi ha pianta larga come il sottoscritto. Tallone “zero drop”, quindi non rialzato per una naturale e corretta postura.
All’inizio ero un po’ titubante. Perché – diciamoci la verità – queste scarpe indossate non sono un bel vedere in quanto a look. Poi ci ho fatto l’abitudine, anche se qualche amico la domanda me l’ha fatta: “Cosa ti è successo? Perché devi mettere le scarpe correttive?”.
In ogni caso le ho provate per diversi mesi su terreni vari e anche sotto la pioggia. E sono arrivato a concludere che non sono scarpe che possono andare bene a tutti.
Molto comode e avvolgenti una volta indossate, sono ottime su terreni regolari. La suola c’è, ma le asperità del terreno si percepiscono. Si dice che stimolino la pianta del piede, però a me qualche volta su terreni sassosi un po’ di fastidio lo hanno dato. Probabilmente bisogna farci l’abitudine.

Non avere il tallone rialzato, però, per me è stato un vantaggio: ho percepito la camminata più autentica e regolare, anche se le articolazioni risultano più sollecitate. Scarpe non adatte quindi a chi è sovrappeso.
Concludo dicendo che per me è stata una curiosa e divertente esperienza, però sono convinto che per trarne un reale beneficio bisogna che l’uso di queste scarpe diventi una scelta di vita. Vale a dire: tutte le nostre scarpe dovrebbero essere “drop zero”. Solo a questo punto mi sentirei di dire: “scarpe ottime per il trekking e ottime per la vita di tutti i giorni”.
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