Antichi borghi, sentieri millenari e ottima accoglienza. Perché oltre al mare c’è (molto) di più.
Quante volte facendo trekking su un sentiero vi siete chiesti chi erano i viandanti che nei secoli scorsi percorrevano quelle vie? Mercanti, esploratori, uomini e donne che cercavano fortuna in altre terre. Delle grandi vie storiche, come ad esempio la via Francigena, la via del Sale o la via degli Dei che collega Bologna a Firenze, conosciamo in parte la storia millenaria. Ma di altri sentieri è più difficile risalire all’origine. A meno che non si abbia la fortuna che ho avuto io – grazie al Touring Club Italiano – di poter percorre alcuni tra i più bei sentieri dell’entroterra della Liguria di Ponente, accompagnato da assessori, studiosi e pubblici dipendenti locali animati da un amore e da una cura unica per il proprio territorio.
Amore e cura che il Touring Club ha premiato assegnando a questi luoghi la Bandiera Arancione. E’ dal 1998 che il TCI seleziona e certifica con questo marchio la qualità turistico-ambientale di piccoli borghi eccellenti dell’entroterra. La Bandiera Arancione viene infatti assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità, ed è uno strumento di valorizzazione del territorio. Ad oggi ci sono 222 borghi con meno di 15000 abitanti certificati Bandiera Arancione in tutta Italia, di cui una (Etroubles) in Valle d’Aosta.
Primo giorno: da Airole a Dolceacqua
Il mio viaggio è iniziato raggiungendo in treno la stazione di Ventimiglia da Milano. E già questo è importante: spesso partiamo per i nostri weekend senza neppure pensare di utilizzare mezzi alternativi alla macchina. Eppure è così bello (e fa così bene alla natura e alla propria salute) abbandonare l’automobile a casa e lasciarsi trasportare alla propria meta! Basta solo impegnarsi un pochino e studiare le possibili coincidenze.
Il vero trekking tra i borghi parte da Airole, paese dalla storia millenaria con circa 400 abitanti e la prima tratta arriva a Dolceacqua. (Qui la cartina del percorso)

Prima della partenza mi rifocillo presso la vigna “la Trincea” dove assaggio le specialità locali e bevo un bicchiere di ottimo vino Roccese Riserva. Guida d’eccezione è l’assessore al turismo di Airole, Filippo Di Capizzi. Un Trail runner che è anche un sott’ufficiale degli alpini, nonché finisher a una delle gare più importanti di scialpinismo, il Mezzalama. Il percorso si sviluppa in parte sull’Alta Via dei Monti Liguri e in parte sulla Via del Sale e sul Sentiero Liguria (meraviglioso percorso che parte da Lerici e arriva fin quasi al confine con la Francia attraverso 480km immersi nella natura).
Dopo un primo tratto in salita su un costone dal quale si può ammirare il panorama sulla vallata esposta verso il mare, il tracciato si stabilizza e prosegue in discesa. Prima su una carrareccia e poi su un bel sentiero tecnico che mette alla prova velocità e doti di equilibrio. Interessante la calata nel sotterraneo di un forte fatto saltare l’8 settembre 1943 e di cui rimangono dei ruderi visitabili. Questi luoghi offrono tra l’altro molte divertenti attività all’aria aperta, tra cui il canyoning e un parco avventura. Una volta giunto al borgo di Dolceacqua, dominato dal castello Doria, mi inoltro nei piccoli carrugi di questo paese, così carico di storia e la cui origine è probabilmente di epoca romana. Dopo aver sistemato le mie cose in un accogliente B&B ceno presso il ristorante “La Viassa”.
Secondo giorno: da Dolceacqua a Perinaldo
Il giorno dopo, di buon mattino, sono pronto per affrontare la seconda tratta che da Dolceacqua arriva a Perinaldo. Prima però mi concedo un warm-up di 18km sulla nuova ciclabile che dal borgo scende fino al mare.
Dalla Piazza del borgo il percorso punta diritto verso sud alla sinistra orografica del torrente Nervia. Tratti di pista ciclabile nuovissima si alternano a quelli preesistenti. Particolarmente bello quando si passa sull’altra sponda del Nervia, con la balaustra appena installata inclinata verso il torrente che crea un bellissimo effetto scenografico. Al ponte dopo Camporosso decido di lasciare la ciclabile e proseguire verso sinistra fino a raggiungere la spiaggia, percorrendo qualche chilometro in più. Alla fine breve tuffo e rientro a Dolceacqua sullo stesso percorso per un totale di 18 km.
Tornato a Dolceacqua vengo preso in consegna da Jamila Chilà, Consigliere con delega turismo e cultura, che ci farà da guida fino alla fine del weekend. Dopo la visita all’imponente castello dei Doria e un ricco spuntino presso l’Enoteca Regionale, parto per il trekking verso Perinaldo attraverso un sentiero che si inerpica su per la collina. In poco più di un’ora arrivo al Santuario dell’Addolorata e sono gentilmente rifocillato da una famiglia del posto. Mentre i miei compagni di viaggio si concedono una pausa più lunga, io proseguo per poco più di un centinaio di metri di dislivello per poi iniziare una discesa dritta fino alla base della ripida risalita a Perinaldo. Qui sono ospite dell’hotel Lariana, gestito da una coppia di ragazzi tedeschi trapiantati in terra ligure e felicemente lontani dallo stress cittadino.
Una piacevole cena al ristorante Au Gaggiano, in compagnia del sindaco Francesco Guglielmi (sempre pronto a condividere storia e cultura del luogo) precede la stupefacente esperienza all’Osservatorio Astronomico di Perinaldo, dedicato al più illustre cittadino del borgo. Giovanni Domenico Cassini è infatti l’astronomo a cui si deve la scoperta dei 4 satelliti di Saturno e la celeberrima meridiana di san Petronio a Bologna, e che fu poi chiamato a Parigi alla corte del Re Sole.
Ultimo giorno: da Perinaldo ad Apricale
Il sentiero è un bellissimo susseguirsi di discese e risalite attraverso il fiume che scorre nella valle varcando un millenario ponte in pietra. Il tour di Apricale inizia in maniera può inquietante con la visita alla casa del boia (dove le leggende narrano che ancora oggi si aggirano inquietanti spiriti), ma viene poi allietata con il tour all’austero Castello della Lucertola che completa la mattinata. Dopo il pranzo a base di specialità liguri nel ristorante da Delio, comincia il viaggio di rientro.

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